C’è un’area a Roma che presenta caratteristiche così
importanti di cambiamento e di trasformazione da rappresentare una vera e
propria rivoluzione.
Quest’area è l’area che ha come suo centro la Nuova Stazione Tiburtina e và da Piazza
Valerio Massimo a largo Spinelli, comprendendo, in questo abbraccio ideale, tutta
una serie di ambiti che saranno presto oggetto di trasformazione urbanistica
con ricadute sociali come anche economiche e che coinvolgeranno i residenti
come anche tutti i romani.
La trasformazione che verrà è comunque stata anticipata da
alcuni interventi urbanistici che ne rivelano il disegno complessivo futuro dell’area
. Tra questi rientrano sicuramente la
Nuova Stazione Tiburtina (NST), il complesso delle Case del Sole e il nuovo
centro Direzionale della BNL.
Ma quali sono dunque le aree o gli ambiti oggetto di
trasformazione, quali sono i problemi sul tavolo che dovrebbero essere risolti ?
1.
Tra
questi figura lo spostamento della TIBUS, la stazione degli
autobus nazionali ed internazionali posizionata strategicamente a ridosso della
NST. Questa stazione ha avuto uno sviluppo esponenziale in questi ultimi anni. Nata
per servire su gomma il territorio nazionale, si è via via allargata offrendo
ai propri utenti servizi ,sempre su gomma, internazionali. Il risultato è che il
movimento di autobus oggi è molto elevato con pesanti ripercussioni sulla
mobilità locale e sull’aggravamento dell’inquinamento antropico ed atmosferico
che si scarica su tutta l’area. Situazione aggravatasi in questi ultimi due
anni dalla chiusura per motivi di sicurezza di Via Masaniello, che consentiva un
accesso più a agevole agli autobus nella stazione .
In un futuro, auspicabilmente quanto mai prossimo, si prevede lo spostamento
della stazione, con il contratto ormai scaduto, alle porte di Roma: a Ponte
Mammolo , Saxa Rubra, Anagnina per esempio, in prossimità di nodi scambio con
la ferrovia urbana e la metropolitana
2.
Altro
tema molto sentito dai residenti è quello dell’abbattimento della Tangenziale ,
nel tratto cd “grappolo di spaghetti”. Più volte annunciato e altrettante volte
disatteso, l’abbattimento di questo tratto della tangenziale, risolverebbe non
pochi problemi nell’area. E non solo quello dell’inquinamento, in parte
alleviatosi con l’apertura del nuovo tratto della tangenziale in galleria al di là del fascio dei binari
ferroviari .Ora sembra che i soldi per finanziare l’abbattimento siano stati
messi in bilancio e che il bando di gara stia per essere pubblicato. Staremo a
vedere. Non è la prima volta che le attese siano state poi deluse. Sta di
fatto che l’abbattimento risolverebbe non pochi problemi di vivibilità dell’area
e comporterebbe un ridisegno complessivo
della mobilità e del suo skyline
3.
Il
complesso della Città del Sole, costruito, sull’area dell’ex deposito ATAC e venduto sotto Veltroni Sindaco per 20
milioni di Euro, con le sue linee architettoniche futuristiche contribuisce al
ridisegno dell’ intera area. La sua costruzione non è stata agevole e molti
problemi incontrati durante la sua realizzazione sono stati risolti “forzatamente”
dalle amministrazioni comunali e municipali.
·
Ricordiamo
che l’area archeologica scoperta durante gli scavi è stata interrata e resa visitabile(???)
con un percorso sotterraneo .L’area
verde a compensazione è stata
individuata in due piazze verdi pubbliche sui terrazzi degli edifici costruiti
ma non sono stati ancora messi a
disposizione del pubblico, come era invece negli accordi.
·
Come
anche non sono stati messi a disposizione i 9 appartamenti a canone concordato.
·
Per non parlare poi dello stato di completo
abbandono in cui langue l’ex deposito ATAC tra via Arduino e via della Lega Lombarda,
destinato , sempre dagli accordi, a luogo pubblico ( smart working, centro
polifunzionale pubblico, uffici pubblici ), ma trasformato invece dalla società
che ha realizzato il complesso in deposito e spogliatoio
4.
