25 luglio 2018

Dai giornali di oggi 25 luglii

ITALIA-ECONOMIA
Mattarella blinda Tria per prevenire la crisi (Stampa). Colle in campo dopo le dichiarazioni di Di Maio e Salvini sui conti pubblici, suonate come una sfida alla Ue (e a Tria). Mattarella h aavviato un giro informale di incontri col premier Conte e con i presidenti di Camera e Senato Fico e Casellati. Una moral suasion indirizzata ad evitare norme fuori dai parametri e dichiarazioni che suscitino reazioni da Bruxelles e dai mercati. Obiettivo: prevenire attriti che potrebbero portare a una crisi di governo. Per il Foglio, il tema non è “se” succederà qualcosa di traumatico nel governo, ma “quando”. In un’intervista apparsa ieri sul Washington Post Tria ha ribadito: “Non c’è alcuna discussione sul fatto che l’Italia appartenga o meno all’Ue e all’eurozona”. Parole ben diverse da quelle pronunciate lunedì da Salvini sul Corriere e Casaleggio sulla Verità, ricorda la Stampa. Per il Foglio, l’intervista rilasciata da Tria al Washington Post è il segno che all’interno del governo sta maturando la convinzione che il governo potrà durare solo a condizione che il contratto firmato da Salvini e Di Maio non sia rispettato nei suoi punti più importanti. E’ questo il messaggio che Tria nasconde tra le righe delle sue interviste rassicuranti. Le promesse populiste dipendono dall’aumento del deficit e Tria ha detto che non ci sarà. 
Intanto il ministro Fraccaro, in audizione in Parlamento, rassicura: “Escludo il referendum retroattivo sui Trattati internazionali: non è intenzione del governo uscire dall’euro” (Sole).Il governo prevede però l’introduzione di referendum consultivi preventivi sui “futuri trattati internazionali di cessione di sovranità”, comprese le leggi di spesa, ora escluse dalla Costituzione. 
Il Corriere torna sul decreto dignità, con l’ira degli industriali veneti: “Il governo ci rovina”. In duen riunioni promosse da Confindustria a Treviso e a Padova, esplode lo scontento degli imprenditori. Durissimo Massimo Finco (Confindustria Venetocentro): “Di Maio non ha mai lavorato in vita sua. Zaia non può far finta di niente in cambio di un barcone di immigrati in meno”. Dal presidente Boccia nuove critiche al decreto dignità: “E’ antitetico al contratto di programma, che verte su reddito di cittadinanza e flat tax. Invece si aumenta il costo dei contratti a tempo determinato e dei licenziamenti”. “Forse Boccia non ha letto bene il testo – la replica di Di Maio – e comunque per noi l’unica opinione che conta è quella dei cittadini, che mi dicono che del decreto dignità c’era bisogno come il pane”. Intanto alla Camera il percorso del decreto si è fatto in salita. Martina al Corriere: “Questo non è un decreto dignità ma un decreto disoccupazione. Ci sono migliaia di cittadini che rischiano il licenziamento e la fine del contratto a tempo determinato. La propaganda M5S si scontra con la realtà. L’unica è tagliare il costo del lavoro a tempo indeterminato”. 
ITALIA-POLITICA
Stop del Guardasigilli Bonafede alla riforma delle intercettazioni voluta dall'ex ministro Orlando: col milleproroghe approvato ieri, l'entrata in vigore slitta al marzo 2019 per modificarne l'impianto (Messaggero p.8). A Repubblica (p.6) Bonafede dice: “Un bavaglio varato dopo il caso Consip. La riforma avrebbe portato al voluto concentramento delle informazioni in poche mani con lesione del diritto di difesa, della privacy, e un grande danno all'efficacia delle indagini”. Pd all'attacco. Orlando: “Le date smentiscono Bonafede”. E Renzi polemizza: “E' stata lanciata nell'agosto 2014 e nessuno si aspettava la vicenda Consip. Il ministro spieghi piuttosto cosa si diceva con Lanzalone”. Per il Giornale (p.10) il M5S vuole dare ai pm la libertà di intercettare. L'Anm plaude allo stop alla riforma, il presidente Minisci al Corriere (p.8): “Siamo soddisfatti dello slittamento, la riforma non tutelava la privacy e violava i diritti della difesa, in più avrebbe danneggiato le indagini. Ora si tratta di ripensare il mezzo intercettazioni”. Di diverso avviso il Procuratore di Torino, Spataro: “Rinvio positivo se funzionale a reperire altre risorse. Ma non sono d'accordo con chi vorrebbe ridiscutere l'intero provvedimento”. Nell'intervista a Repubblica, Bonafede torna su alcune polemiche dell'ultimo periodo, dalla mancanza di donne negli incarichi al Csm al caso del Palazzo di Giustizia di Bari. Intanto, in arrivo a settembre la legge con il Daspo per i corrotti e l'agente sotto copertura: già in corso gli “stess test” per la verifica (Fatto p.3 e altri).
Fa ancora discutere l’intervista di Casaleggio. Martina al Corriere: “L’idea di Casaleggio sul Parlamento è pericolosa, può alimentare una nuova forma di autoritarismo. Si vuole sostituire la fatica della rappresentanza e della mediazione con una foratura sulla democrazia diretta per via tecnologica. Io penso che l’alternativa alla dittatura dell’algoritmo sia un’idea forte di comunità”. Quanto al Pd “i sondaggi ci puniscono – dice Martina -  dobbiamo fare di più. Ma sono convinto che ci sia già nel Paese più spazio per l'alternativa di quello che si vede ora. Dobbiamo mettere in campo una nuova idea di futuro, che sia alternativa all'egoismo individualista proposto da questo governo”. 
Nomine, vertice a Palazzo Chigi per il cda Rai: Salini in pole per il ruolo di ad, nella rosa anche Ciannamea e Castellari (Messaggero p.4). Ma è braccio di ferro Lega-M5S per i direttori: Salvini vorrebbe Giordano al Tg1, mentre Di Maio punta sulla Gabanelli. Per la Stampa (p.7) la sfida invece è tra Gome e Sangiuliano. Polemica Repubblica (p.10): l'ora della lottizzazione selvaggia, un Cencelli d'altri tempi. Per la presidenza, dopo il veto del M5S sulla Bianchi Clerici, Lega e Fi riesumano Del Noce, l'epuratore che cacciò Enzo Biagi (Fatto in prima e p.2). Il ministro Tria rivendica la propria autonomia: “Salvini fa i colloqui? Non mi condizionano” (Corriere e tutti). Intanto, il titolare del Mef si prende la rivincita: vertici del Tesoro blindati (Repubblica p.12 e tutti). Confermato come Ragioniere dello Stato Daniele Franco, Alessandro Rivere nuove dg del Tesoro e Fabrizia Lapecorella confermata nell'incarico di direttore generale delle  finanze. Si chiude il cerchio anche per Cdp: ok a Tononi e Palermo, vicepresidenza a Luigi Paganetto. Giornale (p.12) parla di “colpo di Tria sulla Cdp: piazzati i suoi fedelissimi”.

