17 giugno 2018

Dai giornali di oggi 17 giugno

 ITALIA-POLITICA
Stadiopoli, ora dalle carte spuntano fuori anche i nomi di alcuni
dirigenti del Mibact e di altri politici, compreso l'ex ministro Luca
Lotti (Verità p.6): oltre 100 pagine di omissis sui versamenti di
Parnasi e mail fatte sparire di proposito dai pc pochi giorni prima
dell'arresto, perchè potenzialmente compromettenti (Corriere p.9 e
tutti). Secondo l'indagine, il costruttore sarebbe arrivato anche a un
funzionario di Palazzo Chigi. Fatto (p.4) definisce Lanzalone
“l'onnivoro a caccia di democratici” spiegando le manovre dell'avvocato
per un governo Di Maio con il sostegno del Pd: il suo nome era in ballo
in alternativa a Conte, tra i papabili per Palazzo Chigi, prova del
ruolo centrale del Movimento (Giornale p.9). Ma Casaleggio su di lui
minimizza: “La cena? Solo un saluto, ero in un altro tavolo”. Ma, come
scrivono Corriere e Fatto, Casaleggio jr quella sera prenotò l'intero
ristorante per una “reunion” organizzata per la Fondazione dal titolo
“Innovazione tecnologica e occupazione: quale futuro”. Casaleggio
difende il consulente: “A Livorno ha fatto un ottimo lavoro”. Sul Fatto
(p.3) parla il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin: “Ma quale Grillo &
C. Lanzalone è roba mia. Selezionai io il suo studio legale per
risolvere la grana rifiuti, da noi lavoro eccellente, mai una caduta di
stile: lo stimo, si faccia giustizia in tribunale, non sui giornali”.
Diventano un caso invece le posizioni di Bonafede e Fraccaro. Il
Guardasigilli: “Basta col tritacarne, non ho imposto i manager alla
Raggi” (Messaggero p.8 e altri). La Lombardi al Messaggero: “Non siamo
diversi dagli altri partiti, il Guardasigilli chiarisca. Parnasi voleva
pagarmi la campagna elettorale, ma con me non attacca” dice la
capogruppo grillina in Regione. E sulla sindaca: “Non ha responsabilità
su Lanzalone: le era stato presentato e aveva ottime referenze e gli ha
dato fiducia” (Messaggero p.8). Per Damilano (Espresso p.10-11) con
l'inchiesta di Roma, il M5S si scopre lato debole del governo e
scalabile dall'affarismo. Mentre Salvini occupa tutta la scena, sia nel
Palazzo che nelle società.
Sulla Verità (p.7) a proposito dei soldi ai partiti, i punti di vista di
Luca Telese - “senza fondi pubblici i nostri politici diventano
accattoni” - e Mario Giordano: “Non manca il denaro, ma la trasparenza.
I gruppi parlamentari prendono 68mln l'anno, senza contare le
Fondazioni. Chi foraggia dovrebbe dare al massimo 10mila euro”. Intanto,
la Lega apre a nuove regole di finanziamento dei partiti, ma arriva il
no del M5S (Corriere p.11): dopo il “caso-Parnasi”, la Lega apre a
modifiche sulla normativa che riguarda i finanziamenti dei privati, ma
nel Pd cresce il sospetto che si vogliano reintrodurre degli strumenti
di finanziamento pubblico. Dal M5S confermano la linea, con Di Maio che
vorrebbe abolire anche il 2 per mille e introdurre la “massima
trasparenza” per quanto riguarda le donazioni dei privati ai partiti.
Scontro governo-Ong: “Non sbarcherete mai più in Italia” (Corriere p.2 e
tutti). Bloccate altre due navi con 118 migranti a bordo. “Abbiamo
finito di fare gli zerbini – avverte Salvini a colloquio con il Corriere
(p.6) -. Dopo le navi delle Ong potremmo fermare anche quelle che
arrivano nei nostri porti cariche di riso cambogiano”. Libero esulta:
“Bravo Salvini, non dobbiamo cedere”. Insulti web dalle Ong al ministro
dell'Interno, che replica: “Roba da matti, mi dicono fascista e battono
cassa”. Ok del M5S alla linea leghista. Crimi: “Le organizzazioni
alimentano il traffico di esseri umani”. Ma arriva la difesa dei
volontari: “Malta ci respinge e noi non siamo complici degli scafisti”
(Messaggero p.2). All'attacco il Procuratore capo di Catania, Carmelo
Zuccaro, che al Messaggero (in prima e p.5) dice: “Gli ingressi in
Europa sono nelle mani di criminali. Le Ong sono parte di un sistema
sbagliato e i trafficanti favoriscono anche il contrabbando di petrolio”.
ECONOMIA
“Flat tax da agosto”: l'annuncio del vice-ministro Gravaglia sull'arrivo
della misura per commercianti e professionisti. L'obiettivo è allargare
