1 dicembre 2017

IL GIRO D'ITALIA E GERUSALEMME




 
I promotori del giro d’Italia hanno così poco cervello da riuscire a sollevare un polverone per aver usato termini corretti ma indigesti.
Alla loro leggerezza e /o ignoranza della questione, hanno aggiunto un tocco di servilismo intellettuale, aderendo immediatamente alla arrogante imposizione dei ministri israeliani.
Gerusalemme è capitale di Israele, una e indivisibile, solo nella pretesa del paese, tra i più razzisti al mondo (per finta o davvero, ragionano – non tutti gli ebrei, ma la maggioranza degli israeliani, in termini di popolo eletto, sfruttando il senso di colpa occidentale e ancor più la funzione di gendarme degli interessi statuninitensi in Medio Oriente)
Nessuno, se non sbaglio, finora, ha avuto l’improntitudine di accettare la violenza della pretesa.
Lo scopo degli organizzatori del giro non è certo quello di rendere omaggio alla città sacra alle tre religioni del libro.
Già far partire il Giro all’estero è un fatto curioso; fuori dalla Europa poi, sa di trovata disperata.
Quello che interessa è cercare sponsor, finanziatori e notorietà, visto che dei tre giri nazionali, Tour, Vuelta e Giro, siamo riusciti a essere ultimi sia per notorietà che per incassi (la vuelta ci ha ampiamente superati).
Organizzatori che non abbiano la spina dorsale adatta e lo sappiano, non dovrebbero cacciarsi (e cacciarci) in gineprai del genere, senza valutarne le conseguenze.
 
Umberto Pradella

Per approfondire

da La Stampa

La partecipazione israeliana alle prime tre tappe del prossimo Giro d’Italia, previste in Israele, rischiava di essere annullata. Il motivo? La dicitura “Gerusalemme Ovest” scelta dagli organizzatori della corsa per indicare la città di partenza della corsa (quest’anno appunto prenderà il via in Terra Santa).

In un comunicato congiunto i ministri dello Sport e della Cultura, Miri Regev, e del Turismo, Yariv Levin (entrambi del Likud, il partito del premier Benjamin Netanyahu) hanno avvisato che Israele avrebbe ritirato i finanziamenti alla manifestazione se sul sito del Giro d’Italia non fosse stata modificata la dicitura.

Detto, fatto. L’indicazione geografica è stata eliminata e Gerusalemme ha perso il punto cardinale. Gerusalemme, precisano i ministri, «è la capitale di Israele, non ci sono Est e Ovest». Lo Stato ebraico ha conquistato la parte occidentale della città nel 1948 e quella orientale nel 1967 e la considera la sua capitale «indivisibile». Ma lo status finale è fra i punti in discussione nella trattative di pace fra Israele e i palestinesi, che reclamano Gerusalemme Est come capitale del loro futuro Stato. Il Giro d’Italia dovrebbe partire il 4 maggio prossimo, e prevede la prima volta tappe fuori dai confini dell’Europa.

2 commenti:

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  2. Mi sembra del tutto esagerato definire Israele "uno tra i paesi più razzisti al mondo" (secondo quali criteri? quali statistiche?) e poi scrivere "non tutti gli ebrei" invece di "non tutti gli israeliani" dà adito a equivoci antisemiti. Non sono d'accordo neanch'io sulla politica israeliana, ma sarei più cauta a dare delle definizioni così tranchant di un paese che lotta quotidianamente per il suo diritto a esistere. Grazie

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