5 luglio 2018

L' AFRICA E L' OCCIDENTE di Umberto Pradella




Sono convinto che l’Occidente abbia rapinato l’Africa, come ogni luogo in cui è riuscito a mettere le mani, e fare una gerarchia tra “civiltà” da esportazione e “civiltà” da rimodellare è davvero un esercizio fallace. Forse per una mia lacuna, non conosco una civiltà che non sia stata esportata con la forza e con l’inganno Le obiezioni che mi sono pervenute sono  serie e nessuno è vergine; nemmeno l’Africa, ma è un discorso lungo e complicato. Per questo l’ho solo accennato( l' autore si riferisce all'ultimo suo articolo pubblicato su Tre Righe) senza metterci sopra l’accento, perchè non era questo il punto che mi premeva evidenziare. Volevo allungare il collo e dare uno sguardo poco più in là, rispetto all’orizzonte miope dei leader, prevalentemente occidentali – perchè ancora loro è la massima responsabilità - che hanno adesso il potere. Il cambiamento climatico , insieme al pronosticabile forte aumento della popolazioni mondiale, e in particolare dell’Africa, produrrà una miscela esplosiva ovunque. E’ facile notare la inconsistenza e la terrificante inutilità delle ricette messe in campo, fondate sull’arroccamento difensivo, giustificato con palesi e idiote preminenze locali e – grattando appena un poco – ignoranti e infondate. Lo studio cui mi riferisco (lo ritroverò e ne darò le coordinate) per “auiutarli a casa loro” parla di 100 miliardi di dollari all’anno per molti anni. Il problema relativo ai destinatari sarebbe segno di attenzione e che il mondo ha deciso di affrontare il caos almeno parzialmente, visto che ormai credo sia troppo tardi per evitare le modifiche ambientali. La questione del perchè siano necessari tanti soldi, se per colpa dell’occidente o della stessa Africa è una discussione oziosa per quanto concerne l’evoluzione futura. Rimane il fatto che, di fronte al probabile sconvolgimento planetario, la risposta è un balbettio egoistico, crudele e tremendamente irresponsabile (Minniti, è della combriccola: a dimostrazione che la cosiddetta sinistra lo è di nome; di fatto mutata in una destra sovranista). Il problema poi, ne tira avanti un ‘altro: E’ davvero conveniente aiutarli “soltanto” a casa loro? Entro la fine del secolo c’è un consenso molto ampio sull’andamento della popolazione in Europa: una riduzione di circa 200 milioni di abitanti. La Germania ne perderebbe circa 20/25 milioni, l’Italia avrebbe circa 45 miioni di abitanti contro gli attuali 60 e così via, se le immigrazioni saranno bloccate. Una politica degna di questo nome, non con gli occhi fissi su un presente immutabile, si accollerebbe i costi per l’aiuto all’Africa (usando le migliori teconologie disponibili e non quelle abbandonate), facendo crescere istruzione e sanità, in modo che l’innalzamento culturale provochi la diminuzione delle nascite attraverso l’emancipazione femminile e insieme consentirebbe il riequilibrio delle popolazioni consentendo migrazioni accolte con sapienza e umanità. Tutto questo con la consapevolezza che – se così non sarà fatto – i costi saranno ben più alti e le catastrofi ben più distruttive. Per fare tutto questo però, bisognerebbe abbandonare le idiote preminenze nazionali sostituendo allo slogan espresso o sottinteso di “prima gli italiani, o i francesi o i danesi...” con “prima i diseredati e i deboli di ogni paese”. I vantaggi sarebbero – secondo me – enormi, perchè la vita non è a compartimenti stagni e si modificherebbe, per questa via, il sistema finanziario consumista per mancanza di humus adatto. Tutto questo sembra utopico, ma sarebbe abbastanza semplice se le plebi razziste, scioviniste e ignoranti trovassero leader diversi, non necessariamente empatici, anche soltanto razionali, al posto di questi sempre più stupidi e pericolosi, che ripetono la solita solfa ignorante. Questi cretini,ovunque (come al solito, da molto noi non siamo più originali) e finalmente anche a casa nostra, vedono soltanto il sorgere di un effetto che andrà ingigantendo e, profondamente ignoranti, non immaginano nemmeno da lontano, lo sconvolgimento che li colpirà prima che siano terminati i 30 anni di governo pronosticati dal Salvini imperante. Così i migranti sono il pericolo contro cui ciascuno alza muri e blatera di valori da difendere, inventandosi una realtà fittizia. Il guaio è che non vedo all’orizzonte leader diversi, così la tragedia sarà assicurata.

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