23 luglio 2018

Dai giornali di oggi 23 puflio



IN PRIMA PAGINA
“Sergio ci ha salvato ma non tornerà più”. Manley è già al lavoro, Fca riparte da Torino (Stampa e Repubblica). Per la nuova Fca senza Marchionne la prova dei mercati (Corriere). La fine di Marchionne in primo piano su tutti i giornali. Sul Fatto i timori di Torino di restare senza auto. Su Repubblica il ricordo di Renzi: “Ha cambiato l’industria del nostro Paese”. Sul Corriere quello del presidente di Confindustria Boccia: “Ruppe con noi, aveva ragione”. Verità, Giornale e Libero contro chi festeggia: i boia di Marchionne. Bertinotti: “Si critica il ruolo, mai la persona” (Repubblica).
Spazio anche alla politica. Sulla Verità parla Casaleggio: “Il cambiamento travolgerà tutto. Il Parlamento? Forse sarà inutile”. Sul Corriere parla Salvini: “Bruxelles riveda le sue regole”. Su Libero intervista a Toninelli: “Sono pratico e me ne frego se mi danno del razzista. Penso a salvare vite umane”. Su Repubblica e Fatto lo scontro tra Pd e Di Maio sugli indennizzi ai licenziati. E Tria blinda il bilancio. Sul Corriere l’ultimo sondaggio: testa a testa 5Stelle-Lega, centrodestra oltre il 41%. Nomine, dopo la Cdp tocca alla Rai e all’Istat. All’Istat arriva il demografo che bocciò lo ius soli (Messaggero).
Sul Fatto il conto dei migranti: meno morti dell’anno scorso, ma a giugno sono di più. Minniti: “Tripoli non può tutelare da sola le vite in mare”.
In cronaca, sul Messaggero l’allarme negli ospedali: “In corsia mancano medici specializzati”. Sul Sole la nuova linea dei ministro Grillo sulle vaccinazioni: via l’obbligo dove la copertura è già sufficiente.
Repubblica ricorda Raul Gardini, a 25 anni dal suicidio. L’ex pm Colombo: “Con la sua fine il Paese scoprì Tangentopoli”. Mai chiariti gli oscuri rapporti con la mafia. Sul Fatto la nuova Cupola si organizza.
Golf in prima pagina per la storica impresa di Molinari, primo italiano a vincere un Major (Repubblica). Formula Uno, successo di Hamilton, per Vettel occasione sprecata (Stampa).
ITALIA-ECONOMIA
“Nella prossima manovra il taglio delle tasse. Andremo oltre i numeri Ue”: sul Corriere parla Salvini e parla di economia e rapporti con la Ue. “Ci hanno eletto per cambiare. Se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, letta, Padoan, Renzi e Gentiloni avrebbero votato in modo diverso. Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino a Bruxelles, che molti Paesi Ue ignorano bellamente. Noi metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via e ti consente di avviare la flat tax. E poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles. E naturalmente ci sarà anche il capitolo sul reddito di cittadinanza. Di sicuro la manovra di autunno sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni e daremo le preme risposte sulla riduzione delle tasse”. Sul decreto dignità Salvini promette “miglioramenti”, e di togliere “una follia introdotta da Gentiloni, la tassa sulle sigarette elettroniche”. Quanto all’Ilva “l’obiettivo è che si continui a produrre”.
Ma dal G20 di Argentina Tria blinda il bilancio: il programma di governo sarà applicato “entri i limiti delle compatibilità di bilancio” e non ci sarà manovra bis perché l’economia rallenta. Dal governatore di Bankitalia Visco allarme sulla crescita: “Aumentati i rischi al ribasso sulla crescita”. Tria: “Se la crescita rallenterà le manovre economiche diventano più complicate”.
Sul Foglio (in prima e a p. 2 e 3) l’allarme di Padoan: solidità e fondamenti ritrovati dopo la grande crisi sono di nuovo a rischio. Le politiche sovraniste e populiste generano incertezze pericolose, perseguono idee di società insostenibili, bloccano le riforme, seminano panico. Flat tax e reddito di cittadinanza si elidono tra loro: la vera arma contro la disuguaglianza è il lavoro e un settore dei servizi più avanzato. Quanto al giudizio dei mercati, non è una cospirazione permanente ma la misura della credibilità e della reputazione del Paese.
“Caro Padoan sbagli – dice Claudio Borghi a Repubblica – E’ la Ue a punire l’economia ma noi dobbiamo fregarcene”.
Su Libero parla il ministro Toninelli: "In linea di principio non bloccherò le opere già in corso ma è chiaro che sulle principali sto analizzando i dossier. Pensavo di poter decidere in un paio di settimane ma ci vorranno mesi, sono pratiche complesse". Vale anche per la Tav: "Se i benefici supereranno i costi alla fine la faremo anche se Cinquestelle era contraria e non si sarebbe mai imbarcata in un'opera simile. Non possiamo far pagare ai contribuenti penali enormi per i danni ai Paesi e alle aziende con cui i prcedenti governo italiani sono impegnati". Stesso discorso per la Tap. "Non siamo cambiati. Ci siamo evoluti. Siamo più preparati".

