27 luglio 2018

Dai giornali di oggi 27 luglio

ITALIA-POLITICA
Conte a colloquio con Massimo Franco (Corriere in prima e p.2-3): “Se
M5S e Lega continuano a crescere insieme nei sondaggi e a confermare il
consenso nel Paese, questo governo può durare 5 anni. Stiamo provando a
ricucire il Paese, che abbiamo ereditato diviso e lacerato da un
referendum costituzionale sbagliato”. Il premier torna anche sulle
polemiche dei giorni scorsi che hanno visto protagonista il ministro
Tria: “Il titolare del Mef è il custode arcigno dei conti, ma non esiste
che lasci il governo, anzi è parte attiva e coinvolta nel tentativo di
ottenere dall'Europa spazi di manovra che ci consentano di cambiare le
cose”. Europa e peso dell'Italia a livello internazionale su cui Conte
si sofferma parecchio: “Ai vertici Ue, in passato, l'Italia non si è
fatta valere per timore di rimanere isolata. Noi, in un'Ue debole,
stiamo cercando di far capire che possiamo aiutarla a rafforzarsi, e
sull'immigrazione l'atteggiamento sta cambiando a nostro favore”.
Nomine: oggi il giorno della scelta in Rai (su tutti). Il primo scoglio
è la scelta del presidente: alt a Bianca Clerici. Asse Pd-Fi per Minoli
o Annunziata (Corriere p.6). Ma anche sull'ad c'è stallo: Salini ha dei
punti deboli, l'alternativa è Ciannamea. Per il Fatto (in p.2) Gianni
Letta, al lavoro per Berlusconi, spinge per Del Noce come presidente: in
ogni caso, il mediatore di Berlusconi cerca di strappare un paio di
direzioni. Secondo la Stampa (p.5), Salvini avrebbe avanzato una
proposta al M5S: “A noi la direzione del Tg1, che sarebbe affidata a
Sangiuliano, in cambio del via libera all'ad voluto dai grillini e alla
rinuncia alla presidente”. Per Repubblica (p.13) anche FS entra nella
partita: oltre a Sangiuliano al Tg1, Salvini chiede anche Bonomi come ad
delle Ferrovie al posto del dimissionario Mazzoncini. Il Corriere (p.6)
cita una “guerra di dossier” tra M5S e Lega dietro le nomine. E il
presidente della Camera Fico non apprezza la lottizzazione delle cariche
(su tutti). E Renzi al Sole attacca: “Avevano detto che non avrebbero
messo le mani nella Rai, ma ci stanno mettendo anche i piedi, la testa.
Si stanno spartendo anche i direttori dei Tg, quando avranno finito
litigheranno”, Nello spoils system tra Lega e M5S entra anche il fronte
dell'elettricità: il Carroccio vuole la presidenza dell'Arera, dove è
stato indicato Paolo Arata, mentre al M5S andrebbe la guida del Gse, che
vorrebbe affidare a Del Fabbro. Ma l'accordo non c'è: tra i grillini
alcuni preferirebbero il Gse, dove potrebbe essere nominato Besseghini,
a quel punto la Lega sceglierebbe Nucci per Gse.
Altro tema caldo i rom e gli sgomberi a Roma. “L'Italia non sia un Far
West”: da Mattarella l'allarme dopo gli spari alla bimba rom (su tutti).
Per Breda (Corriere p.4) le parole del Capo dello Stato sono indirizzate
al governo. Il ministro Salvini e la sindaca di Roma Raggi, però,
spingono sulla linea dura: sgombero del campo rom con l'ok della Ue
(Messaggero in prima e p.2-3). Libero (in apertura) esulta: Evviva,
Salvini caccia i rom. Ma il segretario della Lega, dopo il monito di
Mattarella che in molto vedono indirizzato proprio a lui, dice: “Non
sono così importante” (Corriere p.5). Dal Carroccio respingono l'accusa
di essere a favore delle armi e tornano a spingere sulla nuova legge per
la legittima difesa.

