Lettere in redazione.
Condividiamo la preoccupazione del nostro lettore .Renzi è pericoloso. Ma pericolosi sono anche i suoi soci in affare.
Caro Direttore,
giovedì sera -senza troppo interesse devo dire- guardavo in tv il talk show su la7 condotto da Corrado Formigli; fra gli ospiti il sindaco di Napoli -ed ex magistrato- Luigi de Magistris.
L'argomento era la fuga di notizie sull'indagine CONSIP che l'aveva -di fatto- depotenziata impedendo, sembra, la costituzione di prove più significative.
De Magistris, da uomo di legge, nel corso della trasmissione è entrato nel dettaglio di una legge approvata (silentemente....) dal governo Renzi, qualche settimana prima che una netta sconfitta al referendum costituzionale del 4 dicembre, lo conducesse alle dimissioni.
L'esposizione dei fatti da parte dell'ex magistrato, ha catturato la mia attenzione via via crescendo in quanto detta norma, di cui nessun giornale ha dato notizia, o se l'ha fatto l'ha relegata al rango di trafiletto in chissà quale pagina, stabilisce che un qualunque corpo di polizia giudiziaria (Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri) che svolga attività investigativa per una qualsivoglia procura è obbligato a notiziarne la rispettiva catena di comando; da non sottovalutare che detta catena di comando ha come vertici i rispettivi generali comandanti, i quali -nota bene- sono di nomina governativa, e rispondono direttamente ai competenti ministeri di appartenenza, e quindi -in ultima analisi- al governo stesso che li ha nominati.
Dando per assodata l'assoluta fedeltà allo Stato dei vertici militari, il salto di qualità rispetto al passato è eclatante e le conseguenze dirompenti: giova notare, infatti, che prima di tale normativa ogni corpo di polizia giudiziaria operante, rispondeva solo e soltanto al PM responsabile dell'indagine stessa, ed era nel contempo obbligato al segreto istruttorio anche nei confronti dei diretti superiori; con questa norma la platea delle persone a conoscenza dei particolari dell'iter investigativo si allarga a dismisura e, conseguentemente, si intuisce che tanto maggiore è il numero delle persone a conoscenza di un segreto, tanto minore è la probabilità che questo rimanga tale!
Sul piano pratico è bene riflettere che, pur mettendo da parte il caso CONSIP i cui esiti saranno tutti da verificare, se tale norma fosse stata in vigore nel 1991, tutta l'indagine Mani Pulite sarebbe naufragata prima di iniziare....! Non solo, immaginiamo come finirebbe un'ipotetica indagine nei confronti di un qualsivoglia vertice militare.....! Per non parlare delle indagini ad alto livello sui vertici della malavita organizzata, visti gli intrecci emersi con varie figure politiche anche di alto livello......
Ma questo è ancora niente: ipotizziamo per assurdo (per fortuna!) che al referendum avessero prevalso i Sì e -sempre per assurdo- che l'Italicum non fosse stato cassato dalla Consulta; il combinato disposto di modifiche costituzionali e legge elettorale avrebbe di fatto determinato un accentramento di potere nelle mani del Governo, che oltre a detenere quello Esecutivo avrebbe controllato in sostanza anche il Legislativo. Con questa legge, passata in sordina, si sarebbe trovato anche a controllare -surrettiziamente- il Potere Giudiziario.
Che nome vogliamo dare ad un tentativo di accentramento dei tre Poteri?!
E' bene tenere alta la guardia perché, come ha ribadito Luigi de Magistris, coloro che hanno scritto questa norma sono menti molto più sottili -e quindi potenzialmente assai più pericolose- di quelle che scrivevano le leggi ad personam per conto dell 'ex cavaliere.
Teniamo gli occhi bene aperti e la mente agile ... perché altrimenti si rischia di vedere gli alberi ..... ma di non vedere la foresta!
Un cordiale saluto
Franco Pantalei
giovedì sera -senza troppo interesse devo dire- guardavo in tv il talk show su la7 condotto da Corrado Formigli; fra gli ospiti il sindaco di Napoli -ed ex magistrato- Luigi de Magistris.
L'argomento era la fuga di notizie sull'indagine CONSIP che l'aveva -di fatto- depotenziata impedendo, sembra, la costituzione di prove più significative.
De Magistris, da uomo di legge, nel corso della trasmissione è entrato nel dettaglio di una legge approvata (silentemente....) dal governo Renzi, qualche settimana prima che una netta sconfitta al referendum costituzionale del 4 dicembre, lo conducesse alle dimissioni.
L'esposizione dei fatti da parte dell'ex magistrato, ha catturato la mia attenzione via via crescendo in quanto detta norma, di cui nessun giornale ha dato notizia, o se l'ha fatto l'ha relegata al rango di trafiletto in chissà quale pagina, stabilisce che un qualunque corpo di polizia giudiziaria (Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri) che svolga attività investigativa per una qualsivoglia procura è obbligato a notiziarne la rispettiva catena di comando; da non sottovalutare che detta catena di comando ha come vertici i rispettivi generali comandanti, i quali -nota bene- sono di nomina governativa, e rispondono direttamente ai competenti ministeri di appartenenza, e quindi -in ultima analisi- al governo stesso che li ha nominati.
Dando per assodata l'assoluta fedeltà allo Stato dei vertici militari, il salto di qualità rispetto al passato è eclatante e le conseguenze dirompenti: giova notare, infatti, che prima di tale normativa ogni corpo di polizia giudiziaria operante, rispondeva solo e soltanto al PM responsabile dell'indagine stessa, ed era nel contempo obbligato al segreto istruttorio anche nei confronti dei diretti superiori; con questa norma la platea delle persone a conoscenza dei particolari dell'iter investigativo si allarga a dismisura e, conseguentemente, si intuisce che tanto maggiore è il numero delle persone a conoscenza di un segreto, tanto minore è la probabilità che questo rimanga tale!
Sul piano pratico è bene riflettere che, pur mettendo da parte il caso CONSIP i cui esiti saranno tutti da verificare, se tale norma fosse stata in vigore nel 1991, tutta l'indagine Mani Pulite sarebbe naufragata prima di iniziare....! Non solo, immaginiamo come finirebbe un'ipotetica indagine nei confronti di un qualsivoglia vertice militare.....! Per non parlare delle indagini ad alto livello sui vertici della malavita organizzata, visti gli intrecci emersi con varie figure politiche anche di alto livello......
Ma questo è ancora niente: ipotizziamo per assurdo (per fortuna!) che al referendum avessero prevalso i Sì e -sempre per assurdo- che l'Italicum non fosse stato cassato dalla Consulta; il combinato disposto di modifiche costituzionali e legge elettorale avrebbe di fatto determinato un accentramento di potere nelle mani del Governo, che oltre a detenere quello Esecutivo avrebbe controllato in sostanza anche il Legislativo. Con questa legge, passata in sordina, si sarebbe trovato anche a controllare -surrettiziamente- il Potere Giudiziario.
Che nome vogliamo dare ad un tentativo di accentramento dei tre Poteri?!
E' bene tenere alta la guardia perché, come ha ribadito Luigi de Magistris, coloro che hanno scritto questa norma sono menti molto più sottili -e quindi potenzialmente assai più pericolose- di quelle che scrivevano le leggi ad personam per conto dell 'ex cavaliere.
Teniamo gli occhi bene aperti e la mente agile ... perché altrimenti si rischia di vedere gli alberi ..... ma di non vedere la foresta!
Un cordiale saluto
Franco Pantalei
Nessun commento:
Posta un commento