11 luglio 2018

Dai giornali di oggi 11 luglio




IN PRIMA PAGINA
Migranti, euro e Ronaldo alla Juve i temi in primo piano su tutti i giornali. La Guardia Costiera salva 67 migranti ma fa litigare il governo (Stampa, Messaggero). Conte seda i ministri (Fatto). La Trenta ad Avvenire: Ong? Rispetto. Braccio di ferro anche sui vitalizi (Fatto) e sul decreto lavoro (Sole). M5S in allarme anche per il decreto sicurezza che prepara la Lega (Messaggero). La Verità:  governo con l’opposizione incorporata.
Su tutti l’allarme dei banchieri: senza Europa pericolo America Latina (Sole, Avvenire). La Ruocco: l’Italia non è l’Argentina (Notizia Giornale). Savona: piano B se cacciano l’Italia dall’euro (Giornale, MF e tutti). Visco: più vulnerabili di 10 anni fa (Sole).
Alla Juve arriva Ronaldo, il sogno realizzato (Corriere): guadagnerà 30 milioni l’anno. Per Repubblica un sogno da 117 milioni di euro. La Stampa: Ronaldo alla Juve porta l’Italia nel calcio 4.0 Sul Sole il volto segreto di CR7, tra Lussemburgo e Jersey.
Esteri, Trump sbarca nell’Europa divisa (Repubblica). Tensione alla vigilia del vertice Nato, l’Europa teme una rottura di Trump (Avvenire). La Nato rischia lo scisma d’occidente (Sole).
Thailandia, tutti salvi i bimbi della grotta (Corriere). E ora Ek, il mister rischia di essere processato.
In Russia la Francia supera il Belgio e afferra la finale del Mondiale (Corriere). Da Croazia-Inghilterra l’altra finalista (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
“Conti pubblici, servono scelte prudenti”, avverte il governatore Visco davanti all’assemblea dei banchieri Abi (Corriere). “Con le riforme rallentate, in caso di nuova crisi Italia più vulnerabile di 10 anni fa” (Sole,MF). Lo stallo è italiano ed è europeo insieme, insiste Visco, per il quale l’Italia deve muoversi dosando politiche di sostegno della domanda e tenendo sotto controllo il rapporto tra debito e pil: serve “un’ampia ed equilibrata riforma fiscale, per accrescere l’occupazione e la crescita dell’economia”, anche con investimenti pubblici ma agendo con prudenza. Tria rassicura: “Il disegno riformatore proseguirà con la riduzione del debito pubblico, per mantenere la fiducia degli investitori” (Sole). E promette una riforma fiscale che avvantaggi i redditi bassi, il taglio della burocrazia e politiche attive per l’inclusione sociale. Dai banchieri dell’Abi ribadita la vocazione europeista dell’Italia e un nuovo avvertimento: “Si rischia un’altra Argentina” (Corriere, Sole e tutti). “L’alternativa è fra nuova Europa e neo nazionalismo”, dice il presidente Patuelli evocando l’inflazione argentina. I leghisti Borghi e Bagnai lo attaccano: “Pura poesia”. Patuelli sfida anche i Cinque Stelle su banche e risparmiatori: “Chi tutela i risparmiatori tutela la banca”. Ma servono correzioni alle norme europee: “L’Unione bancaria deve consentire ai sistemi nazionali di garanzia dei depositi di poter intervenire in maniera preventiva sulle banche in crisi per evitare danni maggiori”, come quelli avuti in Italia dopo il bail in. Giudizi positivi da sindacati, Confcommercio, FI e Pd.
Intanto Savona evoca il rischio “cigno nero”: “Prepararsi allo choc dell’uscita dall’euro” (Corriere e tutti). In audizione davanti alle commissioni parlamentari di Camera e Senato, il ministro è tornato sul famoso “Piano B” che durante le consultazioni per il governo fece schizzare tensione e spread alle stelle. “Banca d’Italia mi ha insegnato a essere pronti ad affrontare non la normalità ma il cigno nero, lo choc straordinario. A me chiedono: vuoi uscire dall’euro? Potremmo trovarci in situazioni in cui sono altri a decidere. La mia posizione è essere pronti ad ogni evenienza”. Per Savona “se si vuole che l’euro sopravviva” servono politiche di crescita aggressive: “Noi abbiamo bisogno di crescere del 4% l’anno, non dell’1%”. Savona ha anche annunciato di voler incontrare Draghi. “La Bce deve cambiare, deve avere pieni poteri sul cambio, senza in quali la crescita dell’economia dell’eurozona risulta influenzata, se non determinata, da scelte e vicende extra europee”. 
“La Lega cambi la politica economica” dice Tajani al Corriere: “Questo governo non dura. Non ha una politica economica, non ha un progetto coerente per il Paese, non ha una visione. Serve un governo di centrodestra: gli elettori vogliono politiche di centrodestra, non un libro dei sogni irrealizzabile e pericoloso per gli effetti che potrebbe avere nel Paese. Sappiamo tutti che non è possibile fare la flat tax, il reddito di cittadinanza, la riforma della Fornero senza sforare il 3%”. Per Tajani “Tria dice una cosa, Di Maio l’opposto: così si va a sbattere”.
Decreto dignità, ora la battaglia è su voucher e stagionali (Sole). Aspettando la bollinatura della Ragioneria e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, continua il braccio di ferro interno alla maggioranza, con la lega che chiede modifiche al giro di vite sul lavoro a termine e stagionali e chiede il ripristino dei voucher, anche alla luce del flop degli strumenti con cui il governo Gentiloni li sostituì. Salvini insiste e chiede il ritorno dei ticket per agricoltura, commercio,turismo, servizi e lavori stagionali per i quali l’alternativa è “lavoro nero o voucher: io preferisco i voucher”.
Il decreto dignità divide anche la sinistra (Messaggero, Corriere): Cgil, sinistra dem e Leu parlano, seppur con toni diversi, di decreto che va verso la direzione giusta. Il fronte renziano, al contrario, parla di provvedimento dirigista, punitivo per le imprese, che favorisce la fuga degli investitori e la disoccupazione giovanile, con Monopoli che definisce Di Maio “ministro venezuelano”. Ma nel Pd cresce la tentazione di aprire su questi temi un dialogo con i 5Stelle. Martina: “Il populismo di destra di Salvini e quello del M5S non sono la stessa cosa. Noi dobbiamo lavorare perché la frattura si allarghi”.
Codice Appalti, Toninelli smentisce Repubblica, che ieri parlava di una riforma all’insegna della deregulation: “Sì alla semplificazione degli appalti, ma la riforma del codice la faremo in piena sintonia con Anac, per rendere più rapidi gli affidamenti con norme più chiare e semplici” (Sole). Per Toninelli “snellire le procedure non è in contraddizione con la difesa della legalità, tutt’altro”. Ribadita anche la collaborazione e il contributo dell’Anticorruzione alla riforma: “Non c’è alcun ritorno ai principi della legge obiettivo”.

