10 luglio 2018

LA SCOMPARSA DI CARLO VANZINA di Luca Giordano




L'8 luglio a Roma è scomparso Carlo Vanzina , figlio d'arte ,Steno il padre era stato uno dei registi più famosi e prolifici della commedia italiana degli anni :50,60,70 del Cinema Italiano. Con il fratello Enrico ed il produttore De Laurentiis ,i Vanzina hanno continuato ,rivista la trazione del Cinema Italiano della Commedia all'italiana . La loro stagione di maggior successo ,durata oltre un ventennio è stata legata al "Cinepanettone " . Moltissimi gli attori che in questi anni avevano collaborato con i Vanzina. Oggi il Cinema piange la scomparsa di Carlo ,celebrandone in particolare l'uomo sobrio e gentile ,dal tratto umano delicato . Qualcuno ha già scritto meritava altri riconoscimenti ,gli era mancato il riconoscimento di essere un "cineasta " . Non è questo il momento ed il luogo per aprire una riflessione di tal fatta . Non riesco tuttavia a sottrarmi ad un pensiero. Carlo Vanzina mi appare come il simbolo ed il testimone della nostra epoca con tutti i suoi limiti ,insuperabili . A lui come a tanti altri italiani che hanno avuto i mezzi e le capacità ,verrebbe da " rimproverare ,in punta di piedi" un certo manierismo poco impegnato ,senza slanci etici ,senza impegno sociale . Un difetto questo che accompagnato ad una certa superficialità ed addirittura un certo cinismo, ritroviamo diffuso a pioggia in tutta la società italiana . È davvero così ? È giusta questa analisi ?  Dico la verità ,non saprei . Forse le cose stanno diversamente . L'arte dei Vanzina ,forse ci suggerisce un 'altra possibile lettura. Sembra la nostra una Civiltà che è rimasta orfana di un riconosciuto ed accettato grande movimento culturale ,come ad es. è stato il Romanticismo con tutte le sue implicazioni estetiche ed etiche comportamentali . Qualcuno potrebbe dire che siamo figli ancora del "naturismo" meglio del "positivismo o neo positivismo " ma una cosa è certa quel "sentimentalismo " quella "fantasia" bandita dall'arte ,dall'etica ,dalla politica ,ecco fa capolino nella cultura popolare ,riemerge con la forza ingenua della battuta e della farsa. Chi lo sa? Anche un certo malessere sociale ,individuale ,una certa inquietitudine ,una certa alienazione individuale e sociale ,nasce da questa carenza ,dalla mancanza di un adeguato nuovo modello artistico e filosofico .Un nuovo Romanticismo ? Che metta al centro del tutto la persona umana con i suoi limiti ed i suoi problemi ? Certo non possiamo restare che basiti ,quando giorno per giorno ,udiamo politici beceri che parlano di odio,di esclusione ,che alludono a purghe ,punizioni a vendette . Forse cercando l'utilità ed il massimo profitto ,abbiamo smarrito la geniale intuizione del grande Blasie Pascal ,uno dei più grandi da me molto amato. Pascal ci ha insegnato ad aver cura dello " Esprit de Finesse" , contrapposto all' " esprit de geometrie", raison e coeur,  diceva infatti :" Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce " questa semplice e felice intuizione ,credo dovremmo sempre tenerla presente .
Luca Giordano ,per Tre Righe.

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