15 dicembre 2017

BANCA ETRURIA: LA FOGLIA CHE MARIA ELENA VORREBBE FARCI MANGIARE

 
 
                                                             Maria Elena Boschi
La sottosegretaria Maria Elena Boschi tenta di resistere alla bufera che la travolge, dopo le parole del presidente della Consob Giuseppe Vegas, ascoltato in audizione dalla commissione sui crac bancari. Vegas ha affermato di aver avuto due o tre incontri tra l'aprile e il maggio 2014 con l'allora ministro Boschi su Banca Etruria. In modo particolare, in un incontro a Milano, la Boschi avrebbe espresso la sua "preoccupazione perché a suo avviso poteva esserci la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo sarebbe stato di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l'oro". Il presidente Vegas ha però assicurato che dal ministro "non arrivò alcuna pressione né richieste di intervento, ma solo un'esposizione dei fatti".
 
Le parole del presidente Consob rimbalzano fuori da Palazzo San Macuto e in pochi minuti si scatenano le accuse alla sottosegretaria. "La Boschi ha mentito al Parlamento, al Paese e ai risparmiatori, deve dimettersi" ripetono in coro i grillini. "Boschi è il Mario Chiesa della seconda Repubblica che con lo scandalo della banca del padre farà iniziare il declino definitivo dei partiti della seconda Repubblica", si spinge molto in là il candidato premier del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio. Un'opinione analoga la esprimono i dirigenti di Liberi e Uguali, la nuova formazione guidata da Pietro Grasso. "Quando un membro del Governo mente al Parlamento non c'è altra strada che le dimissioni", dice infatti Roberto Speranza.
 
La sottosegretaria si difende prima con un post su Facebook in cui scrive: " Non mi dimetto perché non ho mai mentito al Parlamento. Non c'è stato alcun favoritismo nei confronti di mio padre". E poi passa al contrattacco: "Vegas mi mandò degli sms e voleva che lo incontrassi a casa sua alle otto di mattina. Ma io gli dissi che potevamo incontrarci solo al ministero o alla Consob". Forte del sostegno dei renziani di ferro che le fanno quadrato intorno, Maria Elena Boschi si precipita dalla Gruber per un confronto aperto con Marco Travaglio contro il quale gioca abilmente la carta dell'essere donna e quindi preda di accuse gratuite: "Lui mi odia e mi attacca da sempre. Sono convinta che se fossi stata un uomo non mi avrebbe dedicato tanta attenzione."
 
Dopo l'insulso dibattito dei giorni scorsi sulle foglioline di Grasso, tra accuse di misoginia e conflitto di interessi, promesse di querele e vecchie ruggini, la vera foglia è solo una: quella che Maria Elena vorrebbe farci mangiare.

Maura Pisciarelli
 

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