19 giugno 2018

Dai giornali di oggi 19 giugno

ITALIA-POLITICA
Salvini apre il fronte rom, scontro nel governo (su tutti): il ministro dell'Interno annuncia un censimento per espellere gli irregolari, ma è polemica con il M5S, che parla di mossa “incostituzionale”. E Di Maio avverte: “Bisogna rispettare il contratto”. E' la prima frattura (Corriere), con la senatrice Nugnes che attacca: “Il sovranismo portò al fascismo”. L'attacco degli ebrei: “Siamo al razzismo” (Repubblica). Ira di Conte: “Adesso basta, questo è troppo” (Stampa). Poi il titolare del Viminale smorza i toni: “Nessuna schedatura”. Secondo i dati, i rom sono tra i 120 e i 180 mila: quasi tutti con il passaporto Ue. Il 43% ha la cittadinanza italiana e uno su due ha meno di 18 anni (Messaggero, Stampa e altri). “Questo linguaggio incattivito aiuta a far crescere i consensi” dice il segretario del Censis, Giorgio De Rita, alla Stampa.
Sondaggi, la Lega sorpassa il M5S (Stampa, Messaggero e tutti). Nelle rilevazioni Swg, il Carroccio sale al 29,2%, contro il 29% dei grillini. Di Maio non riesce a contenere l'alleato, il leader grillino in allarme prova a rilanciare su povertà e precari. E chiede trasparenza sui soldi ricevuti dalla Lega (Messaggero). L'apertura del fronte rom da parte di Salvini aumenta le preoccupazioni di Conte e Di Maio: “Così non reggiamo” (Repubblica). Il leader dei 5S teme che Salvini possa mandare all'aria il governo a dicembre per capitalizzare il suo consenso.
Sulla scia dell'inchiesta sullo stadio della Roma, torna in primo piano il tema dei finanziamenti ai partiti. Per Repubblica la fine dei soldi pubblici non ha portato all'eliminazione della corruzione. Il M5S annuncia una nuova “stretta” ma gli studi premiano l'era del contributo di Stato. La fine degli aiuti pubblici ha costretto i partiti a cercare modi alternativi di fare cassa, a volte poco trasparenti. E ora sta per arrivare un proposta Pd per reintrodurre il finanziamento pubblico. Ugo Sposetti, ex tesoriere di Ds e Ulivo, a Repubblica: “L'eliminazione del finanziamento pubblico è stato un errore politico fatto nell'illusione di fermare l'ondata di consenso vero i 5S”. Toti (Fi) al Messaggero: “Serve una legge che faccia chiarezza. Questa terra di nessuno penalizza gli onesti”.
Stadiopoli, “contraddizioni” su Lanzalone, la Raggi riascoltata dagli inquirenti (Sole p. 20, Corriere prima e p. 11, Messaggero prima e p. 8 e tutti). Per i pm Ielo e Zuin, l'ex presidente di Acea svolgeva in Comune un ruolo da pubblico ufficiale con delega specifica a trattare con tutti i soggetti che avevano un interesse nel Nuovo stadio della Roma, una tesi confermata anche dal dg della società giallorossa Baldissoni e da un'interecettazione telefonica del 9 agosto 2017. La Raggi ribadisce che gli fu presentato da Fraccaro e Bonafede, ma il ministro della Giustizia in serata intervistato da “Otto e mezzo” la molla: “Abbiamo deciso di presentarle Lanzalone perchè aveva dimostrato grandi capacità a Livorno, ma lo ha scelto la Raggi”.
La vicenda-stadio ha creato ulteriore tensione in Campidoglio: a 2 anni esatti dalla vittoria delle elezioni, c'è aria di strappo tra i consiglieri (Messaggero prima e p. 10, Repubblica p. 11). Oggi vertice sindaca-maggioranza: tre grillini e la Taverna pronti a lasciare. A creare ulteriore imbarazzo è stata la vicenda dell'intitolazione di una via ad Almirante, per la quale la Raggi avrebbe rimproverato i suoi sostenenndo di essere stata “massacrata per la vostra stupidaggine”. A corredo del servizio, i quattro nodi ancora irrisolti: il sistema della raccolta differenziata che ancora non decolla, la questione-Atac e il record delle corse saltate, le buche e i 15mln di rimborsi chiesti al Comune, il verde pubblico e la manutenzione al palo.
