22 dicembre 2017

Catalogna :Vincono gli indipendentisti, ma non sarà semplice formare un governo

 
 
 
 
In Catalogna l’affluenza alle urne è stata altissima, sopra l’80% nonostante si sia votato di giovedì e non di domenica, come normalmente accade. Affluenza record  e risultato che afferma ancora la voglia di indipendenza.  Alle elezioni regionali, seguite al contestato referendum secessionista di ottobre e alla successiva destituzione da parte di Madrid delle istituzioni catalane, con quasi tutte le schede ormai contate, il fronte indipendentista composto da JxCat,Erc e Cup, sono in corsa per avere 70 seggi su 135 totali, dunque una maggioranza assoluta per quanto limitata. I tre partiti unionisti Ciudadanos, Psc e Pp, avrebbero fra i 55 e i 60 seggi, mentre all’alleanza Cec-Podemos ne andrebbero 7.
Il partito più votato è stato comunque Ciudadanos. Infatti gli arancioni sono accreditati fra i 34 e i 37 seggi, mentre la sinistra Repubblicana di Erc del vice presidente Oriol Junqueras, in carcere a Madrid, non avrebbe superato i 34-36 seggi. Il dato eclatante è rappresentato certamente dal crollo del Pp che passerebbe da 11 a 3 seggi.
Il crollo del Pp potrebbe mettere in seria difficoltà Mariano Rajoy e ridare forza al giovane leader nazionale di Ciudadanos Albert Rivera che da Barcellona dichiara: "E' duro sopportare un separatismo illegale, che pretendeva di strappare la Catalogna dalla Spagna, privando di libertà e diritti chi non la pensava come loro. Non siamo stati duri noi, ma molle il Pp che per 35 anni ha costruito il proprio potere a Madrid scendendo a patti con i nazionalisti e concedendo loro quel che volevano. Quando si passano tre decenni a cedere spazio a chi cerca di occuparlo tutto, finisci per trovarti fuori. Ed è quello che è successo. In Catalogna non c'è più Spagna".
Ora i tre partiti secessionisti proveranno a formare un nuovo governo riuscendo ad avere la maggioranza assoluta; tuttavia l’elezione del Presidente non sarà semplice in quanto i due principali candidati alla presidenza della Catalogna, Puigdemont e Junqueras, sono il primo in esilio volontario a Bruxelles, inseguito da un mandato di arresto spagnolo, il secondo in carcere. Intanto il travaso di voti fra i due partiti unionisti di destra, Cs e Pp, spingono il giovane ed ambizioso Rivera ad accelerare l’uscita di scena dell’attuale premier Rajoy per sostituirlo alla Mancloa.
Maura Pisciarelli
 

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