20 luglio 2018


Migranti: I vescovi Italiani inizino a prestare la loro parola a Salvini

Dopo le immagini diffuse da Open Arms che ritraggono il volto sconvolto e terrorizzato di Josepha, rimasta per 48 ore aggrappata a un pezzo di legno nel Mediterraneo, La Conferenza Episcopale Italiana interviene sulla questione dei migranti con una lunga nota in cui si legge: “Gli occhi sbarrati e lo sguardo vitreo di chi si vede sottratto in extremis all’abisso che ha inghiottito altre vite umane sono solo l’ultima immagine di una tragedia alla quale non ci è dato di assuefarci. Ci sentiamo responsabili di questo esercito di poveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture. È la storia sofferta di uomini e donne e bambini che – mentre impedisce di chiudere frontiere e alzare barriere – ci chiede di osare la solidarietà, la giustizia e la pace”.
Eppure, in queste ore, la solidarietà sembra non essere presente negli animi della maggior parte degli italiani che, accecati dalla violenza di un linguaggio triviale e razzista, difendono il Ministro Salvini che ha definito la denuncia di Open Arms una fake news.

Per i vescovi italiani “La via per salvare la nostra stessa umanità dalla volgarità e dall’imbarbarimento passa dall’impegno a custodire la vita. Ogni vita. A partire da quella più esposta, umiliata e calpestata”. A queste parole fanno eco quelle del Presidente della Camera Roberto Fico che afferma che “Il Salvataggio di vite in mare sì, comunque e sempre”. Ma nell’ultimo mese sono morte oltre 600 persone in mare e il tutto è avvenuto con il silenzio complice dei governanti dell’area del Mediterraneo.

Il Presidente Fico ha anche sostenuto che bisogna “insistere con l’Europa, ribadendo che l’Italia è un Paese dell’Europa, altrimenti l’Europa così non ha senso”. Peccato che proprio gli amici del capo del Viminale italiano siano i più ostili all’accoglienza. Kurz si rifiuta di accogliere in Austria le 450 persone approdate a Pozzallo, mentre Orban guida il blocco dei Paesi dell'Est rifiutando ogni tentativo di gestione del fenomeno migratorio in Europa. E proprio per questo l’Eurodeputato di Liberi e Uguali Massimo Paolucci scrive sulla sua pagina Facebook che “Non c'è trattato, legge o riunione di vertice che tenga di fronte alla truce mancanza di umanità di chi, dalle più alte cariche dello Stato, semina odio e razzismo attraverso la vecchia logica del "terrore e del consenso”.

Nella nota CEI si legge: “Come pastori della Chiesa non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato, non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto”.  E ancora, “animati dal Vangelo, continuiamo a prestare la nostra voce a chi ne è privo. Camminiamo con le nostre comunità cristiane, coinvolgendoci in un’accoglienza diffusa e capace di autentica fraternità. Guardiamo con gratitudine a quanti – accanto e insieme a noi – con la loro disponibilità sono segno di compassione, lungimiranza e coraggio, costruttori di una cultura inclusiva, capace di proteggere, promuovere e integrare”.

Forse è il caso che i Vescovi Italiani inizino a “prestare la loro parola” a Salvini che, come direbbero a Roma: “col culo in faccia”, in campagna elettorale ha giurato sulla Sacra Bibbia stringendo tra le mani il Rosario.

Maura Pisciarelli

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