Tra due giorni per la Raggi inizierà il processo per il caso-Marra: in Campidoglio serpeggia l'idea dell'addio prima del giudizio per falso e Di Maio si sgancia: “Mi sono un po' allontanato ma, se condannata, per il nostro codice è fuori”.
ITALIA-ECONOMIA
“Troppi italiani poveri”, Conte alla Merkel “spiega” il reddito di cittadinanza (QN in prima e tutti). Non solo migranti nei colloqui tra premier italiano e cancelliera tedesca: “In sede di discussione del quadro finanziario Ue faremo pesare la nostra voce per orientare i fondi europei verso misure di sostegno dell’inclusione sociale” come il reddito di cittadinanza, ha detto Conte. Apertura dalla Merkel. Per il Messaggero l’Italia punta a finanziare il reddito di cittadinanza con i fondi europei ma la Merkel non va oltre una disponibilità a dare consigli nella lotta alla disoccupazione. Da Conte anche l’annuncio che l’Italia chiederà alla Commissione Ue anche il rinvio di un anno del pareggio di bilancio così da dare al ministro Tria margini maggiori di manovra. Sulla Stampa l’avvertimento di Bruxelles: “Per l’Italia ci sono ancora margini di flessibilità sui conti ma tutto dipenderà dall’atteggiamento del governo”. Tradotto: “chi cerca lo scontro non avrà lo sconto”. E a quel punto a far pagare il conto, prima ancora che la Ue saranno i mercati. Oggi intanto Def in votazione in Parlamento: nella bozza il rinvio al 2021 del pareggio in bilancio ma nel rispetto dei parametri europei e la vlonta di evitare l’aumento dell’Iva. Per la Stampa non ci saranno riferimenti alla pace fiscale. Per il Corriere probabile che la nuova politica economica del governo sia fissata con un decreto estivo, che preveda un anticipo di flat tax (dal 24% al 20% costerebbe solo 2-3 miliardi a valere sul 2019), l’avvio del reddito di cittadinanza e un ammorbidimento della legge sulle pensioni. Le coperture al decreto dovrebbero arrivare dalla pace fiscale, ancora da definire. Ma fare una manovra estiva in deficit potrebbe portare all’apertura formale di un contenzioso con la Ue. Il Sole, riportando le parole del vice ministro Garavaglia, parla di flat tax del 15% da subito per almeno un milione e mezzo di partite Iva. La norma potrebbe essere inserita nel primo decreto d’urgenza del governo.
Spazio anche la lavoro. Su Giornale, Avvenire, Foglio e altri la retromarcia di Di Maio sui rider: dall’incontro con Deliveroo, JustEat, Foodora, Dominos Pizza e Glovo esce la proposta di un tavolo di contrattazione. Se poi non dovesse portare a soluzioni allora si andrà alle misure minacciate, che per ora restano congelate. “Nessun cambio di rotta, abbiamo solo rilevato la disponibilità ad aprire un tavolo, ma se non sarà produttivo sarà il governo a normare il settore” dice Di Maio al Sole. “Obiettivo del governo è quello di far diventare l’Italia il paese europeo con la più avanzata normativa per i lavoratori della gig economy”. Di Maio promette modifiche al Jobs Act, a partire dalla reintroduzione delle causali e la riduzione delle proroghe per i contratti a termine: “Stiamo valutando la misura migliore che consenta di intervenire in maniera adeguata senza stravolgere le attività aziendali e i contratti in essere”. Per il resto, Di Maio promette una stretta suo contratti a tempoe incentivi più efficaci per quelli stabili. “Se gli sgravi non sono stati sufficienti a renderli vantaggiosi adegueremo gli incentivi alle imprese legandoli alle assunzioni a tempo indeterminato. Così faremo ripartire il lavoro per i giovani e lo sviluppo nel Mezzogiorno”. Quanto ai centri per l’Impiego “saranno il cardine su cui dovrà girare il reddito di cittadinanza: devono essere l’hub da cui si dipanano le politiche per il lavoro”. E sulle delocalizzazioni dice: “L’intento è quello di evitare che dopo aver preso incentivi statali le imprese lascino il Paese e abbandonino i lavoratori”. Quanto alle pensioni “la volontà di inserire una nuova anzianità è assodata ma sui tempi tecnici ci stiamo lavorando”. Se il governo vuole disincentivare le assunzioni a termine e incentivare quelle a tempo indeterminato la strada maestra è aumentare il costo della contribuzione sulle prime e ridurlo sulle seconde – dice Pietro Ichino ad Avvenire – Farlo con la reintroduzione delle vecchie “causali” significa solo aumentare il contenzioso giudiziale”. Quanto ai lavoratori della gig economy, “assicurare loro le protezioni essenziali è sicuramente necessario. Farlo qualificandoli tutti come lavoratori subordinati ordinari e imponendo la relativa disciplina con tutte le sue rigidità significa ignorare e soffocare questa nuova forma di organizzazione del lavoro”. “Affrontare i problemi e le potenzialità della gig economy oppure le grandi vertenze del lavoro come uno spot elettorale può essere dannoso per il Paese e per i lavoratori” scrive la Gelmini sul Giornale.
