4 luglio 2018

Liberi e Uguali e il Decreto Dignità: Dichiarazione di Roberto Speranza

Pubblichiamo un 'importante dichiarazione di Roberto Speranza che non chiude al Decreto Dignità del Ministro del Lavoro  Luigi di Maio, apprezzandone molti elementi e confidando nel suo miglioramento durante l' ìter parlamentare.
Non avrò in Parlamento un atteggiamento pregiudiziale nei confronti del Decreto Dignità. Ci sono almeno tre punti su cui ho una opinione favorevole e attorno a cui spero il lavoro parlamentare possa portare un ulteriore avanzamento.
Le modifiche alla disciplina dei contratti a tempo determinato e l'aumento dell'indennizzo nel caso di licenziamenti illegittimi vanno nella direzione giusta. I dati dei nuovi contratti di lavoro del 2017 segnalano che oltre il 90% è rappresentato... da contratti precari. È una situazione drammatica e insostenibile, il cui prezzo viene pagato in modo prevalente dalle generazioni più giovani.
Disincentivare l'abuso del tempo determinato è una prima risposta positiva.
L'intervento sulle delocalizzazioni è opportuno. Sono troppi i casi di realtà imprenditoriali che usufruiscono di ingenti trasferimenti pubblici e poi, a breve distanza temporale, decidono di portare le proprie attività manifatturiere all'estero. Il prezzo viene pagato non solo dai lavoratori che restano senza protezione, ma anche dalle altre imprese che decidono di restare in Italia e subiscono una concorrenza sfrenata basata sulla riduzione del costo del lavoro.
L'iniziativa per il contrasto al gioco d'azzardo è opportuna, perché prova a porre un freno a un fenomeno che sta mettendo in ginocchio un numero sempre più alto di famiglie.
Nei prossimi mesi dovremo fare un'opposizione intelligente. E questo significa saper distinguere. A me pare ci siano differenze enormi, non so quanto componibili, tra alcune proposte del Movimento 5 Stelle e la linea tenacemente sostenuta da Matteo Salvini.
Con la nascita dell'esecutivo gialloverde si è prodotta una saldatura, che si sarebbe potuta e dovuta evitare, tra la peggiore destra lepenista e un movimento ambiguo che ha dentro di sé tutto e il contrario di tutto. Credo che questa saldatura non sia eterna e che abbia un punto di fragilità proprio nelle enormi differenze di merito che ci sono. Noi dobbiamo lavorare per allargare queste distanze che appaiono ogni giorno più nette e visibili.
La Sinistra non se la caverà con la demonizzazione quotidiana dell'avversario, con atteggiamenti professorali o peggio ancora con la rivendicazione di un passato su cui è stato chiaro e netto il giudizio degli italiani. Per ricostruire dobbiamo essere intransigenti nella difesa dei nostri valori, ma saper sempre approfondire e distinguere se vogliamo davvero prepararci all'alternativa disegnando nuovi possibili orizzonti.


Nessun commento:

Posta un commento