30 giugno 2018

Dai giornali di oggi 30 giugno

Dai giornali
ITALIA-ECONOMIA
Su manovra bis e decreto dignità tensioni nel governo tra Lega e M5S (Messaggero, Corriere). Salvini liquida come “fantasie” l’ipotesi di una correzione dei conti da 9 miliardi evocata da Confindustria, la vice ministro Castelli non la esclude. Idem il premier Conte, che si riserva di valutare con Tria. Cottarelli parla di una correzione necessaria da almeno 4-5 miliardi. Salvini esclude ogni ipotesi di tassa patrimoniale, ribadisce la volontà di “smontare” la riforma Fornero e punta alla flat tax già nel 2018 per dare “un primo segnale a privati e professionisti, per poi dedicarci alle famiglie”.
Perde pezzi il “decreto dignità”: via il fisco, ritornano i voucher (Repubblica, Messaggero). Probabile che il pacchetto fiscale venga stralciato e rinviato: sbarazzarsi dello split payment che nel 2017 ha portato 11,1 mld nelle casse dello Stato e nel 2018 doveva portarne un miliardo e mezzo in più è un problema. Idem la soppressione anticipata dello spesometro: e ora c’è l’ipotesi di un rinvio a febbraio.
Problemi anche sul pacchetto lavoro, duramente contestato dalle imprese. Stirpe (Confindustria): “E’ un incredibile ritorno al passato” (Sole). “Le imprese così non assumono. L’unico effetto che avrà questo decreto è rendere ancora meno attrattivo il nostro Paese all’estero. Ma chi verrà a fare investimenti in Italia?”.  “Le imprese voglio avere mano libera, voglio poter ricattare all’infinto i l lavoratore e tenerlo sotto schiaffo” dice alla Stampa Piergiovanni Alleva, il giuslavorista consigliere di Di Maio, contrario anche alla reintroduzione dei voucher: “Impossibile evitare la degenerazione, e poi è una finzione guardare alle singole prestazioni come se fossero a se stanti: deve essere chiaro che ogni volta che c’è programmazione c’è un rapporto di lavoro. Quindi vanno usati i normali strumenti contrattuali”.
Anche sul lavoro le posizioni di Lega e M5S sono lontane. Ieri al Festival del Lavoro di Milano è andato Salvini e non Di Maio, smontando il suo decreto-dignità: “Capisco la voglia di limitare il lavoro precario ma attenzione a non danneggiare gli interessi dei lavoratori e delle imprese costringendoli al nero. I voucher sono stati cancellati ipocritamente per scelta politica”, dice Salvini. E il ministro dell’Agricoltura Centinaio rilancia: “Siamo pronti per reintrodurli almeno in agricoltura per combattere il lavoro in nero e rendere più efficaci i controlli”. Col diretti e Confesercenti applaudono: “La cancellazione era stata troppo frettolosa” (Stampa). Libero e Giornale parlano di “decreto imbecillità” smontato da Salvini. Fa invece un passo avanti il tavolo ministeriale per i rider: su Corriere, Messaggero e Sole l’annuncio di 4 società del settore di una carta dei valori del rider con le misure che le aziende si impegnano a introdurre a favore dei dipendenti. Foodora, Foodracers, Moovenda e Prestofood porteranno la loro piattaforma lunedì al tavolo ministeriale: tra le proposte cococo per i fattorini (con le tutele Inps e Inail), assicurazione contro i danni a terzi, un compenso equo e adeguato con una base oraria e una componente variabile legata alle consegne. Dalle aziende anche l’impegno a non utilizzare gli algoritmi su base reputazionale. Su Repubblica parla Gianluca Cocco (Foodora): “La nostra è una cornice per dare dignità al lavoro di collaborazione. I cococo già c’erano ma proporre un equo compenso orario per noi è uno sforzo molto rilevante”.

