4 giugno 2018

Sacko Soumayla

I fatti accaduti a San Ferdinando in Calabria . Ieri sera un giovane attivista sindacale originario del Mali,che collaborava nell'USB a sostegno dei braccianti di colore che lavorano nelle piantagioni nella Piana di Gioia Tauro è stato freddato a colpi di fucile . Sacko Soumayla di anni 27, stava in compagnia di altri compagni raccogliendo in una fabbrica dismessa ed abbandonata ,alcune lamiere ,che dovevano servire da riparo ad altri lavoratori che per pochi euro, lavorano nelle piantagioni nella Piana di Gioia Tauro  . Gli inquirenti ,che stanno svolgendo le Indagini Preliminari su questa grave aggressione ,oltre la vittima ,infatti sono rimasti feriti ,altri giovani ,non hanno ancora sciolto la riserva ed ad oggi ,che scrivo non sappiamo se ,si sia trattato di un'aggressione dal movente xenofobo, oppure da un agguato per contrasto alla attività sindacale svolta dalla vittima ,oppure la aggressione sia stata provocata da altri motivi e ragioni . Resta il fatto comunque che negli ultimi anni nella zona di Gioia Tauro, zona ad alta densità mafioso criminale ,si contano purtroppo a dozzine le aggressioni violente in danno di cittadini extracomunitari che lavorano nelle piantagioni .È comunque già emerso che chi ha sparato contro il Soumayla ed gli altri giovani ,abbia preso la mira e sparato contro di loro da una distanza di 150 metri ,ben quattro volte . Si è trattato quindi di un'esecuzione e non del gesto di un "pazzo" . È sotto l'attenzione e la conoscenza di tutti che le condizioni di vita di tutti coloro che prestano le loro energie lavorative in quella zona del nostro Paese ,sono ben al di sotto della soglia minima della civiltà e della legalità . È noto infatti che questi  braccianti agricoli ,ricevano una paga al nero ,ben al di sotto di ogni parametro di mercato legale . Gli orari di lavoro sono inaccettabili ,atteso che si protraggono per tutta la giornata e non è infrequente che molti di loro ,stramazzino al suolo per le condizioni disumane ,nelle quali sono di fatto ,senza l' intervento delle Istituzioni e delle Rappresentanze Sindacali Nazionali rappresentati e sostenuti. Non sono quindi lontano dalla realtà e dalla verità se a voce alta affermo : Sacko Soumayla era uno di Noi.  Anche se viveva in un mondo dove noi non viviamo ,anche se viveva in condizioni estreme in cui noi non viviamo , se anche era un emarginato nella nostra società ,nella quale noi viviamo ,era uno di noi , era un nostro fratello . Come noi ,infatti e più di noi lottava per l'affermazione dei Diritti dei più deboli ,di quelli senza protezione e tutela ,senza Giustizia . Chi lotta per il riconoscimento dei Diritti ,chi lotta per l'affermazione della Giustizia ,lotta per tutti ,anche per noi. Non dovremmo dimenticarlo !  Un sistema sociale e statale , non può essere giusto ed accettabile se ,non riconosce a tutti pari dignità e pari diritti e Giustizia . Certo di questo brutale delitto colpisce in queste ore ,anche un altro fatto . Questa aggressione è avvenuta a poche ore dall'insediamento del nuovo Ministro degli Interni . Sono sue le affermazioni da comiziante ,piuttosto che da Ministro :" adesso per gli immigrati è finita la pacchia .....gli faremo vedere .....". Alcuni forse lo voglio sperare, non si rendono conto che l'odio etnico razziale ,artatamente coltivato per anni con animo becero e ostile , cova sotto la cenere . Basta un atteggiamento ostile e da crociata per indurre taluno ,stupido e fragile a passare dalle parole ai fatti ,dalle invettive alle aggressioni . Desidero congedarmi d Voi con una speranza che : il sacrificio di Sacko Soumayla di questo giovane attivista sindacale che sperava di costruire per se ed i suoi compagni ,un futuro più dignitoso e giusto ,non sia vano . Spero per noi tutti che le Forze Sindacali e le migliori forze della Sinistra ,vogliamo ricominciare da questa giovane vita spezzata il loro cammino di rinascita e riconquista del ruolo abbandonato e perduto nella nostra società ,nei nostri cuori . La Sinistra infatti deve tornare ad occuparsi degli ultimi ,degli esclusi. La Giustizia ha urgente bisogno dell' impegno di tutti Noi.
Luca Giordano per Tre Righe .

