22 dicembre 2017

Manovra: Posta la fiducia sul maxiemendamento dopo il rinvio in commissione Bilancio

 
 
 
                                                                 Francesco Boccia
 
Il percorso dell’approvazione della manovra si è arrestato. Il testo approdato in Aula alla Camera stamattina è stato immediatamente rispedito in commissione Bilancio a causa della mancanza di alcune coperture per il 2020.
Dopo il rinvio di un paio d’ore per “consentire un rapido riesame di alcune disposizioni che presentano problemi dal punto di vista finanziario alla luce di alcuni rilievi del ministero dell’Economia”, il testo è tornato in Aula dove è stata posta la fiducia che si voterà domani.
Il Movimento 5 Stelle in una nota dichiara che “La legge di Bilancio torna in commissione perché questo governo e questa maggioranza ha fatto uscire dalla commissione un provvedimento scoperto per 290 milioni di euro. Questa è la dimostrazione che gli incompetenti stanno al governo e vengono bacchettati dalla ragioneria”. In risposta alle accuse delle opposizioni Francesco Boccia, in apertura della discussione in Aula ha precisato che “lo dico con molto rispetto, le forze politiche di opposizione fanno il loro mestiere: l’opposizione. Ci sta che facciano i loro distinguo, anche in un fisiologico gioco delle parti ma è giusto ricordare anche l’impressionante numero di norme votate in commissione Bilancio all’unanimità: Regioni, enti locali, detrazioni figli, fondo risparmiatori, Fintech, super-ammortamenti, piano idrico nazionale, webtax, protezione dati digitale, stabilizzazioni nella pubblica amministrazione, calendario fiscale e semplificazioni, superamento limiti direttiva Bolkestein e tanto tanto altro”.
Tuttavia sembra che il Governo Gentiloni stia praticando delle politiche molto affini all’agenda del sui predecessore Renzi, infatti Stefano Fassina, esponente di Liberi e Uguali, afferma che “Il Governo e la maggioranza hanno smarrito il senso della sessione di bilancio, dato grave nel quadro di precarietà degli equilibri economici dell'Italia e dell'euro-zona". Vi sono in effetti pochi investimenti sulla riqualificazione ambientale, sociale ed industriale, nonché una perpetrazione della politica dei bonus. Temi, questi, molto cari alla nuova formazione politica guidata da Pietro Grasso che, come annunciato in diverse circostanze da molti parlamentari, domani i deputati di Liberi e Uguali non voteranno né la fiducia, né il Ddl bilancio.
Resta una domanda, lo scoperto è stato un errore di calcolo o qualche bonus elettoralistico di troppo?
Maura Pisciarelli         
 
 
 
 

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