21 giugno 2018

Dai giornali di oggi 21 giugno


ECONOMIA
Cartelle fiscali, con il maxi-condono di Salvini, solo il 4% pagherà il
dovuto (Repubblica p. 22). Il ministro annuncia la sanatoria delle
cartelle fino a 100mila euro, ma la rottamazione rischia (Messaggero e
tutti). La platea potenzialmente interessata è di circa 20 milioni di
contribuenti: sarà data la priorità a quelli in difficoltà. Il Carroccio
stima 60mld di gettito, per gli esperti una cifra irraggiungibile: si
ipotizzano entrate per 15 mld (Stampa p. 9 e altri). Il condono irrita
il ministro Tria (Fatto p.4). Padoan alla Stampa: “Imprudente pensare a
un'operazione di pace fiscale: c'è il rischio che l'Ue poi ci blocchi”.
Il ministro Tria insiste sulla prudenza sui conti pubblici: “Continuità
con le politiche del passato” (Stampa p.8). Parlando all'anniversario
della GdF, il ministro conferma quanto detto martedì alla Camera a
proposito delle “adeguate coperture” per varare le riforme attese da
Lega e M5S. E annuncia il lavoro “in stretta collaborazione con la
Commissione europea”. Per questo arrivano le lodi di Bruxelles. “Su
debito e crescita il nuovo ministro la pensa come me” dice l'ex ministro
Padoan alla Stampa (p.9). Poi Padoan si concentra sul programma del
governo Lega-5S: “Si parla di un programma da 100 mld, ma bisogna vedere
quanto costano le singole misure. Certamente è un numero incompatibile
con la continuazione del percorso di risanamento dei conti. La nostra
economia si sta riprendendo, ma bisogna fare ancora molto. Nel programma
di governo non vedo però alcun cenno alle riforme strutturali, senza
queste una crescita duratura non si ottiene”. Sulle mosse del governo si
concentra anche il presidente di Assolombarda, Bonomi, che al Corriere
(p.37) dice: “Si è detto da parte dei partiti di governo che circa 15
mld avrebbero riguardato minori imposte sull'impresa. Allora perché quei
soldi non possono finanziare l'abolizione dell'Irap?. Sarebbe più
coerente con l'obiettivo della crescita”.
Di Maio non vuole si lavori la domenica (Libero e tutti). Ma è duello
sulle aperture 7 giorni su 7 e il dibattito politico accende  la platea
del “Retail summit” di Stresa da dove Mario Resca, numero uno di
Confimpresa ha lanciato un appello al nuovo governo: “Salvate la
riforma: Amazon e gli altri attori digitali lavorano 24 ore su 24, e 7
giorni su 7, non possiamo fermarci”. Nei festivi si vende di più e si
guadagna di più: in ballo ci sono 9mld di entrate l'anno dalle aperture
festive. Ma il ministro del risponde: “Pronti ad aprire un tavolo:
troppa precarietà e bisogna eliminare lo sfruttamento”.
“Tre miliardi in un anno e mezzo, il costo dell'illegalità e della
corruzione”. Su tutti i dati diffusi ieri dal comandante della Gdf
Giorgio Toschi durante il 244esimo anniversario della fondazione del
Corpo, che  ha scoperto 2,3mld di evasione in appena 18 mesi di lotta
all'illegalità. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria: “Dal contrasto
alle frodi risorse per ridurre il peso delle imposte”.

