29 dicembre 2017

Le riflessioni di Pradella:GLI INGENUI HANNO ANCORA LA CAPACITA' DI INDIGNARSI

                                                                        Pietro Badoglio
 
La capacità di indignarsi è cosa sempre più rara in questo paese.
Non sono mai intervenuto sull'argomento "rientro della salma di Vittorio
Emanuele III", per due ragioni fondamentali, la prima:
Assodata come impensabile la sepoltura al Pantheon (simbolo non so bene di cosa, ma vietato per definizione ai pusillanimi e ai traditori non della Patria, ma del popolo. Tradimento perpetrato lungo tutto il suo regno e non solo in occasione della fuga ingloriosa), che fosse sepolto come privato cittadino - non preclaro - nella tomba di famiglia, a  Vicoforte, (in tutte le famiglie ci sono personaggi da dimenticare) non mi sembrava rilevante. Infatti la discussione è andata da altra parte.
La seconda è più importante ai miei occhi: nel 2018 cade il settantesimo anniversario della Costituzione italiana e anche il centesimo anniversario della fine della prima guerra mondiale.
Un avvenimento di altissima civiltà, la Costituzione, in contrapposizione a uno dei momenti più indecenti della storia militare e di quella tout court del paese.
Nella prima, il Re dij giju (il re dei mozziconi, appropriata definizione
della sua statura fisica che ben rappresentava la sua pochezza morale) Vittorio Emanuele III, non c'entrava ovviamente niente.
Della seconda è stato corresponsabile massimo, dalla decisione di entrare in
guerra, (senza la quale forse non avremmo dovuto subire il ventennio fascista), alle nomine ai vertici militari di Cadorna e Badoglio.
Questo paese ha sempre avuto la memoria cortissima, infatti ci sono strade e
piazze intitolate al monarca e altre a Cadorna, uomo indecente non solo come generale incapace (non aveva capito niente di reticolati e mitragliatrici, mentre Rommel aveva capito tutto)che aveva causato la morte insensata di più di 600.000 ragazzi, che aveva denigrato i suoi ufficiali e i soldati, scaricando su loro le sue stupide incapacità, decimando e fucilando rabbiosamente combattenti che disprezzava, convinto di appartenere a una razza superiore, che niente aveva da spartire con la feccia di contadini analfabeti e puzzolenti.
Altre strade e persino un paese (Grazzano Badoglio in Monferrato) intitolate a Badoglio; uomo per tutte le stagioni, incapace e vigliacco anche lui, che ha dato prova di sè sotto tutte le bandiere: monarchica, fascista, repubblicana (dai missini ai democristiani ai comunisti), uno degli artefici della disfatta di Caporetto e dell'armistizio del '43, che ha lasciato di nuovo il paese in balia del peggio.
Ma il re si è distinto anche per aver voluto Vittorio Veneto, vittoria
inesistente. Diaz non sapeva nemmeno dove fosse il luogo che è assurto alla storia come sito della vittoria: una delle balle più colossali raccontate nelle scuole del nostro paese: i tedeschi ormai ritirati dal fronte meridionale; gli austro-ungarici allo sbando (non per merito nostro), ormai disposti a cedere il Trentino e a dare lo statuto di "città libera" a Trieste, ma: i vincitori stavano per dividersi le spoglie dei nemici (mettendo le basi per la seconda guerra mondiale e la nascita del nazismo) e ci voleva una "vittoria", che in realtà non c'è stata ma che è stata inventata a futura
memoria.
Insomma il re, insieme ai suoi, ne ha fatte di tutti i colori e nemmeno una giusta.
Conclusioni desolate:
l'ultimo generale della penisola, (per conto della penisola stessa),vittorioso, è stato Scipione l'Africano. L'ultimo re decente di casa Savoia non so individuarlo bene
L'incapacità di indignarsi è la caratteristica culturale più recente di questo paese, insieme a quelle più antiche: arte di arrangiarsi e familismo amorale.
Umberto

Nessun commento:

Posta un commento