9 giugno 2018
Dai giornali di oggi 9 giugno
IN PRIMA PAGINA
Trump riapre a Mosca e scuote il G7 (Corriere, Messaggero). Ma Putin declina: “Ho altri progetti” (Stampa). Anche Conte vuole la Russia nel G8 (Avvenire). L’Ue all’Italia: voi con chi state? (Repubblica). La ministro Trenta al Messaggero: “L’Italia sta nella Nato ma ha un ruolo di ponte con l’Est”. In primo piano su tutti il G7 e l’esordio di Conte tra i grandi: il Fatto parla di fortuna del principiante, il Giornale di figuraccia mondiale. Intanto cresce il consenso del governo: il 49% lo apprezza (Corriere). Il premier ha tutti i media contro ma i sondaggi a favore (Fatto). Mercati ancora in fibrillazione: Borsa a –1,9%, spread a 270 (Sole). Già 40 mld persi per il rischio politico (MF). Allarme conti di Visco e Patuelli (Avvenire). Occhi puntati sulla Bce. MF: presidente Draghi, non molli sul Qe.
Su Fatto e Messaggero il fisco secondo i gialloverdi: 20 mld dalla pace fiscale, stop allo spesometro. Ma dal 2019 pensioni più basse (Italia Oggi). Sul Corriere Lega e Cinque Stelle divisi sui cantieri: Tav, Tap e valichi i nodi da sciogliere. Su Messaggero e Fatto lo strappo di Di Maio sull’Ilva: “Da Grillo opinioni, sarò io a decidere”.
Altro fronte caldo, i migranti: arriva la prima nave, ira di Salvini contro Malta (Stampa). L’Austria chiude 7 moschee, espelle gli imam e sfida la Turchia (Corriere e tutti). Libero: l’Austria ci insegna a cacciare i profughi (Libero).
In cronaca, il suicidio di Boudain, lo chef giramondo che portava la cultura a tavola. Asia Argento: devastata, era il mio amore (Corriere e tutti). Calcio, le azzurre meglio dei maschi: battono il Portogallo e vanno ai Mondiali (Stampa). Tennis, Cecchinato si arrende a Thiem: la favola finisce in semifinale (Messaggero).
ITALIA-ECONOMIA
Nuova impennata dello spread (Repubblica): Piazza Affari chiude in calo dell’1,89%, con lo spread a 270 i titoli a 10 anni tornano a rendere il 3,15%, come nel “martedì nero” della crisi politica (Sole). Sui listini europei pesano le divisioni in seno al G7, la svolta attesa in Bce sul quantitative easing, Milano zavorrata dal rischio politico. Savona corregge il tiro sulla moneta unica - “I due pilastri su cui si fonda l’Ue sono il mercato comune e l’euro” – ma ai mercati non basta. Visco (Bankitalia): “Attenzione al burrone, non bisogna fare il passo più lungo della gamba” (Repubblica). Rossi (Bankitalia): “Non è solo speculazione. Dietro il balzo dello spread c’è il rischio di uscita dall’euro” (Stampa). Patuelli (Abi): “Lo spread che cresce è una tassa che l’Italia paga sui mercati internazionali: più cresce e più impoverisce il Paese e complica la vita delle banche” (Sole). MF stima in 40 miliardi i soldi usciti dall’Italia a maggio: premier e governo devono ripristinare la fiducia nei conti pubblici. Sullo sfondo l’avvicinarsi della fine del quantitative easing, senza che l’Italia abbia approfittato dei massicci acquisti di Btp da parte della Bce per ridurre il debito pubblico. E ora non saranno le banche a sostituirsi al suo ruolo di “stabilizzatrice” acquistando titoli di Stato. Messina (Intesa): “Non è il nostro mestiere, le banche devono finanziare l’economia reale”. Richiama la politica alle sue responsabilità anche Castagna (Banco Bpm): “Servono dichiarazioni coerenti con i programmi: ciò che gli investitori non voglio è l’incertezza e un contratto che non si sposa con le esigenze di contenimento del debito” (Stampa).
Messaggero e Fatto tornano sulla politica fiscale del nuovo governo. Per il Messaggero dalla “pace fiscale” prevista nel contratto Lega-5Stelle dovrebbero arrivare incassi fino a 20 miliardi, inferiori ai 35 mld citati dal leghista Siri. Si pesca da un bacino enorme (850 mld di cartelle inevase) con la possibilità di pagare percentuali minime rispetto al dovuto (6, 10 o 25%): oltre i 20 mld per il Messaggero non si va. Il Fatto passa in rassegna le promesse di Lega e Cinque Stelle sul fisco: l’eliminazione di alcuni strumenti era già prevista, quanto alla flat tax al momento è impossibile calcolare chi guadagnerà e chi no.
ITALIA-POLITICA
Un italiano su due apprezza Conte: sul Corriere (in prima e p.6) il sondaggio di Pagnoncelli conferma i dati sul gradimento del premier tra gli elettori. Consensi che vanno oltre il bacino elettorale di M5S e Lega. Anche il Fatto (p.4-5) riporta i sondaggi di diversi istituti che confermano l'alto gradimento degli italiani nei confronti del premier e del governo gialloverde. Tra i temi, secondo il sondaggio di Pagnoncelli, la priorità degli italiani è il controllo dei flussi migratori e il contrasto alla criminalità.
