Proponiamo questa domanda ai nostri quattro lettori , pubblicando la risposta che ha dato Gian Carlo Marchesini.
Aspettiamo le vostre risposte........
D.F.
Come gioco di riflessione conviviale, dopo la cena di Natale, ai 25 presenti è stato chiesto di rispondere a una domanda cosi' formulata: quale è il desiderio che vorresti fosse soddisfatto per te e per il mondo nel 2018? Arrivato il mio turno, nei pochi minuti a disposizione ho cosi' risposto. Io scrivo libri, libri di indagine ed esplorazione per meglio conoscere temi, problemi, questioni, specialmente quelli presenti all'interno del territorio in cui vivo. Scrivo su tutto cio' che mi colpisce, mi coinvolge e con cui in qualche misura mi è consentito interagire. Ad esempio la storia di una Villa storica, splendida dimora, sulle sue vicende controverse: prima abbandonata, poi privatizzata, cioé praticamente regalata, infine scorrettamente sottratta al godimento collettivo. Oppure la storia di un'altra antica regale dimora prima trasformata in un orfanatrofio per centinaia di bambini e bambine, e via via ceduta in affitto a una scuola, a un circolo del tennis e agli studenti di una Università privata per ricchi. I miei libri raccontano e documentano come un territorio ricco di verde e di risorse architettoniche e artistiche, negli ultimi decenni è stato progressivamente e nei suoi luoghi migliori privatizzato a vantaggio del profitto di qualcuno e sottratto ai cittadini meno benestanti e più bisognosi. I miei libri raccontano come la politica poco ha fatto per opporsi a questa tendenza, o se ha fatto è stata più complice e omissiva che resistente e contraria. I miei libri sono il tentativo di dare una mano all'affermazione dell'interesse pubblico ridotto sempre peggio, e al diritto collettivo, contro la prepotenza vorace del profitto privato. In un Municipio romano, il Secondo, dove scontro e conflitto tra questi due poli opposti è particolarmente aspro. Per concludere e confermare che i due libri vedranno la luce l'anno prossimo: uno, Noi siamo la Villa, che racconta cosa il Comitato di cui faccio parte ha fatto e sta facendo per opporsi allo scippo di un bene pubblico. Il secondo, Noi siamo il Protettorato, che racconta cinque anni di impegno volontario a favore dei minori in difficoltà li' ospitati. Ma qualcuno potrebbe a questo punto chiedere: ma il tuo glorioso Sessantotto dove è terminato? Ma perché, risponderei, non è questo, tra i possibili, un modo per continuare a praticare il Sessantotto?
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