Eugenio Scalfari, rispondendo a Floris che tra Di Maio e Berlusconi avrebbe votato il secondo, è come si fosse dichiarato un Italiano Vero - come recita il titolo di una canzone anni fa famosa. E perché un italiano vero? Perché Berlusconi, Alfano, Verdini, Renzi, Dell'Utri - la Democrazia Cristiana, la mafia, la massoneria - sono componenti organiche strutturali del nostro paesaggio storico nazionale. Negative, certo, ma essenziali nel contribuire a definire il nostro comune sentire, la nostra identità. Senza di esse il Paese sarebbe amputato e monco, la sua storia non avrebbe più senso. L'Italiano Vero della canzone, e l'identità culturale di Scalfari, ne hanno ricavato fondamentale nutrimento. A confronto Di Maio è un novizio e insapore marziano, uno sconosciuto che priverebbe la vita, la storia, l'identità degli italiani veri come Scalfari di ogni senso. L'Italia è un bellissimo Paese fatto di diavoli, dei quali Berlusconi è tutto sommato il più simpatico perché il più famigliare e domestico. Ha alimentato di succulenti bocconcini trasgressivi il nostro quotidiano immaginario. Di Maio a confronto è il capo virtuoso di un popolo invasore alieno. Andasse al diavolo
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