POLITICA
Licenza di sparare ai ladri, la Lega apre un nuovo fronte (Repubblica in
prima e p.12 e altri). Depositata una proposta di legge dal Carroccio
per la cancellazione dell'eccesso di legittima difesa. Il testo,
depositato dal sottosegretario dell'Interno Molteni, concede il diritto
di sparare a chiunque entri in casa, negozio o ufficio, purchè chi spara
abbia un porto d'armi e un'arma regolarmente denunciata. Previsto anche
un inasprimento delle pene per furti e intrusioni. Pd all'attacco:
“Vogliono rovesciare l'onere della prova, ma non riusciranno ad impedire
che un magistrato si occupi della vicenda”.
Altro tema caldo è l'accoglienza dei migranti, sul quale la Lega punta a
tagliare i costi: da 35 a 20 euro al giorno per rifugiato, riducendo i
soldi a chi ospita e tagliando i servizi (Fatto in prima e p.3).
L'obiettivo della Lega è sforbiciare le spese per i Centri di prima
accoglienza, i Centri di accoglienza straordinaria e quelli del circuito
Sprar. Intanto, dopo le uscite di Salvini su migranti e rom, la
senatrice a vita Liliana Segre a Repubblica (p.8): “Quando uno Stato o
la Ue sono indifferenti, arrivano a puntare il dito contro le minoranze
che non possono difendersi, cosa può pensare una che è stata minoranza,
e a cui è capitato tutto quello che è capitato a me?”.
Nomine, un vertice tra sabato e domenica di Conte con Salvini e di Maio
per chiudere il risiko delle nomine (Messaggero p.13): Fi vuole la guida
della Commissione di Vigilanza Rai, ma deve rinunciare ad esprimere un
membro del Cda di viale Mazzini. E' la Lega stessa a mettere alle
strette il partito di Berlusconi. A creare l'impasse sulle commissioni
di garanzia non è tanto il braccio di ferro tra Pd e FdI sul Copasir, ma
l'intenzione del governo di affidare il Comitato dei servizi e la
Commissione di vigilanza Rai ai due partiti maggiori dell'opposizione.
La vera partita è legata agli equilibri interni a viale Mazzini. Il
Carroccio sta trattando con M5S sulla rivoluzione da attuare e vuole
tener fuori FI. Per quanto riguarda la Cdp, le Fondazioni, come spiegato
da Guzzetti, hanno indicato all’unanimità Tononi per la presidenza
(Italia Oggi, p.24 Sole, p.15 Corriere, p.33): ora il pallino è nelle
mani del Tesoro che dovrà designare l’ad. “Faremo presto” assicura Di Maio.

ESTERI
Verso il mini-vertice di domenica. Europa in ordine sparso su migranti e
riforma dell'Eurozona (Sole). Piano Ue sui profughi: le quote non
cambiano. Italia subito in trincea (Repubblica p.6 e tutti). “Si cambi
sui migranti o tagliamo i fondi all'Europa” attacca Salvini (Libero e
altri). Nella bozza proposta da Bruxelles sui migranti, prevista la
redistribuzione su base volontaria e il rinvio ai Paesi di ingresso dei
migranti che si spostano verso il nord Europa. “Se è tutto deciso Conte
non vada” è la provocazione di Salvini e il premier è d'accordo
(Corriere p.2). Italia verso lo strappo: al governo non bastano il
rafforzamento di Frontex e le rassicurazioni sugli hotspot in Africa
(Messaggero p.2). Nel mirino la riforma degli accordi di Dublino, che fa
tremare Schengen (Messaggero p.2), già messo in discussione dalla
reazione a catena tra gli Stati per i controlli alle frontiere (Stampa
p.4). Sulle frontiere è scontro Italia-Ue (Sole in prima e p.2). Il
mini-vertice incastra l'Italia (Stampa p.2), che lancia la contromossa:
sospendere il trattato di Dublino, che si applicherebbe solo ai confini
terrestri. Roma pronta a tirarsi fuori dalle regole europee per chi
viene soccorso in mare (Corriere p.3, Stampa p.3). E, intanto, il gruppo
di Paesi Visegrad preme sull'Austria: oggi alla riunione a Budapest ci
sarà il cancelliere Kurz, che a luglio sarà il presidente Ue di turno
(Messaggero p.2). Intanto, in Ungheria, Orban mette in Costituzione il
divieto di accogliere i migranti economici (Stampa p.2). E arriva la
norma che prevede un anno di carcere per chi aiuta i richiedenti asilo
(Corriere p.6).
Papa e Melania contro la linea di Trump su migranti e famiglie divise
(su tutti). Il presidente americano cede e firma un ordine per tenere
assieme figli e genitori al confine con il Messico. Ivanka e Melania le
registe della svolta del presidente (Stampa), mentre il Papa aveva
attaccato i populisti che “creano la psicosi sugli immigrati”.
Scattano domani i dazi europei contro le tariffe imposte da Trump (Sole,
Corriere): applicato il 25% su 200 categorie di prodotti Usa: “Non
avremmo voluto arrivare a questo punto, ma le decisioni degli Usa su
acciaio e alluminio non ci hanno lasciato altra scelta” spiega il
commissario Malmstrom, che definisce la reazione europea proporzionata
ed in linea con le previsioni del Wto. Via libera alla marijuana libera,
il Canada rompe il tabù: anche per uso ricreativo (Messaggero p.14 e
altri). Varato dal Parlamento il Cannabis Act, è il primo Paese del G7
ad approvarlo. “Così fermeremo i criminali” ha detto il premier Trude

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