ITALIA-POLITICA
La Guardia costiera salva 67 migranti, scontro Salvini-Toninelli, poi la tregua (Corriere e tutti). I migranti, recuperati in prima battuta dal mercantile Vos Thalassa, si ribellano quando capiscono che stanno per essere riportati in Libia. Di qui l’intervento della Diciotti, nave della Guardia Costiera, autorizzata da Toninelli a prendere i migranti a bordo per motivi di ordine pubblico. Ma Salvini si oppone, ribadendo che la Guardia Costiera italiana non può sostituirsi a quella libica. La crisi politica sale di livello, con il coinvolgimento del premier Conte e del vice premier Di Maio. Messaggero e Fatto parlano di Conte schierato con i ministri grillini Trenta e Toninelli, nel tentativo di “mettere in riga” Salvini. In serata un vertice a Palazzo Chigi mette pace tra ministri: “L’Italia manterrà una posizione ferma sull’immigrazione”. Su Repubblica lo sfogo di Conte: “Serve una linea di condotta generale, altrimenti ogni nave costituirà un’emergenza”. Su Avvenire intervista alla ministro Trenta: “La ricchezza del Mediterraneo si è sempre basata sull'essere un mare aperto, e deve continuare ad esserlo. La strada da intraprendere deve basarsi sulla regolamentazione dei flussi, non sulla chiusura dei porti: basta con la criminalizzazione delle Ong.”
Quello che è successo nelle ultime 48 ore, scrive il Corriere, sembra anticipare la linea che Salvini terrà oggi al vertice dei ministri dell’Interno della Ue che si svolgerà ad Innsbruck: una sfida all’Europa chiedendo la chiusura delle frontiere esterne.  Stamane al Viminale riunione tecnica preparatoria del vertice, con i vertici di Polizia, Guardia di Finanza, Marina Militare, Capitanerie di Porto, Infrastrutture e Esteri. Servirà a trovare un coordinamento (Repubblica).
Altro fronte caldo nel governo, i vitalizi. Domani la discussione alla Camera. Di Maio: “E’ iniziato il conto alla rovescia, poi toccherà al Senato e alle pensioni d’oro” esulta il leader Cinque Stelle (Repubblica). Ma pure la Lega difende i vitalizi (Fatto): malgrado il via libera dell’Inps e dell’Avvocatura dello Stato al provvedimento dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio i leghisti minacciano: “Se le cose non cambiano nelle prossime 24 ore potremmo non partecipare al voto”. “Noi vogliamo tagliare i vitalizi ma vogliamo pure che la norma sia inattaccabile, che non venga smontata dai ricorsi”, dice il capogruppo Riccardo Molinari, che teme la richiesta di risarcimento danni minacciata dagli ex parlamentari. Luciana Castellina: “Un errore il taglio ai vitalizi ma non farò ricorsi – dice a Repubblica – Ma la dignità della politica va difesa. I vitalizi come il finanziamento pubblico ai partiti sono norme conquistate per impedire che la politica fosse una questione riservata ai ricchi”. “Se c’è un taglio equo lo rispetterò – dice l’ex ministro Pecoraro Sacnio . Trovo giusto tagliare i vitalizi ma anche gli stipendi ai parlamentari in carica”.
Sul Messaggero il prossimo fronte di scontro tra Lega e M5S: il decreto sicurezza, su legittima difesa e droga. E’ la nuova bandiera di Salvini, che promette di varare il “pacchetto sicurezza” entro l’estate, anche per completare l’opa sull’elettorato di centrodestra. Per il Messaggero è la risposta al decreto dignità voluto da Di Maio.