ITALIA-ECONOMIA
Decreto Dignità. Dopo gli attacchi il governo rilancia: bonus da 300 mln
sulle assunzioni stabili (Corriere p.8 e tutti). “Stiamo ancora
quantificando una percentuale ma si arriva anche al 10% del costo del
lavoro a tempo indeterminato” ha detto  Di Maio. L'apertura di
Confindustria, Boccia: “E' in linea con il nostro pensiero, ridurre il
cuneo fiscale. Immagino che i 300 mln siano solo per la trasformazione
dei contratti dal tempo determinato a indeterminato perchè la cifra è
bassa. Però – avverte il leader industriale – è paradossale apprenderlo
in tv e non in un confronto diretto” (Sole p.20). Intanto, torna ad
affondare Berlusconi, che chiede a Salvini di bloccare il provvedimento.
Renzi al Sole (in prima e p.4): “Questo è il decreto disoccupazione. Non
mi interessa l'eredità del mio governo ma i posti di lavoro”. L'ex
premier difende il Jobs Act: “Ha fatto aumentare occupati e diminuire
del 75% i contenziosi in materia di lavoro. Finalmente vedo le prime
proteste delle aziende del Nord Est: in quelle aree ha vinto la Lega
parlando di Flat tax mentre ora il Carroccio vota per il decreto
disoccupazione”. E contro le proteste degli industriali del Nord Est, il
leghista Da Re al Corriere (p.8) dice: “Le critiche? Imprese votate al
dio denaro. Abbiamo chiesto una proroga per apportare i giusti
correttivi senza sbilanciarci verso le imprese che di contentini ne
hanno già avuti tanti, noi pensiamo anche agli operai. Ho criticato il
decreto dignità punto per punto, ora si sta aggiustando il tiro”. Il
governatore veneto Zaia al Messaggero (p.9): “Se il decreto viene
approvato così come è stato presentato rischia di avere un impatto
pesante e il territorio è preoccupato”. Libero (p.21) intervista il
segretario della Fim Cisl, Bentivogli: “Mettere il lavoro al centro
dell'agenda politica significa affrontare le partite della grande
trasformazione del lavoro e delle produzioni, mentre c'è ancora un
utilizzo del lavoro come scontro di carattere ideologico sull'operato
dei vari governi, che allontana dalla discussione seria che andrebbe fatta”.
Infrastrutture, “La Tav non si farà più”, adesso anche Conte cede al
pressing del M5S (Stampa in prima e  p.2, Repubblica in prima e p.2).
L'Alta velocità sacrificata per far digerire agli elettori grillini il
sì al Tap, visto che i vertici del M5S sono spaventati dai sondaggi  tra
i militanti, in larga parte contrari all'opera. Ma è scontro con il
Carroccio, che considera la Tav un'opera strategica. E c'è il nodo dei
fondi da restituire alla Ue. Per la Stampa, la Tav sarebbe sacrificata
in favore del Tap, sul gasdotto Conte avrebbe rassicurato il presidente
americano Trump. Il Sole (in prima e p.8) analizza quanto costerebbe non
portare avanti il progetto che porterebbe in Italia il gas naturale
proveniente dal Mar Caspio: fino a 40 mld, secondo le stime elaborate da
Socar, ente azero per il gas, e dalla britannica Bp. Mentre per il
governo italiano i costi si aggirerebbero sui 15 mld.
Non fare il Tap costerebbe fino a 40 mld (Sole in prima e p.5).

ESTERI
Tregua fragilissima sul fronte dazi tra Usa e Ue (Sole in prima e p.3 e
tutti), in attesa di negoziati commerciali bilaterali con l'obiettivo di
azzerare tariffe, barriere e sussidi. La schiarita ha portato sollievo
all'industria tedesca, ma le preoccupazioni Ue restano diffuse, in
particolare la Francia si oppone ad un vasto negoziato che includa
l'agricoltura.
Il presidente delll'Europarlamento, Antonio Tajani, al Sole (p.18)
propone “da qui al 2027 per l'Africa un piano europeo da 50 mld.
L'Europa ha i mezzi per attuare una strategia globale di investimenti
verso l'Africa sino a 50 miliardi di euro nel budget 2021-2027 che in
autunno entra nella fase di definizione dei capitoli di spesa. Cinquanta
miliardi che devono servire per progetti di sviluppo nell'agricoltura,
nello sviluppo di un sistema idrico efficiente, nel contrasto al
cambiamento climatico, nelle infrastrutture, anche digitali, nella
sanità. Soluzioni in cui molte nostre Pmi, italiane ed europee, eccellono”.
Brexit, sul Corriere (p.13) parla Greg Clark, l'inviato di Londra. “Se
si farà una Brexit senza accordo sarà un disastro per tutti gli europei”.
Francia, Benalla su Macron: “Tutto dipende dal suo sorriso” (Corriere
p.12). Pala il bodyguard dello scandalo francese: “L'Eliseo come una
corte monarchica”. Ma nell'intervista a Le Monde, il bodyguard spiega:
“Se la prendono come me per arrivare al Presidente. Ho sbagliato, ma
sono un capro espitatorio”. Per il Fatto (p.13) una “tempesta in un
bicchier d'acqua”, ma Macron affoga.
Assalto dei migranti, Spagna in difficoltà (Messaggero p.11 e altri). In
600 scavalcano le barriere dell'enclave in Marocco ed entrano in
territorio iberico. Duro scontro con la polizia, al collasso il sistema
di accoglienza. E Madrid chiede aiuto all'Europa.
Libia, Libero (p.9) intervista Omar Al Hassi, leader dell'Assemblea dei
Liberi Patrioti: “L'Italia può salvare il Paese dalla guerra civile
continua. Parigi sta riempiendo lasciato da Roma”.

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