1 dicembre 2017

L' Impero del Sol Levante e la fine della storia







L'imperatore del Giappone, Akihito, ha deciso di abdicare in favore del figlio per l'età avanzata. La dinastia, a cui appartiene Akihito, è la sola al mondo che abbia regnato ininterrottamente dall'inizio della storia conosciuta del Giappone stesso ad oggi. Ma la storia di questo impero si spinge oltre i confini di ciò che può essere tracciabile dagli studiosi, e affonda le sue radici in quel tempo metastorico, che è il mito. Ci dice la mitologia giapponese che all'origine di tutto vi fu un principio creatore indefinibile, il quale produsse due forze creatrici: Kami-rogi, il principio maschile, e Kami-yoni, il principio femminile. Da queste due emanazioni divine seguirono varie coppie, l'ultima delle quali è quella di Izanagi-Izanami, da cui nacquero i demiurghi Amaterasu e Susanoo. Izanami, simile alla dea egizia Iside, scenderà agli Inferi, dopo aver generato il Fuoco-Horus, alla ricerca del suo desolato sposo Izanagi-Osiride. Ma ciò che ci interessa maggiormente per la nascita del Giappone, è la lotta che avrà luogo tra il demiurgo maschile e quello femminile, l'impetuoso Susanoo e la radiosa Amaterasu. Al termine di questa lotta, i due si spartiranno il mondo manifesto. Ad Amaterasu andrà il potere temporale, e la sua progenie darà vita al primo imperatore del Giappone. Susanoo avrà il regno spirituale, verso la lontana provincia di Izumo. Dalla lotta dei due demiurghi nasce il Giappone. Ed esso nasce grazie alla gioia, alla danza e al sorriso. Amaterasu, infatti, terrorizzata dal suo impetuoso fratello e sposo Susanoo, subisce un'eclissi, ritirandosi in una caverna. Essa ricompare, però, per splendere sullo Yamato soltanto quando, per attirarla, gli uomini cominciano a danzare, ridere, gioire. La lotta tra il tempestoso Susanoo e la clemente e radiosa Amaterasu, tuttavia, non è mai cessata e viene celebrata dal folklore giapponese. Solo nell'antico Egitto e con lo Gnosticismo l'Occidente conoscerà una cosmogonia e mitologia di simile grandiosità.
Massimo Frana

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