ITALIA-POLITICA
La Lega supera quota 31% e toglie consensi anche al M5S: sul Corriere (p.6) il sondaggio di Pagnoncelli evidenzia l'ulteriore crescita del Carroccio, che arriva al 31,2% anche prosciugando gli alleati di centrodestra. Ancora in calo il M5S, anche se rispetto a due settimane fa perde solo lo 0,1% ed ora è al 29,8%. Recupera qualcosa il Pd, che è al 18,9%.
Berlusconi, intervistato dal Giornale (in prima e p.6) spinge sul tema della legittima difesa: “La nostra legge è certamente la miglior tutela dei cittadini, spero che Salvini riesca a imporre alla maggioranza il disegno di legge che abbiamo presentato. Il veto del M5S conferma che non sono una forza adatta a governare un sistema liberale”. Poi il leader di Fi parla del centrodestra e del rapporto con Salvini, con il quale ha avuto ieri un incontro: “Abbiamo buoni rapporti ma rimaniamo fermamente all'opposizione, convinti che questo governo, non votato dagli italiani, non sia all'altezza delle esigenze del nostro Paese”. Salvini al Corriere (p.5) racconta della “solita chiacchierata amichevole con Berlusconi” a proposito dell'incontro di ieri. “Gli ho raccontato cosa sto facendo al Viminale, con la Libia, la Tunisia. Mi ha dato qualche consiglio. FdI e Fi reputano un fallimento il vertice europeo? Chi è fuori sa soltanto una parte. Le opposizioni, è giusto che facciano le opposizioni”.
Su Repubblica (in prima e p.8) parla il capogruppo dem Delrio: “La sconfitta delle amministrative è chiarissima ma non siamo morti: per salvarci dobbiamo essere uniti e puntare su facce nuove. Serve un percorso di fatica comune che si manifesti”. Libero (p.10) intervista Francesco Boccia: “Il Pd perde perchè è fuori dalla realtà”.
Camere ferme: 2 decreti in 3 mesi (Messaggero p.8): avvio a rilento per la nuova maggioranza, i cui primi mesi sono stati condizionati dalla lunga gestazione del governo e dalle difficoltà di mettere in moto le commissioni. La prossima settimana un'unica seduta e dal 9 agosto partono le ferie. “Conta l'efficacia delle nome, non il loro numero” dice il 5S D'Uva al Messaggero. Mentre Mara Carfagna: “Hanno illuso con le loro promesse e adesso non sanno come uscirne”.
QN (in prima e p.4) intervista il ministro della famiglia Fontana: “Un Paese che non fa figli non ha futuro. E noi vogliamo garantire alle coppie la libertà di poter desiderare un figlio senza preoccupazioni. Non servono interventi spot ma programmazione strategica: un sistema fiscale 'family friendly', una drastica semplificazione tributaria, una rete di sostegno ai genitori, la valorizzazione dei consultori, un rafforzamento dei sussidi”.

ESTERI
Migranti, caos sull'accordo (su tutti). Fallito il tentativo di esternalizzare nei Paesi africani gli hotspot, intesa al vertice Ue sulla creazione di nuovi centri di identificazione nei Paesi europei, ma solo su base volontaria.  Francia, Belgio, Olanda e Austria non ne vogliono sentir parlare: nessuno accoglierà i profughi arrivati in Italia (Stampa p.2). Subito gelo Macron-Conte. “Non in Francia, i centri di accoglienza vanno fatti nei Paesi di primo ingresso” ha detto il presidente francese. “E' stanco, sbaglia” ha replicato il premier italiano. Per Repubblica (p.2) Macron imbroglia Conte e l'Europa si accorda, ma adesso l'Italia ci ripensa. “Quote, rimpatri e centri: Parigi e Berlino hanno spiazzato Roma” (Stampa p.2). Saltano le quote di ridistribuzione dei migranti tra i Paesi Ue e il gruppo Visegrad esulta. Sbloccati 500 mln di fondi Ue per l'Africa, sancito lo stop alle navi delle Ong nel Mediterraneo. Solo un “auspicio” il superamento del regolamento di Dublino. Accordi bilaterali di Spagna e Grecia con la Germania sui “movimenti secondari”, l'Italia si rifiuta e ora deve affrontare il nodo dei 70 mila “rientri” dall'Europa (Sole in prima e p.3).
Salvini al Corriere (in prima e p.5): “Oltre a un rinnovato peso italiano in Ue, otteniamo il successo sullo stop alle Ong: le navi straniere finanziate in maniera occulta da potenze straniere in Italia non toccheranno più terra. L'obiettivo era cambiare Dublino, ma aver messo nero su bianco che chi viene salvato in acque maltesi e italiane non necessariamente finirà in Italia è qualcosa che ci aiuta non poco”. Molti reputano insufficienti gli esiti del vertice. Berlusconi al Giornale: “Nessun impegno a collaborare davvero da parte degli altri Paesi. Tanto rumore per nulla: abbiamo minacciato il veto per riportare a casa pochissimo”. “Una beffa per l'Italia” titola la Stampa. Non cambia nulla (Fatto). “Solito documento per permettere a chiunque di raccontare la sua mezza vittoria” dice l'ex ministro Frattini ad Avvenire (p.7). “Ci hanno fregato” (Giornale). Libero attacca: “Nessun passo avanti. Conte è un pollo: si è fatto infinocchiare”. L'ex ministro Minniti a Repubblica (p.2): “Patto fragilissimo che punisce le Ong. L'Italia era andata per suonare il piffero ed è tornata suonata: si chiedeva maggiore condivisione e si è tornati scambiando l'obbligatorietà con la volontarietà. Se i volontari cominciano a sfilarsi sugli hotspot e l'Italia accetta sarà un suicidio politico. Inoltre la revisione di Dublino è su un binario morto”. Di diverso avviso Carlo Marroni (Sole in prima e p.2), secondo il quale Conte non torna a casa a mani vuote.
Intanto, nuova strage sulle coste libiche: un gommone si ribalta. Oltre cento di dispersi, tra le vittime accertate 3 bambini (su tutti).

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