7 dicembre 2017

Il Medioevo e i buchi neri

 
 
 


Gli uomini del Medioevo non solo erano già perfettamente consapevoli che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. È, infatti, famosa l'espressione medievale per cui dal nulla non nasce nulla e nel nulla niente ritorna (gigni de nihilo nihil, in nihilum nihil posse reverti). Essi avevano già una idea di cosa fosse un buco nero nell'universo. In un libro che nel Medioevo ebbe un grandissimo successo, intitolato Il libro dei ventiquattro filosofi, e che è costituito da 24 proposizioni che riguardano Dio,  vi è una proposizione, la quattordicesima, che recita: "Dio è opposizione al nulla per la mediazione dell'ente". A questa proposizione segue un commento, che è la descrizione di un buco nero intorno al quale si svolge l'esistente: "Questa definizione fa immaginare Dio come una sfera che nel suo centro imprigiona il nulla. La divina sfera di continuo compie l'opera divina, in sé eternamente trattenendo il nulla, e da questo chiamando all'essere, per sovrabbondanza di bontà, la creatura, che si dispone come intorno al centro. E se la divina bontà conduce all'essere in atto, la creatura permarrà sempre; se invece all'essere possibile, ritornerà nel nulla".
Massimo Frana

Nessun commento:

Posta un commento