la platea di chi paga la tassa a forfait del 15% (Corriere p.34 e
tutti). Intanto, si continua a lavorare alla pace fiscale: in arrivo le
lettere di sanatoria per 4,5 mln di cartelle (Sole in prima e p.6).
Mezzogiorno, giù il Pil: anticipazione del dossier Svimez, che indica un
prodotto interno lordo sotto l'1% (Mattino p.2). Pesa il rischio
dell'autonomia in campo fiscale chiesta dal Nord. “Vogliamo rilanciare
gli sgravi contributivi Inps e Inail al 100% che il Pd ha abolito,
estendendo i benefici anche ai disoccupati. Ma se fosse troppo oneroso,
pensiamo a sgravi ad hoc”. Messaggero e Mattino intervistano il ministro
per il Mezzogiorno Barbara Lezzi: “L'intenzione è fare del mio ministero
un presidio per il Meridione. Le autonomia del Nord? Nel contratto non
c'è scritto che il surplus fiscale debba essere trattenuto al Nord, la
Costituzione dice che che tutte le regioni devono osservare il principio
di solidarietà. Le autonomia non possono diventare uno strumento per
favorire alcune regioni. Gestiremo attraverso un tavolo con i ministri
della Pa, delle Infrastrutture e della Giustizia i fondi europei per la
coesione, è un peccato non aver sfruttato risorse tanto preziose”. E
sulla clausola del 34% degli investimenti ordinari da destinare al Sud,
dice: “Manca solo il decreto attuativo, e pensiamo di estendere l'Agenda
34% anche ad Anas e Rfi”. Poi sugli altri provvedimenti per il
Mezzogiorno, spiega: “Va estesa anche ai professionisti l'iniziativa
'Resto al Sud', e per la Banca della Terra ben venga la riconferma,
perchè valorizzare l'agricoltura è certamente un bene”. Poi sugli
investimenti infrastrutturali su Napoli-Barie e Salerno-Reggio Calabria,
dice: “L'intento è ricucire il Paese e sveltire molti progetti, già
finanziati. Ma vogliamo lavorare anche sulle piccole realtà”.
Migranti, verso il vertice Ue. Il ministro degli Esteri, Moavero
Milanesi, al Corriere (p.5): “Sulla questione migranti l'Ue è rimasta
latitante troppo tempo. Le regole europee sono inadatte, così i Paesi
più esposti geograficamente soffrono, per effetto di norme come le
'Dublino' che mettono su di loro la stragrande maggioranza degli oneri.
E i Paesi meno esposti se ne chiamano fuori. Porti chiusi? L'elemento
del segnale politico esiste, perchè il nostro obiettivo è scuotere le
coscienze dei governi per arrivare a una cambio di passo. Bisogna agire
quanto più possibile nei Paesi di origine: non li chiamerei hotspot ma
centri di assistenza, informazione e protezione. Devono essere europei
per garantire una corresponsabilità di tutti”. Verso il vertice europeo,
Conte vuole accelerare: dobbiamo troncare il business dei migranti e chi
lo favorisce. Per il Corriere (p.3) il premier e i leghisti hanno modi
diversi ma lo stesso obiettivo. Salvini al Corriere (p.6): “La musica in
Europa è cambiata: prima davano l'Italia per scontata. Ho sentito i
governi francese ed austriaco e sto per sentire rappresentanti di
Belgio, Spagna e Polonia. Non mi sembra che l'Italia sia isolata, mi
pare che sia consultata. La Germania dimostra di comprendere il nostro
punto di vista”. Palazzo Chigi e il Viminale puntano sull'intesa europea
in vista del consiglio Ue: decisivo l'incontro di domani con la Merkel e
poi con Tusk. L'Italia chiede la ripartizione di tutti i migranti e più
risorse (Messaggero p.3). Intanto, Salvini cerca un'intesa con Tripoli:
presto vedrà il presidente libico Serraj (Sole in prima e p.5).
Tregua in Afghanistan, Talebani e soldati si abbracciano in strada:
Proclamato un “cessate il fuoco” m tutto il Paese (Corriere p.15).
L'elemento sorprendente e senza precedenti, dai tempi dell'invasione a
guida americana del 2001, è che per una volta l'appello al cessate il
fuoco è comune: coincide con i nove giorni annunciati dal presidente
Ashraf Ghani e i tre rilanciati dai talebani. Ghani ha colto la palla al
balzo e vorrebbe avviare negoziati di pace. La tregua talebana termina
oggi. Non è chiaro se anche loro la protrarranno. Resta comunque lo
stupore e la felicità della popolazione.

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