IN FUMO LE SPERANZE DI MILIONI DI DISABILI ITALIANI
Tra gli appelli al Presidente della Repubblica di non sciogliere le Camere, oltre agli #italiani senza cittadinanza, ci sono quelli degli oltre 3 milioni di caregiver, ovvero quell’esercito di persone che ogni giorno si occupano di assistere i propri cari affetti da gravissime malattie di disabilità. Infatti, nonostante nella legge di stabilità sia stato inserito un emendamento che prevede lo stanziamento di un fondo da 60 milioni di euro per tre anni dedicato ai caregiver famigliari, manca l’approvazione della legge quadro e dei relativi decreti attuativi che definiscano i criteri d’accesso. Il risultato è che questo fondo non potrà di fatto entrare in vigore.
Il ddl a prima firma Bignami, approdato pochi mesi fa in commissione, dopo essere stato accorpato ai vari testi precedenti e quindi completamente snaturato rispetto agli intenti originari, è rimasto in balia dell’indifferenza dei deputati e senatori. I caregiver chiedono da oltre vent’anni un riconoscimento che al momento nessun governo sembra volergli concedere. La dura condanna dell’Onu dell’ottobre 2016 sembra non aver intimorito né le istituzioni italiane né le coscienze di chi le presiede e quindi i disabili italiani ancora una volta sono lasciati ai margini della società.
"Il presidente Mattarella non sciolga le Camere! Non prima di avere finalmente una Legge dello Stato che tuteli i Caregiver Familiari. Sono più di 25 anni che l'Italia calpesta i nostri diritti e la nostra dignità. Ora basta! Finalmente ci sono un riconoscimento ufficiale ed un fondo, manca solo una legge che ci tuteli veramente. L'Italia è l'unico Paese Europeo a non averlo ancora fatto. Una legge giusta per i caregiver familiari, che contenga sostegni concreti e vere tutele, subito”, è quanto si legge nel testo dell’appello diffuso sul web. Il rinvio di qualche giorno per lo scioglimento delle Camere permetterebbe di completare l’iter di approvazione del ddl Bignami che concederebbe non soltanto il riconoscimento dei caregiver con le relative tutele, ma anche la possibilità di accedere ai fondi stanziati che altrimenti rimarrebbero congelati ed inutilizzati.
Eppure nonostante la data ultima per lo scioglimento delle due Camere che permetta agli italiani di recarsi alle urne il 4 marzo sarebbe da porre intorno alla metà di gennaio, Mattarella procederà con lo scioglimento al massimo venerdì 29 dicembre. Vanno così in fumo le speranze di milioni di #italiani senza cittadinanza e di disabili italiani.
Maura Pisciarelli
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