27 luglio 2018
VIVA l'SLAM di Umberto Pradella
Non credo che il buonismo e il cattivismo siano categorie del razionale. Non credo che la storia si svolga tenendo conto delle preferenze di questo o quel gruppo umano. Non credo che la stupida difesa leghista di valori che non conoscono, sia risolutiva Non credo che una cultura sia sottomessa ad un’altra se ha la forza di una cultura viva. Non credo che i problemi si risolvano alzando muri. Non è mai successo che abbiano salvato la società che ci si è asserragliata dentro. Personalmente, di essere italiano, compagno di evasori, corruttori, corrotti, profittatori, imprenditori che assoldano caporali, caporali, gente che si vanta di sapersi sempre arrangiare, familisti amorali, mi dispiace molto. Sono contento di essere accomunato a francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli e cosi via..a marocchini, ghanesi, cinesi, giapponesi... che non appartengano alle categorie di cui sopra o altre idiote e inumane. Contesto la credenza che la gente di Salvini sappia chi è musulmano o cristiano; che non metta nello stesso mucchio africani e romeni, bulgari, moldavi e compagnia europea. Mi ripugna chi dice che i rom italiani purtroppo dobbiamo tenerceli, perchè è un razzista che dichiara la sua pochezza, ignoranza, presunzione e idiozia. Non credo che chi esalta la nostra cultura o religione di cui spessissimo non sa nulla, possa legiferare al riguardo. Di più: non amo la patria. Nesuna patria. Sono dalla parte dei baschi, dei catalani, degli scozzesi, dei veneti.... contro gli stati nazionali. Senza scardinare le retoriche nazionali e lasciare che si formino aggregazioni che necessitano di un governo più ampio, che sappia opporsi, con una massa critica sufficiente,al “sistema” capitalistico – finanziario per il quale l’uomo è fattore di produzione e non soggetto, non si potrà mai assurgere a maggior e seria civiltà. Scardinare le nazioni e abbandonarne le asfittiche culture odierne, anacronistiche e incerte, vuol dire creare una nuova civiltà forse tanto capace di generare valori più nuovi e migliori di quelli ingrugniti, velenosi, ansiosi e poveri di contenuti che non siano soltanto facciate di cartone, quinte di teatro: quello dei mediocri, miopi, un poco ottusi leader che ci governano, in occidente e non solo in Italia. Potrei essere scorretto e citare le amanti, i tradimenti, le corna, la lotta costante dei maschi italici contro l’emancipazione femminile, che ha consentito alle donne di rifiutarsi di figliare e che fa parte della “cultura” deterore di questo paese. Non vedo l’Islam come un monolite integralista, perchè non è così. Non più dell’integralismo cattolico, ortodosso, ebraico, delle sette protestanti. Non credo che la poligamia sia la catastrofe, perchè è spessisimo non praticata anche nei paesi musulmani, essendo, oggi, un lusso come lo sono le amanti di tromboni e persone “civili” dell’occidente (che comprende anche l’estremo oriente dei giapponesi e degli australiani). Forse i difensori dei privilegi del sangue, che pensano che il sangue debba fare premio, mentre lo stesso sangue circola nelle vene degli italiani e degli altri europei come dei musulmani e dei maori, dei rom e degli ebrei e dei palestinesi che piaccia o non piaccia e che circola purtroppo nelle vene dei maschi nostrani sicuri che le femmine siano una proprietà, amano più un mafioso con sangue italico che un musulmano civile. Il mio sangue sarà uguale a quello di Salvini e dei plebei mentali al seguito, ma la cosa non mi importa; il mio cervello e il mio modo di intendere ogni cosa è profondamente diverso. L’italianità non è una categoria intelligente. Mi sconcertano quei poveri di spirito che contrappongono Dante a Chaucer o incrociano il fioretto (più spesso la clava) per cercare maggiori grandezze dei campioni nazionali, che immaginano rendano per sangue, somma e intelligente la loro piccolezza e stupidità. Siamo soliti gloriarci dei romani. Anche quelli che i romani hanno bastonato e sottomesso, per esempio, nei Campi Raudi, vicino proprio a Vercelli. Io sono di gente “bruno alpina”, (come le vacche), appartenente alle tribù dei Cimbri e dei Teutoni, che ai Campi Raudi, , Mario ha decimato e sottomesso (i superstiti). Non mi sento nè inferiore nè superiore ai romani, di cui ho assorbito la cultura. Quella di una società egemone e ricca di intelligenza e di valori di civiltà che ha avuto il diritto di prevalere (quasi su tutto il mondo conosciuto, tranne che dove governava l’impero persiano). E’ soltanto la immediata risposta a qualche cosa che mi rattrista: miei cari amici stanno un poco scivolando su posizioni di (accennata) accettazione dello sciovinismo e della presunta superiorità di una qualunque patria; anche di quella oscena del più osceno mestatore che l’Italia abbia visto dai tempi di Mussolini. Ascoltano, mi sembra senza cera nelle orecchie, le sirene di Salvini, leader della plebe in cui Berlusconi e lo stesso successore attuale, alla guida della destra becera e incolta,ha trasformato il popolo pensante. Non amare il PD renziano è giusto se si professano idee diverse e meno prevaricanti; il peggio nasce sempre da errori o tendenze precedenti; non ex abrupto. Questo non può condurre a omaggiare – come se non fosse indecente di suo, ma soltanto perchè prima c’era Renzi - il deteriore campione del razzismo e del sovranismo; il primo odioso e ascentifico oltre che incivile; l’altro stupido e irrazionale. Il ragionamento zoppica. Chiedo scusa per la mia irruenza. Spero che l’amicizia che provo per molti di noi, prevalga. Questa è una reazione immediata. Non è una razionale confutazione delle tesi del lurido ministro dell’interno e vicepresidente del governo del re travicello che crede di poter passare alla storia come presidente del consiglio dei ministri e che sarà ricordato come utile fantoccio. Userò la ragione nella mail che ho annunciato. Non ci saranno aggettivi e moti dello spirito: constatazioni e numeri controllabili in visioni che tentino di guardare avanti. umberto
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