ITALIA-POLITICA
“Il governo? Lo sto a fare io” (Corriere). Dalle carte dell’inchiesta sullo stadio della Roma, le trame del costruttore Parnasi e dell’avvocato Lanzalone con Lega e M5S nelle settimane che precedono la nascita del governo giallo-verde. Dalle intercettazioni emergono finanziamenti per tutti i partiti, compresi Lega, M5S e al Pd per Sala; Parnasi interessato anche al Lazio, a rafforzare Zingaretti in difficoltà in Regione (Corriere, Fatto). Salvini:”Nessun problema per il governo. Parnasi mi è sembrata una brava persona£. Di Maio; “Nel Movimento per reati così gravi non esiste la presunzione di innocenza”. Ma il leader 5Stelle finisce sotto accusa (Repubblica, Corriere). Fico: “Ci vuole la linea dura, niente sconti per nessuno”. Tra i deputati grillini c’è apprensione per gli sviluppi dell’inchiesta romana, tensioni che si intrecciano con i malumori per le nomine dei sottosegretari, scelti in molti casi “senza guardare al merito”. Anche la Raggi in trincea: “Lanzalone? Lo portarono Fraccaro e Bonafede” (Messaggero). “Io attaccata perché donna” (Tempo). Il premier Conte: “Non esiste un 'caso-Roma', semmai c'è un 'caso-Italia' e dobbiamo intervenire (Messaggero). Su Repubblica l’affondo di Calenda: “Raggi non è una persona cattiva né corrotta né parte di un sistema. E’ una improvvisatrice, non controlla la situazione, non legge una carta. E’ dilettantismo allo stato puro. Se la situazione precipitasse Roma dovrebbe diventare il laboratorio di una riscossa che superi il Pd”. Per Calenda “con Di Maio al ministero sta succedendo la stessa cosa che in Campidoglio: quando arrivano al governo i 5Stelle si sciolgono”.Anche il Pd andrebbe superato “insieme a una classe dirigente ormai logora. Ma occorre una mobilitazione capillare”. Del caso Roma parla anche Cantone, presentando la relazione annuale dell’Anac: “L’inchiesta è un trattato di come vengono gestiti certi affari. Queste vicende rafforzano la necessità di regolamentare il rapporto tra politica e mondo delle lobby”. Il ministro della Giustizia Bonafede pronto a collaborare (Messaggero).
[15/6, 07:58] Michele Cardulli: ITALIA-ECONOMIA
“Dal 2019 stop all’acquisto dei titoli. Tassi fermi per un anno (Messaggero). Draghi mette fine al Qe ma promette tassi ai minimi (Sole). E all’Italia dice “Non facciamo drammi” (Corriere). L’economia, va meglio, l’inflazione è in via di stabilizzazione e la Bce annuncia la fine morbida e graduale del quantitative easing: da ottobre a dicembre gli acquisti passeranno da 30 a 15 mld al mese, poi lo stop, dopo il quale però proseguirà il programma di reinvestimento dei capitali rimborsati sui titoli sovrani in scadenza “per un periodo prolungato”. Resta l’attenzione sulla volatilità dei mercati, su cui pesa il rischio Italia. Ma anche su Roma Draghi smorza le tensioni: “Sbagliato drammatizzare i cambiamenti politici, l’importante è che si discuta nel quadro dei trattati esistenti con un linguaggio che non distrugga i progressi fatti con tanti sacrifici”. Draghi ribadisce l’irreversibilità dell’euro – “perché è una valuta forte, la gente la vuole e non c’è alcun beneficio a discuterne l’esistenza” – e della crisi dello spread nei giorni della formazione del governo dice: “Nessun complotto: a maggio gli acquisti di bond italiani sono stati pari a 3,6 mld, superiori ai 3,4 di marzo e gennaio”. Cottarelli: la fine del piano di Francoforte ci costerà 4,5 miliardi di interessi in più in due anni (Stampa). “La Bce ha agito in maniera coerente e opportuna ma per l’Italia il debito diventerà più oneroso” dice alla Stampa l’economista Saul Rogoff che parla di rischio Italia. Libero (p.17) riprende invece le dichiarazioni del Nobel Joseph Stiglitz: “L’euro porterà l’Italia al disastro”. Tria, ieri a Berlino, rassicura la Germania su euro e rispetto dei vincoli (Messaggero): l’incontro con l’omologo Scholz definito “amichevoli e costruttivo”.
