18 dicembre 2017

RIVOLUZIONE TIBURTINA



 


C’è un’area a Roma che presenta caratteristiche così importanti di cambiamento e di trasformazione da rappresentare una vera e propria rivoluzione.
Quest’area è l’area che ha come suo centro la  Nuova Stazione Tiburtina e và da Piazza Valerio Massimo a largo Spinelli, comprendendo, in questo abbraccio ideale, tutta una serie di ambiti che saranno presto oggetto di trasformazione urbanistica con ricadute sociali come anche economiche e che coinvolgeranno i residenti come anche tutti i romani.

La trasformazione che verrà è comunque stata anticipata da alcuni interventi urbanistici che ne rivelano il disegno complessivo futuro dell’area . Tra questi  rientrano sicuramente la Nuova Stazione Tiburtina (NST), il complesso delle Case del Sole e il nuovo centro Direzionale della BNL.

Ma quali sono dunque  le aree o gli ambiti oggetto di trasformazione, quali sono i problemi sul tavolo che dovrebbero essere risolti ?

1.     Tra questi figura  lo spostamento della TIBUS, la stazione degli autobus nazionali ed internazionali posizionata strategicamente a ridosso della NST. Questa stazione ha avuto uno sviluppo esponenziale in questi ultimi anni. Nata per servire su gomma il territorio nazionale, si è via via allargata offrendo ai propri utenti servizi ,sempre su gomma,  internazionali. Il risultato è che il movimento di autobus oggi è molto elevato con pesanti ripercussioni sulla mobilità locale e sull’aggravamento dell’inquinamento antropico ed atmosferico che si scarica su tutta l’area. Situazione aggravatasi in questi ultimi due anni dalla chiusura per motivi di sicurezza di Via Masaniello, che consentiva un accesso più a agevole agli autobus nella stazione .

In un futuro, auspicabilmente  quanto mai prossimo, si prevede lo spostamento della stazione, con il contratto ormai scaduto, alle porte di Roma: a Ponte Mammolo , Saxa Rubra, Anagnina per esempio, in prossimità di nodi scambio con la ferrovia urbana e la metropolitana

2.     Altro tema molto sentito dai residenti è quello dell’abbattimento della Tangenziale , nel tratto cd “grappolo di spaghetti”. Più volte annunciato e altrettante volte disatteso, l’abbattimento di questo tratto della tangenziale, risolverebbe non pochi problemi nell’area. E non solo quello dell’inquinamento, in parte alleviatosi con l’apertura del nuovo tratto della tangenziale  in galleria al di là del fascio dei binari ferroviari .Ora sembra che i soldi per finanziare l’abbattimento siano stati messi in bilancio e che il bando di gara stia per essere pubblicato. Staremo a vedere. Non è la prima volta che le attese siano state poi deluse. Sta di fatto che l’abbattimento risolverebbe non pochi problemi di vivibilità dell’area e comporterebbe  un ridisegno complessivo della mobilità e del suo skyline

3.     Il complesso della Città del Sole, costruito, sull’area dell’ex deposito ATAC  e venduto sotto  Veltroni Sindaco  per  20 milioni di Euro, con le sue linee architettoniche futuristiche contribuisce al ridisegno dell’ intera area. La sua costruzione non è stata agevole e molti problemi incontrati durante la sua realizzazione sono stati risolti “forzatamente” dalle amministrazioni comunali e municipali.

·        Ricordiamo che l’area archeologica scoperta durante  gli scavi è stata interrata e resa visitabile(???)  con un percorso sotterraneo .L’area verde a compensazione  è stata individuata in due piazze verdi pubbliche sui terrazzi degli edifici costruiti ma  non sono stati ancora messi a disposizione del pubblico, come era invece negli accordi.

·        Come anche non sono stati messi a disposizione i 9 appartamenti a canone concordato.