ESTERI
Salvini dice no “all'elemosina” europea sui migranti (Corriere in prima e su tutti): la Commissione Ue ha proposto 6 mila euro per ogni migrante accolto, ma il ministro dell'Interno al Tempo (in prima e p.2-3) spiega: “Questo non è un contributo, ma carità. Ed è anche insultante: 6mila euro a profugo per un massimo di cinquecento, significa che se anche aderiscono 20 Paesi abbiamo un totale di 10mila persone. E tutte le altre?”. Anche Conte respinge la proposta: “La solidarietà europea non ha prezzo, non ne abbiamo mai fatto una questione di soldi”. Però, secondo il premier, nel piano di Bruxelles ci sono elementi interessanti, a cominciare dalla costituzione di una cabina di regia per la ripartizione dei migranti tra vari paesi (Corriere p.13). Intanto Salvini promette: entro l'estate il decreto con la stretta. Via lo status di rifugiato a chi commette un reato (Messaggero p.10).
Macron e il bodyguard: sono io il responsabile (Corriere). E spiazza tutti: “Benalla non è il mio amante e non ha i codici nucleari”. Una vicenda delicata ma gestita malissimo dall’Eliseo, quella del bodyguard di Macron, che ha ridato fiato alle opposizioni finora in evidente crisi ed è costata altri 4 punti di popolarità a Macron, sceso al 32%. Così ieri il presidente ha cancellato la sua visita al Tour de France e in serata, davanti ai parlamentari della sua maggioranza, si è assunto responsabilità piena per i fatti del primo maggio, quando Benalla trascinò una donna e picchiò un uomo durante una manifestazione: “Ciò che è accaduto il primo maggio – ha detto Macron – è grave e serio. E’ stata per me una delusione, un tradimento, Se cercano un responsabile l’unico sono io”. Per il Sole Macron rischia di pagare per Benalla più che per le riforme.

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