ESTERI
Conte alla Merkel: “Schengen a rischio se la Ue si divide” (Stampa p.6). I due leader d'accordo sul piano per aumentare la difesa delle frontiere esterne con Frontex, con Berlino favorevole anche ad un impegno per gli hotspot in Libia. Tra i temi su cui spinge l'Italia anche la riforma del regolamento di Dublino, ma è difficile che trovi la maggioranza in Ue (Giornale p.4). Il ministro delle Infrastrutture, Toninelli, al Messaggero (p.7): “Il tema centrale è la presa in carico del problema migranti a livello Ue. L'intervento della Spagna con la nave Aquarius rappresenta un primo segnale dell'apertura di una stagione europea di condivisione dell'emergenza. Il tema non è la chiusura dei nostri porti ma l'apertura di quella degli altri”. Giornali divisi sull’incontro Merkel-Conte. Libero parla di Conte che va dalla Merkel a baciarle la pantofola, come i suoi predecessori. Sole e Avvenire sottolineano aperture e intese. Il Fatto parla di “Merkel dimezzata”: è “l'unione delle debolezze” a tenere vicini Conte e la Merkel, col premier italiano stretto tra le mosse di Lega e M5S, la Cancelliera ha bisogno del sostegno europeo: infatti ha siglato una tregua armata con la Csu sul tema migranti, ma è attesa una resa dei conti della maggioranza tedesca dopo il vertice Ue (su tutti).
Intanto il Consiglio d’Europa ha prorogato di un anno le sanzioni contro la Russia, che restano valide fino al giugno 2019 (Giornale). La Ue sanziona così l’annessione della Crimea e di Sebastopoli da parte di Mosca. Silenzio dall’Italia, che ora sulle sanzioni ha una posizione diversa, ma per Repubblica tra Palazzo Chigi e la Farnesina sta prendendo piede l’idea di mettere il veto alle sanzioni e non toglierlo fino a quando il consiglio d’Europa non prenderà impegni per aiutare l’Italia sui migranti.
Migranti, Trump contro tutti (Corriere): nel mirino la Germania della Merkel. “Il popolo si sta rivoltando contro la sua leadership mentre l’immigrazione sta scuotendo la tenue coalizione a Berlino. La criminalità è in aumento. E’ stato un grande errore in tutta Europa consentire l’ingresso a milioni di persone che hanno così duramente e violentemente cambiato la cultura”. In realtà, scrive il Corriere, in Germania il livello di criminalità è il più basso degli ultimi 30 anni ma la Merkel è sotto il fuoco incrociato anche della Csu e del ministro dell’Interno Seehofer, che dà alla cancelliera due settimane di tempo per trovare un’intesa sui migranti in sede europea: “Se non ci fosse, a luglio il nostro piano dei respingimenti diventerebbe operativo”.
Negli Usa è Trump sotto assedio per i “centri di raccolta” del Texas, dove famiglie di migranti sono rinchiuse in gabbia con i bambini strappati ai loro genitori. “Gli Usa non diventeranno un campo di migranti” ha detto Trump, dicendo di condividere la tolleranza zero. Contro di lui Melania e l’ex first lady Laura Bush.

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