ESTERI
Sul fronte migranti scoppia un altro caso Aquarius. La nave incriminata è la Lifeline, che dopo aver soccorso 200 persone ha chiesto di portarle in Italia. Una nave fantasma, che batte bandiera olandese ma l’Olanda la scarica: non è ai nostri ordini (Corriere). Salvini: “E’ una nave pirata, li arrestiamo” (Messaggero). Più cauto Toninelli: “Operavano in acque libiche contro il diritto internazionale, vadano in Libia o a Malta”. Ma da Tripoli e da Malta respingono la richiesta. Toninelli: “Salveremo le vite umane che sono sulla Lifeline e poi sequestreremo la nave”. Dalla Lifeline la richiesta via tweet di un porto sicuro “per 224 persone salvate in acque internazionali” (Messaggero). A breve l’incontro tra Salvini e il presidente libico al Serraj, per ribadire il legame privilegiato tra Libia e Italia. Sul Messaggero parla il generale Claudio Graziano: “L’Italia spinge perché la Nato tenga conto rischi e minacce dall’area sud. La forza italiana opera per distruggere la rete di trafficanti, vigilare sull’embargo, formare la guardia libica. L’obiettivo sono gli scafisti, non i migranti. Un blocco navale tecnicamente è quello attuato con la risoluzione Onu nell’Adriatico durante la guerra in Bosnia. Le nostre navi fanno ispezioni concordate, ma la missione si rafforzerebbe potendo entrare in acque libiche su richiesta libica. Deciderà l’Europa come proseguire”.
ITALIA-ECONOMIA
L’elezione dei leghisti Claudio Borghi alla guida della commissione Bilancio della Camera e Alberto Bagnai della commissione Finanze del Senato spinge verso l’alto lo spread. I due si difendono. Bagnai: “La nostra nomina era nota, se lo spread sale vuol dire che i mercati non sono così efficienti”. Borghi parla di “esercizi stucchevoli della stampa” (Sole). Per Borghi lo spread è tornato a salire per la riforma che si prospetta dell’eurozona “sulle procedure di ristrutturazione del debito, che sarebbero pericolose per l’Italia: avremo un Fondo monetario europeo che sarebbe una specie di Troika obbligatoria. Questo è il rischio e il motivo per cui lo spread sale”. E al Corriere dice: “Lasciare l’euro non è nel contratto e non era nemmeno nel programma del centrodestra perché Forza Italia non era d’accordo. Ma per l’Italia sarebbe positivo. Sono e resto convinto che per l’Italia il recupero della sovranità monetaria sarebbe positivo per la soluzione di tanti problemi”. Quanto alle priorità del governo, per Borghi “dopo anni di prelievo si deve far tornare il denaro nel circuito economico. La Flat tax quindi, iniziando con le imprese. E un riconoscimento vero per i risparmiatori che hanno perso i loro soldi per le risoluzioni bancarie, compresi gli azionisti. Poi potrebbe arrivare anche una legge per rivedere la riforma delle banche di credito cooperativo”.
Dal Fmi, Lagarde torna ad esortare i Paesi ad alto debito a ricreare cuscinetti di bilancio, a non acquare le riforme economiche e le banche a ridurre urgentemente lo stock di crediti inesigibili, richiami impliciti all’Italia, a cui esplicitamente manda a dire: “Non sappiamo ancora quali misure adotterà”. Tria, al suo debutto all’Eurogruppo, rassicura su euro e banche (Sole): “La linea del governo è che l’euro non è in discussione”. E sulle banche “difenderemo gli interessi degli italiani fino in fondo com’è stato fatto per il passato”.
Di Maio, anche lui a Lussemburgo al consiglio dei ministri degli Affari sociali, promette il reddito di cittadinanza entro il 2018 e sposa la linea Tria (Corriere). “Tria sulla riduzione del debito pubblico non dice cose in contrasto con le proposte di Lega e M5S. E’ la ricetta di questi anni che non ha funzionato. Se vogliamo ridurre il debito abbiamo bisogno di investimenti, dobbiamo aumentare la domanda interna con il reddito di cittadinanza e fare la riforma fiscale con la flat tax. Se faremo questo il debito calerà”. In particolare sul reddito di cittadinanza Di Maio promette di “non creare una proposta assistenzialista senza controlli”. I fondi per finanziarlo sarebbero quelli europei Fse-Plus, e sarebbero utilizzati per potenziare i centri per l’impiego nelle regioni più in difficoltà. Di Maio sarà a Berlino a breve per vedere il modello tedesco degli uffici di collocamento. Le coperture per il reddito di cittadinanza, le riforme fiscali e il rilancio dell’economia verrebbero dal taglio degli aiuti a imprese e banche e delle pensioni d’oro. Sul Foglio chi aiuterà Di Maio per le crisi aziendali: al Ministero dello Sviluppo arrivano Giorgio Sorial, molto vicino a Di Battista, che nel 2013 diede del “boia” a Napolitano, e Francesco Vanin, “pop star mancata” per sua definizione, appassionato di tv.
Sul Giornale la road map economica del carroccio: “Smonteremo la riforma Fornero entro l’anno” dice Salvini ad Agorà. Probabile si parta dalla cosiddetta quota 100. Barbagallo (Uil): “Smontare la Fornero è un bene ma quota 100 potrebbe non essere la soluzione giusta: funziona con i lavoratori che hanno un numero rilevante di anni di contributi, rischia di essere una beffa per i giovani”.
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