Di Maio stoppa Salvini sul contante libero – “nel contratto di governo non c’è” - e lancia il “decreto dignità” per imprese, precari e vittime del gioco d’azzardo (QN, Repubblica e tutti). Si va verso una stretta sui contratti a termine (Messaggero). Di Maio cerca così di recuperare visibilità rispetto a Salvini, scrive la Stampa, e annuncia un decreto legge che modificherà il Jobs Act. Verrà ripristinata la “causale” per il ricorso ai contratti a tempio determinato cancellata da Poletti: questo comporterà una stretta sui rinnovi a tempo determinato. In arrivo anche garanzie e tutele per i lavoratori della gig economy, a cominciare dai “riders” e più in generale dai lavoratori gestiti attraverso piattaforme digitali. Proibita la retribuzione a cottimo; possibile la fissazione per legge di un salario minimo orario. Tra le altre misure previste nel decreto (che dovrebbe andare in consiglio dei Ministri entro fine giugno) disincentivi alle imprese che delocalizzano, disincentivi al gioco d’azzardo, la cancellazione definitiva di spesometro e redditometro, l’abolizione dello split-payment dell’Iva. Ai riders incontrati ieri Di Maio ha promesso la lotta al precariato giovanile. Slitta invece la possibilità di varare il reddito di cittadinanza entro il 2019.
[15/6, 07:58] Michele Cardulli: ESTERI
Torna la pace tra Italia e Francia: Macron telefona e nega attacchi a Roma e per Conte il caso è chiuso (Corriere e tutti). “Ora dobbiamo lavorare alla riforma dei regolamenti di Dublino”, dice il premier. “Abbiamo concordato di cooperare coinvolgendo tutti i Paesi Ue. La questione immigrazione non può essere demandata solo all’Italia”. Il Messaggero parla di mediazione decisiva di Juncker, che ieri ha lanciato un assist a Roma: “L’Europa è un grande continente ma non possiamo accogliere tutti i migranti economici del mondo”. Giornale e Verità parlano di successo italiano e di resa francese. Al contrario, Libero rimarca le mancate scuse di Macron e di Conte che cede e va all’Eliseo “per inginocchiarsi davanti a lui”. Per il Corriere, invece, il rendez vous di oggi a Parigi ha una forte valenza politica interna, perché rimanda alla capacità di Conte di smarcarsi dal “falco” Salvini e alla vittoria della linea istituzionale promossa dal ministro degli Esteri Moavero Milanesi con la copertura del Colle. Per Repubblica Macron accoglierà Conte con un pacchetto di proposte per rilanciare la relazione con l’Italia a partire da un testo di compromesso per riformare gli accordi di Dublino, con un mix di quote volontarie e obbligatorie, rafforzando al tempo stesso il controllo alle frontiere esterne. Verrà discussa l’idea di potenziare Frontex, con un sistema di guardie costiere ai confini della Ue. Anche la Libia sarà al centro dei colloqui.
Intanto la Aquarius continua la sua difficile navigazione verso la Spagna, costretta a cambiare rotta a causa del maltempo. Salvini: “Andranno in Spagna, non è che adesso possono anche decidere dove cominciare e dove finire la crociera”. L’Italia nega i porti anche alla nave Usa Trenton, che non potendo custodire salme a bordo lascia andare alla deriva 12 migranti raccolti cadaveri. A bordo restano altri 41 profughi il cui destino è ancora incerto. Il Papa: i migranti non sono numeri ma persone (Repubblica). “Roma non può essere lasciata sola ad affrontare il flusso migratorio – dice al Messaggero il cardinale Parolin –Ho fiducia che da parte italiana non verrà meno quella sensibilità umanitaria che ha sempre caratterizzato il Paese”.
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