30 luglio 2018

Dài giornali e oggi 31 luglio

ITALIA-ECONOMIA
Tria frena sul “piano” Di Maio, che ieri sul Corriere prometteva reddito di cittadinanza, flat tax e abolizione della Fornero subito. Il ministro dell’Economia non commenta l’intervista del vice premier ma al Mef la linea resta quella della “gradualità” (Corriere). Nel contratto di governo le misure ci sono tutte ma non è scritto che si debbano fare tutte insieme nel 2019: a parte i costi insostenibili non sarebbe tecnicamente possibile. Ci sono vincoli da bilancio e margini Ue da rispettare. Oggi intanto va in aula il decreto dignità: il M5S lo blinda. Di Maio vuole evitare ogni tentativo di indebolire le norme contro la precarietà e i giochi. “L’Italia non è un Paese attraente per investimenti industriali esteri per l’instabilità politica – dice al Corriere Guido Rosa, presidente dell’Aibe – Manca continuità nelle scelte e nelle azioni economiche e strategiche, come quando si torna indietro su progetti e accordi già sottoscritti, Esattamente quello che sta succedendo in questo momento”. Per Rosa il momento della verità sarà in autunno, con la finanziaria: “Se la legge di Stabilità rispetterà i paletti di equilibrio economico non prevedo scossoni, altrimenti i mercati reagiranno”.
Mossa a sorpresa di Di Maio sull’Ilva: al tavolo del Mise 62 sigle tra Regioni, Comuni e comitati di protesta, invitate per analizzare l’offerta degli indiani di Arcelor Mittal. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, si sfila: “Dilettantismo spaccone, non parteciperò a questa sceneggiata”. Calenda: “Un circo Barnum messo in piedi con l’obiettivo di non decidere”. Solo il governatore Emiliano apprezza: “A chi fa paura la presenza dei cittadini ai tavoli istituzionali?”. Lega in difficoltà  (Stampa in apertura e altri). Di Maio:”Per me hanno diritto a partecipare tutte le rappresentanze dei cittadini coinvolti”. Fastidio e stupore da Arcelor Mittal. Negative anche le reazioni dei sindacati. Critici anche Pd e FI. Su Repubblica la delusione degli ambientalisti che si aspettavano la chiusura dell’Ilva. Il Fatto: tutti contro il mega-tavolo. Chi vuole l’Ilva immobile? La Stampa parla di bluff di Di Maio: spaventare Mittal perché riduca il numero degli esuberi. Il ministro sarebbe soddisfatto degli investimenti ambientali ma questi sono meno spendibili con gli elettori.
Intanto i francesi rispondono sulla Tav: “E’ un cantiere, non un progetto, fermarla è impossibile”, dice il direttore generale del dipartimento della Savoia Yves Sarrand a Repubblica. Ma Beppe Grillo, dal blog, sentenzia: la Tav è “un’opera del secolo scorso, che rappresenta un mondo che ormai non c’è più”. A Torino oggi mobilitazioni di associazioni imprenditoriali e sindacati a sostegno dell’opera. Con lo stop ai lavori in corso, scrive Repubblica, risarcimenti a imprese e Europa per oltre 2 miliardi. Su QN parla il sottosegretario Siri: “Mai discusso uno stop della Tav, nel contratto si parla di ridiscussione del progetto. L’opera fa parte di un corridoio europeo, se non la facciamo rischiamo di tagliare fuori l’Italia da collegamenti strategici verso Ovest”. Quanto alla Tap “al primo posto deve esserci l’interesse generale del Pese, che non può essere tagliato fuori dallo sviluppo del continente”. Sul Messaggero la svolta per Alitalia: in arrivo una nuova gara, con altri paletti, tempi e procedure per trovare un partner industriale alla compagnia di bandiera. Non ci sarà il temuto “spezzatino” né la perdita del controllo da parte dello Stato, che avrà una quota irrinunciabile superiore al 50%. Siri: “La rotta è tracciata, degli errori del passato e della precedente gestione se ne occuperà la magistratura. Noi stiamo preparando una procedura diversa che scatterà da settembre”. Non è chiaro se saranno gli attuali commissari a gestire la nuova fase negoziale. Aperta anche la partita delle partenership: da Fs, a Poste, a Cdp.