ESTERI
Attesa per il vertice Nato di oggi a Bruxelles. Trump mette in gioco il futuro dell’Alleanza Atlantica: “L’Europa ci fa perdere miliardi, parlo meglio con Putin” (Messaggero). Il presidente del Consiglio europeo Tusk in allarme: “Trump non dimentichi che il suo alleato è la Ue e non la Russia”. L’Italia parteciperà al vertice col ministro Moavero Milanesi che chiederà un riequilibrio dell’impegno dell’Alleanza Atlantica verso il Mediterraneo: “Si tratta della conferma formale del rafforzamento dell’hub della Nato di Napoli per il comando del fianco Sud, con l’aggiunta di tutti gli elementi della rete informativa, di valutazione delle minacce, anche con impegno maggiore di personale e di mezzi a Napoli”. Repubblica parla dello sbarco di Trump nell’Europa divisa: oggi è anche il giorno del vertice di Innsbruck dei ministri dell’Interno. I populisti avanzano ovunque dalla crisi del 2008, le loro idee sovraniste e anti migranti hanno contagiato anche i partiti tradizionali. E Trump, seminatore di tempeste, si gode lo spettacolo. Oggi sarà a Bruxelles per la Nato, poi sarà a Londra, in piena ribellione degli ultrà anti-europei contro il governo May, poi andrà da Putin a Helsinky. Ma lo sbocco geopolitica, con l’indebolimento della Ue e della nato è tutto a favore della Russia. Il Sole parla di rischio di scisma d’occidente per la Nato: oggi è quasi tutto fuori controllo ma il primo ad esserlo è Trump e la sua dottrina America First, che scuote le fondamenta dell’ordine globale e multilaterale. Si accanisce su un’Europa immatura e velleitaria, che rifiuta di fare i conti con la nuova realtà.

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