I comunicati stampa



[4/6, 10:01] ‪+39 347 177 9421‬: +++HANNO UCCISO UNO DI NOI+++
Lui è Soumaila Sacko, sempre in prima linea nelle lotte sindacali USB per i diritti e la dignità dei braccianti nella Piana di Gioia Tauro.

Soumaila è stato ucciso, non per furto, e rimandiamo le conclusioni infami ai mittenti. Domani 4 giugno sciopero dei braccianti con assemblee.

"Ce ne hanno ammazzato un altro.

Dopo Abdel Salam a Piacenza un altro lavoratore migrante, il ventinovenne maliano Soumaila Sacko, interno al percorso di lotte di USB tra i braccianti della piana di Gioia Tauro, è stato ammazzato ieri sera mentre insieme ad altri migranti si trovava nei pressi di una fabbrica dismessa forse per cercare lamiere o cartoni con cui costruire la propria baracca. È stato raggiunto da uno dei colpi di fucile sparati da 150 metri da sconosciuti.

Nessun motivo dietro l’aggressione, nessun rapporto era mai esistito tra i migranti che si spaccano la schiena nella raccolta di agrumi della Piana e l’assassino. Basta la pelle nera, basta sapersi protetto e condiviso dalle dichiarazioni del neoministro degli interni Salvini, di quello prima Minniti e di quello prima ancora Alfano.

Legittima difesa, respingimenti, pugno di ferro, fine della pacchia è sulla scorta di queste indicazioni che l’assassino ha ritenuto un suo diritto aprire il tiro al bersaglio su Soumaila e i suoi fratelli. Non c’è un solo responsabile, non c’è nessuna casualità, c’è un clima di odio costruito ad arte da chi cerca di scaricare sui migranti la rabbia di chi è colpito dalle politiche di attacco alle condizioni di vita dei lavoratori e delle loro famiglie richieste dall’Unione Europea e attuate da tutti i governi.

Che i tempi sarebbero stati duri per i migranti e per chi si organizza per ottenere i propri diritti si era capito dal giorno dopo le elezioni del 4 marzo e durante tutta l’ignobile farsa della nascita del nuovo governo. Minacce ad ogni piè sospinto ai migranti, truce e continuo appello a una legalità che non è giustizia sono stati il leit motiv di un clima che ieri, a San Calogero, si è materializzato nell’assassinio di Soumaila e il ferimento di un altro fratello migrante.

Daremo una risposta, la più grande possibile, a questo omicidio, cominciando dallo sciopero generale dei braccianti proclamato dall’USB per lunedì 4 giugno e dalla manifestazione nazionale già convocata a Roma il 16 giugno a Roma.

TOCCA UNO TOCCA TUTTI!"
[4/6, 11:48] ‪+39 329 544 3463‬: CALABRIA: MIGRANTE UCCISO, FASSINA "SPEZZARE CATENA SFRUTTAMENTO"

CALABRIA: MIGRANTE UCCISO, FASSINA "SPEZZARE CATENA SFRUTTAMENTO" ROMA (ITALPRESS) - "Ci stringiamo alla famiglia, agli amici e ai compagni di Soumaila Sacko, ucciso a fucilate in Calabria. Soumaila era sempre in prima linea nelle lotte per i diritti e la dignita' dei braccianti della piana di Gioia Tauro. Le indagini devono essere a 360 gradi perche' sembra surreale come causa il gesto folle attivato dal furto di lamiere in una ex fabbrica abbandonata. Purtroppo, appare invece fondata la 'razionale' motivazione anti sindacale: punirne uno per educarne 100 a subire sfruttamento e soprusi inumani". Cosi' in una nota Stefano FASSINA, deputato di LeU. "L'uccisione di Soumaila deve far fare uno scatto di civilta' a tutti i livelli istituzionali, a tutte le forze politiche e rappresentanze sociali per un piano di interventi strutturali per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei migranti e, in generale - aggiunge -, di tutti i lavoratori e lavoratrici oggi prigionieri di una catena di sfruttamento lungo la filiera agroalimentare dalla produzione, alla trasformazione, alla distribuzione. Presentiamo una interrogazione ai Ministri dell'Interno e del Lavoro per conoscere quali interventi intendono mettere in campo per invertire la rotta". (ITALPRESS). sat/com 04-Giu-18 11:04 NNNN

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