8 dicembre 2017
Vecchie tisane e nuovi mostri
Mattia Del Zotto, ventisettenne di Nova Milanese, ha ucciso con una tisana al tallio due nonni e una zia, e avrebbe tentato di uccidere altri cinque familiari. Secondo quanto sta emergendo dalle sue dichiarazioni, all'origine degli omicidi vi sarebbe la volontà di punire le vittime, perché impure. Alle dichiarazioni del giovane si sono aggiunte quelle della madre: Mattia le avrebbe in precedenza confessato la sua appartenenza a una setta dall'improbabile nome "Concilio Vaticano II". È chiaro, a mio avviso, che il giovane si prendeva gioco della stessa madre. Nonostante la scarsità degli elementi, emergono in Mattia Del Zotto un profondo disprezzo per la vita degli altri esseri umani, considerati impuri e dunque, feccia, per le istituzioni della società, con le sue forze dell'ordine e i suoi tribunali, al punto che il giovane ha rifiutato di nominare un avvocato di fiducia, ritenendo di non averne bisogno e in spregio al sistema giudiziario. L'atteggiamento di Mattia appare un misto di anarchismo e allucinazione mistica, che ci rimanda a un recente caso: quello del giovane russo Philipp Budeikin, lo studente che ha inventato il Blue Whale, la Balena Blu, terribile gioco con il quale Philipp spingeva altri giovani a compiere delitti e al suicidio. Gli interrogativi che il caso Del Zotto pone sono molteplici. Essi riguardano l'assoluta necessità di studiare e decifrare quanto si agita nel mondo giovanile: dalle pulsioni di destra, a nuove tendenze anarchiche, a un irrazionalismo misticheggiante, al gusto per tutto ciò che è tenebroso o di più, satanico. E soprattutto, è fondamentale risolvere il delicato tema dell'equilibrio tra la libera circolazione di dati, informazioni e idee su internet e la necessità di un corretto uso, soprattutto da parte dei giovani, di questo prezioso strumento. È chiaro che i giovani di oggi, in misura assolutamente maggiore di quelli di ieri, non possono più permettersi di rimanere ignoranti. Devono conoscere, devono formarsi per avere quelle chiavi necessarie a comprendere quanto entra, attraverso il web, in contatto con loro. Se leggono, ad esempio, le pagine di Dostoevskij, devono intravedere cosa c'è di inquietante al loro fondo e che oggi sta tornando. Le censure, che un tempo la scuola, più o meno consapevolmente, poneva circa lo studio di alcuni documenti, penso a testi come il Mein Kampf o gli stessi Protocolli di Sion, o ancora alcune pagine di Sesso e Carattere di Otto Weiniger, devono cadere. I giovani devono sapere di che si tratta e riuscire a riconoscere la mostruosità di quelle che Indro Montanelli non esitava a definire "coglionerie", soprattutto laddove sono presenti in maniera subdola e nascosta, navigando liberamente sul web. Altrimenti, i Budeikin o i Del Zotto, ma anche i mentecatti di Veneto fronte skinhead o di Forza Nuova, aumenteranno. E saranno sempre più convinti che vi siano uomini superiori da una parte e feccia da sopprimere dall'altra, che sia giusto irrompere nelle sedi delle associazioni di volontariato o dei giornali e leggere farneticanti proclami, infarciti di "coglionerie", decrepite, ma che per i loro cervelli mononeuronali costituiscono novità assolute. Follemente certi che al delitto non seguirà inesorabilmente il castigo per chi dovrebbe essere un superuomo. Spesso il male è talmente banale da ripetersi.
Massimo Frana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Le ultime notizie ci dicono che Del Zotto ha chiesto in carcere libri sull'ebraismo. Si parla di una precedente conversione alla religione ebraica. Ho la conferma che la mia lettura ha un senso. E tuttavia sono convinto che non si tratti di ebraismo. È qualcos'altro di più radicale.
RispondiElimina