Abbiamo conosciuto anche noi Antonello Sotgia, e ne abbiamo sempre apprezzato l'estrema professionalità, l'impegno civile e sociale anche nel confronto dialettico che a volte c'è stato a sostegno di posizioni differenti. Ma sempre con rispetto reciproco e lealtà.
Ciao Antonello
Pubblichiamo una nota di Gian Carlo Marchesini sulla commemorazione di Antonello che c'è stata domenica, 17 dicembre, all'ex Cinema Palazzo in Piazza dei Sanniti a San Lorenzo.
D.F.
Domenica mattina, 17 dicembre, al Cinema Palazzo Occupato di San Lorenzo ho partecipato insieme a un centinaio di suoi e miei amici al saluto di addio per Antonello Sotgia, che a 69 anni se n'è andato per un improvviso inesorabile infarto. Alla presenza della moglie e dei due figli, in diversi sono intervenuti per ricordare e salutare Antonello, architetto e urbanista maestro nell'arte di costruire e abitare in modo partecipato e sociale, comunista e solidale. Un modello e un punto di riferimento per la parte migliore della città, specialmente di quella impegnata nelle lotte per la casa. A ricordarlo, tra lacrime, sorrisi e applausi, sono intervenuti anche i figli. Poi si è cantato e fatto musica e mangiato insieme un piatto di pasta collettivo e saporito. Saporito perché collettivo. A me è venuto spontaneo il pensiero che il modo giusto, il modo più bello e partecipato di andarsene è proprio questo. Nel ricordo triste e lieto, ma aperto e condiviso. Dite che non è un pensiero propriamente natalizio?
La morte, ahimé, non rispetta il nostro calendario.
Gian Carlo Marchesini
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