Nell’area di fronte al complesso delle Case
del Sole, in via della Lega Lombarda,
è in costruzione un centro commerciale della LIDL, che dovrebbe essere ultimato
nel corso del 2018.Tale centro, come è facile immaginare, aggiungerà traffico
ed inquinamento a tutta l’area , e contribuirà come detto al ridisegno dell’area.
5.
Il
Centro Ittiogenico, orgoglio dell’ex III Municipio, area di interesse
ambientale e storico , malgrado tutte le caratteristiche consigliassero un suo
uso pubblico richiesto a gran voce da tutta la cittadinanza e dalle migliaia e
migliaia di studenti che nel corso degli anni lo avevano visitato ed
apprezzato, è stato venduto dalla Regione Lazio senza che il Municipio II
alzasse una foglia. Un’operazione di cassa in dispregio della volontà popolare
di cui i responsabili saranno chiamati a renderne conto
6.
L’area
è interessata da una presenza molto numerosa di senza fissa dimora che lì
trovano riparo la notte e qualcosa per sopravvivere durane il giorno. Una situazione
insostenibile comunque per i residenti e i commercianti su cui si scarica il
degrado di questa situazione . La Caritas ed altre associazioni umanitarie alleviano la sofferenza di
queste persone portando cibo e coperte durante l’inverno. Ma la soluzione non
può essere lasciata di volta in volta alla buona volontà di singole associazioni e volontari. Certamente va
riconosciuto ai residenti una dignità di vita pari almeno a quella dei residenti di altri quartieri di Roma. Ricordiamo che il parroco della cappella
della vecchia Stazione Tiburtina faceva dormire in chiesa queste persone e che
la soluzione palesata in questi anni di trasformare l’ edificio delle Ferrovie (Ferrhotel)
su Via Masaniello a ricovero degli homeless non è stata mai realizzata . Il problema
è certamente grave ed in questi ultimi anni è aumentato. Una soluzione o almeno
un tentativo di soluzione non può che essere prospettato a livello comunale se
non statale. Ma il degrado non può essere lasciato tutto sulle spalle e sulla
tolleranza dei residenti.
7.
Altro
problema dell’area è quello dei migranti. Sfrattati da via Cupa, dal Centro
Baobab che lodevolmente e grazie anche al contributo attivo di molta parte
della popolazione si era fatto carico dell’assistenza se non della vera e
propria sopravvivenza di questa gente scappata dai loro paesi dalle
persecuzioni, dalle guerre e dalla fame. Non è un problema di facile soluzione né
tantomeno un problema locale. Intanto però questa situazione si scarica sul
territorio e ancora adesso molte di queste persone vivono nel piazzale est
della stazione, come anche a ridosso delle mura del Verano
8.
Problemi, diciamo,
dimenticati :
- il complesso direzionale della BNL ha assorbito i 500 posti auto destinati ad uso pubblico. Sarebbe interessante sapere chi li ha autorizzati.
- I 500mq destinati ad uso pubblico all’interno della Nuova Stazione Tiburtina all’ex III ed ora II municipio e all’ex V ora IV che fine hanno fatto, perché non vengono messi a disposizione?
NOTE (DOLENTI ) DI COMMENTO FINALE.
Come si può evincere da questa breve e non certo esaustiva
descrizione dei problemi della "Rivoluzione Tiburtina", è che manca la volontà
politica, una presa di posizione politica coerente con quelli che sono i
mandati popolari ricevuti. Sembra quasi che gli interessi pubblici vengano
sacrificati di volta in volta per compiacere gli interessi privati. Le istanze
pubbliche, non istanze dell’ultimo momento ma istanze che provengono da lontano,
vengono trascurate quasi ignorate. Come ignorati sono anche gli impegni
sottoscritti con documenti ufficiali che potrebbero anche essere oggetto di
denunce penali. Manca completamente la coerenza, un filo che leghi passato e
presente, manca la visione pubblica, manca la serietà e la competenza.
Manca l’orgoglio di lavorare per la propria cittadinanza.
(Ringrazio Massimo ed Ivetta per la collaborazione)
Manca l’orgoglio di lavorare per la propria cittadinanza.
(Ringrazio Massimo ed Ivetta per la collaborazione)
Domenico Fischetto
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