ITALIA-POLITICA
Migranti: Libero intervista il ministro delle Infrastrutture Toninelli: “Stiamo salvando vite umane in sicurezza e legalità. Questo governo ha impresso una svolta in Italia e Ue sull'immigrazione raccontando la verità e tirando fuori i numeri. Prima c'era autolesionismo politico: l'accordo Sophia autorizzava tutti a portare i profughi del Mediterraneo in Italia, oggi abbiamo ottenuto che l'Ue a far seguire alle promesse i comportamenti e che anche gli altri paesi ospitino la loro parte di migranti”. Sui risultati ottenuti in Europa da questo governo si concentra anche il ministro della Difesa Trenta, che alla Verità dice: “Quando il premier Conte ha ottenuto che fosse riconosciuto il principio per cui i confini dell'Italia sono i confini dell'Europa ha determinato un cambio di prospettiva importante. E' giusto che i migranti recuperati non siano sbarcati tutti in Italia. Le missioni europee devono continuare, Sophia fa cose importanti: controlla i traffici di armi, di petrolio, di uomini”. “Meno morti dell'anno scorso, ma a giugno sono di più”: Fatto guarda al numero delle vittime da inizio anno. Nel 2018 emigrare verso l'Italia è più difficile e anche più pericoloso. “Ridurre le partenze significa ridurre il numero di morti in mare” spiega Salvini nell'intervista al Corriere. Il titolare del Viminale risponde anche all'invito all'umanità rivolto da Papa Francesco: “L'appello del Papa lo coniugo con azioni concrete e spendendo soldi veri in Africa: il Trust Fund è poco ed è arrivato in ritardo, ma la via è quella”. L'ex ministro Minniti al Fatto: “L'immigrazione è un fenomeno strutturale, non un'emergenza, e una moderna democrazia deve governare i flussi migratori, combattendo l'illegalità ma costruendo percorsi di legalità”. Intanto, il Viminale invia una nuova mail alle commissioni che valutalo le richieste di asilo dei rifugiati: troppi permessi, disattesa la circolare di Salvini. Nella mail si chiede di “abbassare il trend” (Repubblica). Una ricerca condotta da More in Common, rete internazionale attiva sui problemi di convivenza, e Ipsos evidenzia come la questione sbarchi stia lacerando l'Italia: più divisi dei Paesi con molti rifugiati, ma spaventa più lo Stato “debole” che la presenza degli stranieri (Corriere). E Davide Casaleggio alla Verità dice: “Quello che conta è la percezione che hanno i cittadini quotidianamente dell'immigrazione. Gli ultimi dati sono confortanti: l'Italia è un Paese sicuro”.
Sul Corriere il sondaggio Ipsos che evidenzia il testa a testa tra M5S e Lega nel gradimento degli italiani. I grillini tornano avanti con il 31,5%, vista la prima lieve flessione della Lega, perde lo 0,2% ed è al 31%. L'avanzamento del M5S coincide con il crollo dell'1,9% del Pd. Ancora in calo anche Fi, ora sotto l'8%. Nel complesso, il centrodestra vale il 41,7%
“Il cambiamento travolgerà il mondo dei burocrati e i baroni dell'intellighenzia”: La Verità intervista Davide Casaleggio, che spazia dai temi legati a robot e innovazione alla democrazia diretta, dai social netework alla globalizzazione. Poi si concentra sul M5S: “Ha portato in Parlamento il maggior numero di laureati. C'è un cambiamento in atto che è ineluttabile e investirà tutti gli ambiti sociali, istituzioni pubbliche incluse. L'Italia ha bisogno di recuperare la dimensione civica”.

ESTERI
Washington preme su Roma: “Subito il Tap”. Sulla Stampa l’invito del Dipartimento di Stato al governo Conte. “Sollecitiamo gli italiani a continuare la realizzazione del gasdotto Tap, in quanto rappresenta un passaggio chiave per portare il gas del Mar Caspio in Europa”. Lo scopo è quello di liberare l’Ue dalla dipendenza energetica da Mosca. Ma nel punto di arrivo, a Meledugno, in Puglia, continuano le proteste per l’impatto ambientale.
Massolo sulla Stampa guarda al ruolo dell'Italia tra Russia e Usa: la nostra  collocazione geopolitica ci ha portato ad evitare una divaricazione eccessiva tra Mosca e Washington - lesiva dei nostri spazi - e gli accordi di Pratica di Mare del 2002 rappresentarono l'espressione più compiuta e di successo. Ma questa volta qualcosa di diverso potrebbe esserci davvero: una forma più organica e politicamente impegnativa del nostro disegno, che porterebbe a perseguire la normalizzazione con la Russia sostanzialmente a titolo nazionale, anche al di fuori del coordinamento atlantico e del consenso europeo, che da parte italiana si potrebbe anzi provare a bloccare unilateralmente. Allo stesso tempo, cercando sponde fruttuose alla Casa Bianca. L'avvento della presidenza Trump e lo sconvolgimento del quadro tradizionale delle alleanze transatlantiche può giustificare e incoraggiare una simile tendenza. Il ministro della Difesa Trenta alla Verità (p.8): “Con Trump e Putin stanno cambiando gli assetti internazionali, per noi è un'opportunità. Il nostro ruolo è quello di fare da ponte tra Est e Ovest”.

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