ITALIA-POLITICA
Rai, Lega-FI verso la rottura (Corriere e tutti). Scontro sulla figura di Foa, che non ha i numeri in Vigilanza per la presidenza: mancano sei sì. Forza Italia vota contro: “Salvini è ostaggio del M5S, ritiri Foa e si tratti su un altro presidente”. La replica della Lega: “Avete scelto il Pd”. Centrodestra a rischio rottura finale (Messaggero): anche la tenuta nelle Regioni che Lega e Fi governano insieme è a rischio. Ma il governatore lombardo Fontana al Messaggero avverte: “In Regione i rapporti tra Lega e Fi sono fruttuosi, non si può trasferire qui la questione della tv pubblica”. Sulle nomine Rai, al Mattino interviene il segretario dem Martina: “Scandaloso come Lega e M5S abbiano lottizzato i vertici, soprattutto sul presidente: completamente inadeguato, spero che le opposizioni respingano la nomina”. E il Fatto polemizza con il Pd e l'ex premier Gentiloni: attacca sull'azzeramento del cda di Ferrovie e sugli incarichi che si profilano per la Rai, ma l'ex premier a fine mandato aveva tagliato le mani ai successori prorogando i vertici dei Servizi e il ragioniere dello Stato.
Governo Conte, cosa ha fatto in 60 giorni (e cosa vuole fare) (L’Economia): sedici provvedimenti, non tutti concreti. Immigrazione, lavoro, sicurezza e ricambi ai vertici delle imprese statali al centro dell'impegno del nuovo esecutivo. Ora l'attenzione è puntata sulla riforma fiscale con la flat tax e il reddito di cittadinanza. Franco, nell'analisi su l'Economia, evidenzia come il saldo della strategia del governo gialloverde per ora sia quello di un “vorrei ma non posso”. “Quirinale e governo: è tempo di bilanci”: Il Tempo boccia Mattarella, a metà mandato – un disastro, è riuscito a specializzarsi solo come “Presidente dei migranti”  – e promuove con riserva Conte: poteva andare peggio.
Cita il Duce, altra sfida di Salvini (Repubblica). “Tanti nemici, tanto onore” ha twittato il vicepremier in vacanza sulla costa romagnola. Dem all'attacco, Zingaretti: “Mussolini ha distrutto e umiliato l'Italia, se questo è l'obiettivo di Salvini i suoi nemici sono gli italiani”. “I dem che gridano all'Uomo Nero sono fuori di testa” titola il Tempo. Bonini e Tonacci su Repubblica definiscono Salvini “ministro della propaganda”, ma sul decreto sicurezza arranca tra slogan e realtà. Intanto, Salvini conquista il Sud (Libero): Lega al 20% nel Mezzogiorno.
“Sui figli dei gay applico la legge. E alle donne dico: non abortite”. Alla Verità parla il ministro leghista alla Famiglia, Fontana: “Il nostro compito è valorizzare la famiglia composta da una madre e un padre, per creare un'inversione del calo demografico. Per favorire la natalità bisogna correggere le storture del sistema fiscale”.
Bonafede alla Verità: “Niente processi a chi spara per difesa”. “Bisogna dare ai magistrati una norma chiara. Con la Lega niente divisioni e non credo si rischi il Far West”. Il ministro annuncia un giro di vite: “Faremo in modo di celebrare il processo solo quando è necessario: chi si è difeso legittimamente non deve attraversare anche il calvario giudiziario”. Agli immigrati Bonafede fa sapere che comincerà a mandare a scontare la pena nei loro paesi. Ai corrotti promette il Daspo: “Chi paga mazzette deve sapere che rischia ben più del  carcere”. E sull’agente sotto copertura assicura: “Estenderemo un istituto che è già previsto, non è come l’agente provocatore”.
Bongiorno a Repubblica: “Legittima difesa ma mai il Far West”.  “Il razzismo non esiste. L’unico allarme con cui fare i conti è il caos che nasce da scelte sbagliate di indiscriminata apertura delle porte a qualunque immigrazione: ne sono scaturiti singoli episodi di insofferenza e ostilità. Vanno condannati ma senza inventare un allarme razzismo che non esiste”. Quanto alla legittima difesa “io sono per il diritto di reazione: l’aggressione genera ansia e paura.Chi viene aggredito deve avere un diritto di reazione ampio e incontestabile. Chiunque entra in casa altrui per rubare o uccidere accetta il rischio di questa reazione. Ma parlare di Far West è fuorviante: nessuno vuole più armi o maggiore libertà nel loro uso. Bonafede ha le idee chiare”.

ESTERI
Oggi Conte va da Trump con i nodi Iran, Russia e Tap (Verità in prima e p.8): sul gasdotto transatlantico e le spese militari, il presidente Usa non vuole scherzi. Trump punta a sganciare il maggior numero di Paesi dalla Germania e l'Italia può essere un player decisivo, inoltre cerca alleati per l'intesa sui rapporti commerciali con l'Ue, dopo il primo sì di Juncker. Conte a lezione da Trump, speriamo gli serva (Libero in prima e p.5): il premier cerca una sponda contro Macron e Merkel, mentre alla Casa Bianca serve una neutralità strategica italiana nei rapporti con la Russia. Che cosa chiederà Trump all’alleato italiano (Tempo in prima e p.9): ammesso che il presidente Usa voglia smontare l'Ue, non ha bisogno di cercare alleati. Quello che si chiede all'Italia è di fare un po' di più nelle spese militati e di fare un po' meno con Mosca e Teheran, e di darsi una regolata nell'export con gli Usa. “Trump-Conte, il salotto dei tranelli” (Repubblica in prima e p.12): prove di intesa sui rapporti con la Russia e sulla possibile fine delle sanzioni a Mosca, mentre su altre questioni chi spera nell'intesa rischia grandi delusioni.

1 commento:

  1. Ciao
    Sono Simon Durochefort, concedo prestiti a qualsiasi persona, azienda e associazioni senza distinzione di razza e continente desiderosi secondo i seguenti criteri:
    Scelta dell'importo: da 5.000 a 20.000.000 €.
    Scelta del periodo di rimborso: da 1 a 20 anni. Il rimborso è di 3 tipi: mensile, annuale o singolo.
    Tasso d'interesse annuale: 3% sull'importo da prendere in prestito.

    E-mail: simondurochefort@gmail.com
    Whatsapp: +33 7 56 94 93 46

    Cordiali saluti.

    RispondiElimina