28 giugno 2018
UN COMMENTO AL MANIFESTO POLITICO DI CALENDA di Luca Giordano
Desidero dare atto a Carlo Calenda di aver ufficialmente aperto con il " suo manifesto politico " l'ora della riflessione costruttiva non solo a Sinistra ,ma addirittura a tutto campo .Questa riflessione rivolta a tutte quelle persone che hanno a cuore il benessere e lo sviluppo del nostro Paese. Calenda ha un percorso personale ,tutto particolare . Viene da Confindustria , già allievo di Luca di Montezemolo , diventato Ministro dell'Industria ,ha dato una buona prova di sé, suscitando molto consenso intorno al suo operato . Di recente ha "pubblicamente " chiesto ed ottenuto la Tessera del P.D. La sua analisi ,che troverete pubblicata sul quotidiano " Il Foglio" è interessante e non posso riportarla per intero qui ,adesso atteso che non sarebbe sufficiente lo spazio. Colpisce tuttavia qualche punto del suo dire sia in positivo che in negativo . Partiamo dal positivo....Nota Calenda che sicuramente ha alla mano dati econometrici ,provenienti dai Centro Studi, che oggi nei Paesi Occidentali a causa della Globalizzazione ,la redistribuzione della ricchezza tra i cittadini sia tornata ai livelli degli Anni Venti dello scorso secolo. La classe media si è fortemente impoverita , si è acuita la divisione tra " vincitori e vinti ". Le Società Occidentali che avevano idealizzato e perseguito un " mondo piatto" tutto: multiculturalismo, mercati aperti, abbattimento Stati Nazionali, quale ricetta da perseguire dopo la fine dell'esperienza del Comunismo in chiave di aumento della prosperità e mobilita sociale ,sono oggi a Pezzi. È aumentata in modo geometrico l'esclusione sociale , la Democrazia liberale nella quale siamo cresciuti è entrata in grave crisi e di ora in ora invece si vanno affermando in tutto l'Occidente forme di democrazia limitata e populista . Afferma così Calenda :" la storia è tornata prepotentemente sulla scena del mondo occidentale ". In Europa è accaduto un duplice fenomeno l'Unione politica U.E. è andata ad un inaccettabile rilento l'economica Euro Zona invece ha scelto una Governance finanziaria rigida che ha spaccato l'intesa e la solidarietà e la fiducia tra Nord e Sud. Le Sinistre europee ma non solo non sono riuscite a guidare questo stravolgimento .Globalizzazione ed innovazione tecnologica sono stati narrati come fenomeni unicamente positivi . La realtà invece si è premurata di smentire tali analisi ottimistiche . Le classi sociali provate e spaventate hanno perduto fiducia nelle forze politiche della Sinistra che in contro tempo invece ,sbagliando , rappresentavano la realtà , proponendosi come :" i rappresentanti di chi vive il presente con soddisfazione e vede il futuro come un'opportunità .....". Calenda ,conclude questa prima parte della sua Analisi ,che io ho sintetizzato affermando una circostanza che mette i brividi sulla schiena ,solo ad ascoltare , egli afferma :" i prossimi 15 anni saranno probabilmente i più difficili ,che ci troveremo ad affrontare ,da un secolo a questa parte........" dice infatti " invecchiamento popolazione. Insostenibilità sistema previdenziale sarà un lavoratore per un pensionato . È esplosa la paura degli elettori e dei cittadini .La loro paura è stata abilmente intercettata dalle Destre ,dai Populisti . Da qui verso il 2030 dice Calenda spariranno il 30% dei lavori che oggi conosciamo ,sarà una debacle ,sarà una tragedia . Se non verrà fatta una politica sociale adeguata ,le nostre fragili democrazie ,non potranno sopravvivere ad un secondo shock . Questa è la prima parte dell'analisi di Calenda che trovo corretta e condivisibile . La seconda parte ,quella che contiene invece l'agenda dei buoni propositi mi sembra invece più debole e meno convincente . Quando mi dichiaro scettico sulla ricetta "per la salvezza nazionale " ,proposta da Calenda ,non mi riferisco alla sua idea di potenziare scuola ,ricerca ,digitalizzazione,deburocratizzazione .Questi programmi invero sono patrimonio comune anche delle forze più moderate liberali . Quello che ad oggi non mi convince del Manifesto di Carlo Calenda riguarda da un lato il ruolo attivo e neo attivo dello Stato . Calenda in sostanza ,mi sembra di capire ,chiede sì l'intervento dello Stato ma "a la carte ". Io personalmente credo ci sia bisogno di molto di più . Calenda in fin dei conti rimane un ottimista ,crede che possa essere rinsaldata l'Unione Europea e quindi l'Eurozona con un reciproco e corale atto di volontà . Io non sono così ottimista come riesce ad esserlo Carlo Calenda . Il suo pur apprezzabile sforzo mi appare fin troppo moderato . Qualcuno potrebbe dire che appare coerente ed in linea con le politiche socialdemocratiche condotte in questi ultimi anni senza successo che hanno invece sollevato impopolarità e spinto gli elettorati verso le Destre ed i populismi. Vedi ad es la triste parabola dei Socialisti di Hollande ad es. Penso ci voglia più coraggio ,più determinazione . L' orizzonte è nero ,il mare in tempesta ,il fasciame della nave scricchiola ,le vele strappate .....gli animi devono essere forti ,le menti lucide ,il coraggio ,tanto ,la fortuna molto .
Luca Giordano per Tre Righe .
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