4 luglio 2018

Salvini: "I soldi non ci sono e la sentenza della Corte è politica"



La Corte di Cassazione ha emesso la sentenza: “Il tesoro della Lega va sequestrato”.  I giudici supremi hanno dato il via alla Guardia di Finanza di procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro, emesso lo scorso 4 settembre dalla Procura di Genova, senza necessità di un nuovo provvedimento per eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. Secondo i magistrati il denaro va sequestrato ovunque si trovi, visto che è stato accumulato attraverso una truffa sui fondi parlamentari. Decisione relativa ai 48 milioni e 969 mila euro per cui il Tribunale di Genova, lo scorso 24 settembre, aveva condannato Umberto Bossi, il tesoriere Francesco Belsito ed altri tre imputati e ne aveva ordinato la confisca.
Ieri, il giudice Giovanna Verga ha redatto il verdetto, depositato ieri dai supremi giudici, in cui si sostiene che il sequestro deve andare avanti fino a raggiungere la somma di circa 49 milioni, questo deve avvenire ovunque vengano trovati i soldi del Carroccio: conti correnti bancarie, depositi e libretti.
Il leader della Lega Matteo Salvini ha però affermato che quei soldi non ci sono più perché già spesi.

“Quei 49 milioni di euro non ci sono, posso fare una colletta, ma è un processo politico che riguarda fatti di 10 anni fa su soldi che io non ho mai visto”. Queste le parole del Vicepremier Salvini che sembrano quasi negare l’esistenza di quei soldi. Non mancano, ovviamente, la polemiche e le accuse da parte dell’opposizione: “La Cassazione spiega che alla Lega vanno sequestrati 49 milioni di euro ovunque siano. Caro Luigi Di Maio, è un problema per il M5s o non fa niente? Una volta urlavi onestà, ora sei alleato con chi ha truffato gli italiani”, è quanto scrive su Twitter il presidente del Pd Matteo Orfini. Mentre il Capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci dice: “La Cassazione di fatto dice a Salvini che è finita la pacchia. La Lega tiri fuori i 49 milioni che sono stati truffati allo Stato. Il Pd ha già presentato un’interrogazione urgente del collega Parrini. Salvini, la smetta di fare il bullo, e restituisca i soldi spariti misteriosamente dalle casse del suo partito”.

Sembra un dejavu. Gli attacchi della sinistra ad un leader di destra, visto il passato non troppo lontano in cui quotidianamente si attaccava Silvio Berlusconi, non fanno ben sperare. Salvini proprio domenica, a Pontida, ha dichiarato di voler governare il Paese per 30 anni e, viste le premesse con cui si pone in una posizione di contrasto alla giustizia, se l’opposizione continuerà a limitarsi all’accusa, seppur giusta, di mancanza di onestà, non sarà difficile per il leader del Carroccio raggiungere l’obiettivo. Continua a parlare alla pancia degli Italiani, Salvini, proprio come ha sempre fatto il leader di Forza Italia quando definiva la magistratura “comunista”.
“Una sentenza politica. Stanno cercando di metterci fuori legge, ma non ci stanno riuscendo. Siamo l’unico partito che si vuole mettere fuori legge per sentenza giudiziaria. Buon lavoro ai giudici ed agli avvocati, chi parla di soldi rubati viene querelato. Se ci sono fatti di dieci anni fa, si pensi a quelli che c’erano dieci anni fa; i milioni di italiani che col 2 per mille danno un contributo al nostro partito non c’entrano. Siamo sereni”. Alle parole del Ministro dell’Interno fanno eco quelle di Giulio Cementero, “Forse l’efficacia dell’azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno certo così”.

Infatti l’ascesa di Salvini e della Lega non sembra affatto arrestarsi e, mentre a sinistra continuano le discussioni su come poter uscire dal guado senza la minima autocritica, centinaia di persone continuano a morire in mare, i poveri continuano ad essere oltre 6 milioni, e gli itaiani che non accedono alle cure sono circa 12 mila.  Ma questa è un’altra storia.

Maura Pisciarelli

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