9 giugno 2018

NON ASPETTO LE OPERE

Mi viene ricordato spesso, parlando sia con oppositori che con sostenitori del governo entrato in carica ieri, che sarebbe  giusto e onesto aspettare di vederlo alla prova prima di esprimere qualunque giudizio.
Questo sarebbe vero se non ci fossero fondamentali divergenze tra la mia visione, e la impostazione di fondo e gli scopi dichiarati, enunciati con forza dal vero capo della compagine – non saldissima  – che dovrebbe decidere e tracciare il futuro prossimo di questo paese: Salvini
Futuro prossimo che, se disgraziatamente (secondo me) attuato, condizionerebbe il futuro più lontano in modo tale da obbligare a molto lunghe, faticose e costose (in termini sociali e economici) azioni di ripristino  di una politica con obettivi opposti. 
Cerco brevemente di dire perchè non posso aspettare per esprimere il mio giudizio fortemente negativo:
Intanto  la piramide dei valori è quella dettata dal sistema vivo e vegeto della finanza liberista - quella che pretende il massimo di concorrenza per i piccoli e per gli Stati, in mercati dominati da oligopoli assoluti – che presuppone quindi il precariato delle persone ( e quando nemmeno in questa veste saranno importanti: inutili e ignorate tout court).
Nessun paese “nazione” europeo è in grado di sottrarsi ai dictat finanziari.
E’ la condanna di qualunque politica nazionale – persino non dichiaratamente sovranista -  non coordinata in realtà sovranazionali da cui possa prendere l’avvio un cambiamento culturale profondo, capace di allargarsi a macchia d’olio per contrastare l’idea oggi imperante a livello globale.
E’ la ragione per cui, da questo punto di vista, ritenga qualunque politica contro l’Europa, ma anche a suo favore, nel nome però della difesa, nel consesso europeo, dei “diritti della nazione”, incapace di produrre l’elaborazione di un percorso per sottrarsi al capitalismo finanziario
E’ ovvio che la spinta verso le “patrie” nazionali delle destre sovraniste, mi appaiano come l’opposto del mio europeismo assoluto, realizzabile soltanto con l’annichilimento degli stati nazionali, così come ora configurati.
Nonostante ci siano  alcuni punti del programma di questo governo (allo stadio di enunciazioni generiche) che non mi dispiacciono: conflitto di interessi, lotta alla corruzione, lotta all’evasione, riforma della giustizia secondo la prospettiva “Davigo”, separazione tra banche commerciali e entità finanziarie...........(probabilmente frutto della fetta di “sinistra” del movimento) c’è però la impostazione di fondo che è certamente leghista e della parte populista e di destra sovranista dei 5Stelle, con inclinazioni fasciste, che aborro e mi impedisce di fermarmi anche soltanto a discutere le pericolose impostazioni economico – finanziarie di radice populista. Questa impostazione – osannata  da Bannon, espressione trumpiana del desiderio di dominio mondiale grossolano ma assoluto della destra dei tea party - preconizza una Europa come area di libero scambio per staterelli sovrani e insignificanti.
Per di più, questo governo a guida salviniana, affrontando la questione dei migranti con una visione così asfittica e stupida, da non accorgersi  di ignorarne la realtà  vera ,destinata a ingigantire, ha scelto l’alleanza con la parte più retriva dellEuropa – i paesi di Visegrad – e con le montanti destre ottuse degli altri paesi europei, che hanno contribuito a creare il problema su cui la lega ha costruito il suo odioso nazionalismo del sangue.
Nel 2050, sulla terra, saremo 10 miliardi di individui maldistribuiti. La maggioranza di queste persone vivrà in aree sconvolte (siccità, carestie, sommersione di terre,...) e le destre fasciste europee si affaticano a spingere le nascite locali in nome della cultura nazionale, della difesa del cristianesimo, della patria di virgulti nati da lombi certificati.
Questi due punti : scardinamento degli stati nazionali e sovrapopolazione mondiale/riduzione delle popolazioni dei paesi occidentali,   devono essere approfonditi per non essere affermazioni apodittiche. Lo farò in un’altra mail, intanto chi si annoia può facilemnte cancellare (starò attento a mettere in oggetto un titolo ben indicativo).  
Se poi aggiungo  la – finora  quasi patetica - figura di Conte (perde gli appunti, Di Maio lo sprona a incominciare ,Salvini se ne va per i fatti suoi) che rivela una plateale, pericolosa e inaccettabile ignoranza della storia (Piersanti Mattarella) recente, la pericolosità del fascismo salviniano si impone in modo macroscopico.
Per questo non posso aspettare le opere. Mi bastano i pensieri le omissioni e le differenze, specialmente se gli annunci dei vertici del governo riescono da subito a incrociarsi disordinatamente (Di maio annuncia la sterilizzazione della clausola di salvaguardia dell’iva e Tria, ministro dell’economia, sostiene che bisogna modificare l’equilibrio tra imposte dirette e indirette a favore di queste ultime, per cui bisognerebbe aumentare l’IVA anche rivedendone l’impianto: non tre aliquote, ma solo due)  .
Umberto Pradella    
 

              

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