·         Per non parlare poi dello stato di completo abbandono in cui langue l’ex deposito ATAC tra via Arduino e via della Lega Lombarda, destinato , sempre dagli accordi, a luogo pubblico ( smart working, centro polifunzionale pubblico, uffici pubblici ), ma trasformato invece dalla società che ha realizzato il complesso in deposito e spogliatoio

4.        Nell’area di fronte al complesso delle Case del Sole, in via della Lega Lombarda,  è in costruzione un centro commerciale della LIDL, che dovrebbe essere ultimato nel corso del 2018.Tale centro, come è facile immaginare, aggiungerà traffico ed inquinamento a tutta l’area , e contribuirà come detto al ridisegno dell’area.

5.     Il Centro Ittiogenico, orgoglio dell’ex III Municipio, area di interesse ambientale e storico , malgrado tutte le caratteristiche consigliassero   un suo uso pubblico richiesto a gran voce da tutta la cittadinanza e dalle migliaia e migliaia di studenti che nel corso degli anni lo avevano visitato ed apprezzato, è stato venduto dalla Regione Lazio senza che il Municipio II alzasse una foglia. Un’operazione di cassa in dispregio della volontà popolare di cui i responsabili saranno chiamati a renderne conto

6.     L’area è interessata da una presenza molto numerosa di senza fissa dimora che lì trovano riparo la notte e qualcosa per sopravvivere durane il giorno. Una situazione insostenibile comunque per i residenti e i commercianti su cui si scarica il degrado di questa situazione . La Caritas ed altre associazioni umanitarie alleviano la sofferenza di queste persone portando cibo e coperte durante l’inverno. Ma la soluzione non può essere lasciata di volta in volta  alla buona volontà di singole associazioni e volontari. Certamente va riconosciuto ai residenti una dignità di vita pari almeno  a quella dei residenti di altri quartieri di  Roma. Ricordiamo che il parroco della cappella della vecchia Stazione Tiburtina faceva dormire in chiesa queste persone e che la soluzione palesata in questi anni di trasformare l’ edificio delle Ferrovie (Ferrhotel) su Via Masaniello a ricovero degli homeless non è stata mai realizzata . Il problema è certamente grave ed in questi ultimi anni è aumentato. Una soluzione o almeno un tentativo di soluzione non può che essere prospettato a livello comunale se non statale. Ma il degrado non può essere lasciato tutto sulle spalle e sulla tolleranza dei residenti.

7.     Altro problema dell’area è quello dei migranti. Sfrattati da via Cupa, dal Centro Baobab che lodevolmente e grazie anche al contributo attivo di molta parte della popolazione si era fatto carico dell’assistenza se non della vera e propria sopravvivenza di questa gente scappata dai loro paesi dalle persecuzioni, dalle guerre e dalla fame. Non è un problema di facile soluzione né tantomeno un problema locale. Intanto però questa situazione si scarica sul territorio e ancora adesso molte di queste persone vivono nel piazzale est della stazione, come anche a ridosso delle mura del Verano
     8.     Problemi, diciamo, dimenticati :
  • il complesso direzionale della BNL    ha                 assorbito i 500 posti auto destinati ad uso pubblico. Sarebbe interessante sapere chi li ha autorizzati.
  •  I 500mq destinati ad uso pubblico all’interno della Nuova Stazione Tiburtina  all’ex III  ed ora II municipio e all’ex V ora IV che fine hanno fatto, perché non vengono messi a disposizione?

NOTE (DOLENTI ) DI COMMENTO FINALE.

Come si può evincere da questa breve e  non certo esaustiva descrizione dei problemi della "Rivoluzione Tiburtina", è che manca la volontà politica, una presa di posizione politica coerente con quelli che sono i mandati popolari ricevuti. Sembra quasi che gli interessi pubblici vengano sacrificati di volta in volta per compiacere gli interessi privati. Le istanze pubbliche, non istanze dell’ultimo momento ma istanze che provengono da lontano, vengono trascurate quasi ignorate. Come ignorati sono anche gli impegni sottoscritti con documenti ufficiali che potrebbero anche essere oggetto di denunce penali. Manca completamente la coerenza, un filo che leghi passato e presente, manca la visione pubblica, manca la serietà e la competenza.

Manca l’orgoglio di lavorare per la propria cittadinanza.

(Ringrazio Massimo ed Ivetta per la collaborazione)
Domenico Fischetto

 

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