NO
Pentagono, SI’ Parco
Al
Parco Archeologico di Centocelle la prima vertenza visibile anche dallo spazio.
La pista di atterraggio Francesco Baracca all’interno del PAC trova scritta
sull’asfalto, 20 metri x 250, la volontà di alcuni cittadini circa la
destinazione dell’area a Parco:
·
NO
all’allargamento della zona militare in un’area sotto vincolo paesaggistico –
archeologico a scapito di un’area destinata a verde pubblico;
·
NO
alla presenza di obbiettivi militari all’interno di un’area densamente popolata;
·
NO
alla presenza di una struttura che potenzialmente espone la salute dei
cittadini a fonti di inquinamento elettromagnetico da impianti di comunicazione.
E invece
·
SI’ alla
realizzazione definitiva del Parco Archeologico di Centocelle come da variante di
Piano regolatore approvata dal Consiglio Comunale e ratificata dal Consiglio
della Regione Lazio;
·
SI’
a 133 ettari destinati a verde pubblico a tutela della salute dei cittadini, in
un’area densamente popolata e con poche aree verdi;
·
SI’ alla bonifica del Parco dalla presenza degli autodemolitori e dall’enorme
quantità di rifiuti interrati ancora presenti nel Canalone.
A più di un anno dall’Ordinanza del Sindaco di Roma Capitale per
la bonifica di tutta l’area del Parco Archeologico ancora non si è mosso nulla.
A meno di un mese dalla scadenza delle concessioni in deroga agli
autodemolitori presenti ancora non sappiamo se Roma Capitale riuscirà a
delocalizzarli.
Dopo un’estate 2017 tempestata da
roghi, e nonostante
l’approssimarsi della stagione calda, l’erba è alta quasi 2 metri, prospettando
così un’altra estate di fumi tossici.
Qualcuno si sta facendo abbindolare
dall’entrata in scena del Ministero della Difesa, associandolo a
bonifica, sicurezza e eliminazione del degrado, ma da quanto abbiamo potuto
leggere dai documenti progettuali presentati dal Ministero non c’è nessun contributo concreto alla bonifica e
realizzazione del Parco, solamente un programma di espansione dell’area
militare a scapito di quella destinata a verde pubblico, senza alcun vantaggio
per gli abitanti.
Così la pista di volo dell’ex
aeroporto militare di Centocelle, ora nel cuore del Parco, per questa estate
manderà un messaggio inequivocabile, visibile dal cielo, moderne linee di Nazca,
visibili da tutte le rotte aeree. Poi le prime piogge faranno sparire la vernice
ecologica biodegradabile e speriamo arrivino i fatti concreti.
L’area
in cui sorge il Parco Archeologico di Centocelle è sottoposta a vincolo
paesaggistico del comprensorio Archeologico Ad Duas Lauros, istituito con Decreto del Ministero Beni
Ambientali e culturali del 1995, in virtù dell’eccezionale valore delle
numerose e rilevanti presenze archeologiche.
Successive deliberazioni consiliari del Comune di
Roma, ratificate dalla Giunta Regionale del Lazio, hanno istituito formalmente
il PAC continuando a rafforzare – sulla carta – la volontà di realizzarlo e
renderlo fruibile per i cittadini di tutto il Quadrante sud-est di Roma. Nel
piano di realizzazione del Parco sono previste, oltre alle aree verdi, anche lo
scavo e la musealizzazione di tre ville romane.
Da
allora nessun intervento è stato compiuto dalla Soprintendenza Speciale
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma per la realizzazione di quanto
previsto, né di sorveglianza e vigilanza.
E ora al
Parco si assiste a:
·
IL COSIDDETTO CANALONE ANCORA IN UNO STATO DI DEGRADO DIFFUSO, CON IL PERSEVERARE DI SVERSAMENTI DI MATERIALI INGOMBRANTI QUALI SLOT
MACHINE, FRIGORIFERI, FOGLI DI ETERNITH
·
PRESENZA IN COSTANTE PROROGA DEGLI AUTODEMOLITORI E ROTTAMATORI, CHE STANNO – TRA L’ALTRO – REALIZZANDO ABUSI EDILIZI CON
AUMENTO DI CUBATURA A DANNO DEL PARCO
·
AREE ARCHEOLOGICHE
CHIUSE E NON ACCESSIBILI O FRUIBILI DALLA CITTADINANZA
·
TOTALE ABBANDONO DELLA COSIDDETTA “OSTERIA DI CENTOCELLE”, NONOSTANTE I COSTI SOSTENUTI PER ACQUISIRLA DAL DEMANIO
·
NUOVI
INSEDIAMENTI UMANI IN SITUAZIONE DI TOTALE DISAGIO
·
INQUINAMENTO DELL’ACQUA IN FALDA DEL PARCO SENZA NESSUNA AZIONE PER ELIMINARE TALE CONTAMINAZIONE
·
MANCATA ATTUAZIONE DEL II E III STRALCIO DI SISTEMAZIONE DEL PARCO CHE RENDE FRUIBILE ALLA
CITTADINANZA NON PIÙ DI ¼ DELL’INTERA ESTENSIONE DEL PARCO (CIRCA 35 ETTARI SU 126 ETTARI)
·
MANCANZA DI ACCESSI –
ATTUALMENTE NE È PRESENTE SOLO 1 DA VIA CASILINA, TRA L’ALTRO NON A NORMA CON IL CODICE DELLA STRADA
·
NOTIZIE CONFUSE E MAL COMUNICATE CIRCA L’ESPANSIONE DELL’AREA DI PERTINENZA MILITARE CON LE RELATIVE OPERE ALL’INTERNO DEL PAC CHE RUBEREBBERO ALTRI 24 ETTARI DI VERDE PUBBLICO E INALIENABILE ALLA CITTADINANZA.
Roma 15 giugno 2018
Fb: PAC Libero
www.parcodicentocelle.it
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