Al QN (p.5) parla Matteo Piantedosi, nuovo capo di gabinetto del Viminale scelto da Matteo Salvini: “Ho un chiodo fisso: far vedere che lo Stato c'è, che è condizione necessaria per la tranquillità dei cittadini. Per quanto riguarda l'aumento del numero dei centri per il rimpatrio promessi da Salvini posso garantire che accentueremo ogni sforzo per favorire i rimpatri, è qualcosa che ci chiede anche l'Ue”. Intanto, Salvini costretto a far sbarcare i primi migranti: 232 persone soccorse da Seawatch sono sbarcate a Reggio Calabria. Botta e risposta tra il ministro italiano e il governo di Malta: “Non può dire no alle navi” ha attaccato il titolare del Viminale. La replica di La Valletta: “Accuse false, rispettiamo gli obblighi internazionali” (Stampa p.6 e tutti). Titolare del Viminale polemico anche contro le Ong: “Sono taxi, non fanno volontariato ma affari”. Ma il presidente della Camera Fico riceve Amnesty e Msf: “Stato è vicino a chi aiuta”.
Gentiloni intervistato da Repubblica (p.4): “La sicurezza è la nostra grande priorità: non abbiamo bisogno di un governo aggressivo verso i Paesi confinanti o chi professa altre fedi, un'Italia più aggressiva non è un'Italia più sicura. Sui flussi migratori – rivendica l'ex premier - il mio governo ha ottenuto risultati straordinari”.
Intanto, resta accesa la partita delle nomine. La lite sui sottosegretari blocca il Parlamento (Messaggero p.9): il braccio di ferro su Tlc e Servizi allunga i tempi. Per la guida del Copasir è duello Pd-FdI. Mentre alla Camera è ancora stallo sulla formazione delle Commissione. “Il governo c'è ma è fermo” titola Libero (p.3). Stampa (p.5) parla di “patto di desistenza” tra Lega e M5S: il sistema prevede nomine incrociate per garantire il contratto, nei dicasteri affidati ai tecnici i sottosegretari saranno di un partito diverso dal titolare. Intanto, Conte fa la prima scelta per Palazzo Chigi: è l'avvocato Giuseppe Busia il segretario generale. Il Fatto (p.4) sottolinea l'autonomia della scelta del premier nei confronti di Di Maio e Salvini: lo ha voluto personalmente Conte dopo un sottile gioco di attese con Giorgetti. Repubblica (p.7) parla di spoils system: grillini e Carroccio, senza tecnici, si rivolgono alla vecchia guardia.
ESTERI
Trump (e l’Italia) spiazzano i partner: la Russia deve rientrare nel G8 (Sole, Stampa). Dopo aver minacciato di snobbare il G7 in Canada e attaccato gli alleati sul commercio, il presidente americano apre a Putin: “La Russia dovrebbe essere a questo incontro. Abbiamo un mondo da governare, dovrebbe essere al tavolo del negoziato”. “Sono d’accordo, la Russia dovrebbe rientrare nel G8” tweetta Conte, al suo debutto sulla scena internazionale. Poi il dietrofront, con la sottoscrizione della posizione comune europea con Francia, Germania e Regno Unito: “Nessuna apertura a Mosca” (Corriere e tutti). “Dovete capirmi – ha detto ai leader europei – il nostro elettorato ha una sensibilità particolare verso Mosca”. Il Giornale parla di figuraccia mondiale, il Fatto di “fortuna del principiante”: partito isolato, si è ritrovato accanto a Trump. Su Repubblica l’irritazione degli alleati per le giravolte di Conte. Sul Messaggero parla la ministro della Difesa Trenta:”E’ essenziale che Nato ed Europa collaborino. Siamo nell’Alleanza Atlantica ma per noi è necessario dialogare con tutti. L’Italia può essere un ponte nelle relazioni verso l’Est”. Gentiloni a Repubblica: “Pericolosissima la fascinazione per Putin. L’Italia è in cerca di guai: non può permettersi di tradire i suoi fondamenti”. Putin comunque declina l’invito: “Rientrare non ci interessa” (Stampa). Il presidente russo era a Pechino da Xi, che gli ha conferito la Medaglia dell’Amicizia: “Siamo concentrati su altri formati”. Con Asia e Cina vola l’interscambio commerciale con Mosca.
Il Corriere parla di G7 a rischio fallimento, con Trump che chiude al confronto sui temi caldi del momento (dazi e sanzioni all’Iran) e se ne va prima del tempo. Una “strategia dell’imprevedibilità”, quella di Trump, che ha un obiettivo: attaccare gli alleati sul commercio (Corriere). Finito anche l’idillio di Trump con Macron, tra i più attivi nel sollecitare una posizione comune del G7 almeno sui dazi. Tusk (Ue): “Mi preoccupa vedere che l’ordine mondiale sia sfidato non dai soliti sospetti ma dal suo principale architetto e garante: gli Stati Uniti”.
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