13 febbraio 2018

Dai giornali di oggi 13 febbraio

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Movimento 5 Stelle in primo piano su tutti i giornali per il caso dei mancati rimborsi delle indennità dei parlamentari: dal fondo del Mise destinato alle pmi mancano all’appello 1,4 milioni di euro (Repubblica, Corriere, Messaggero e tutti). L’espediente usato dai parlamentari “infedeli” sarebbe stato quello di fare una richiesta di bonifico,presentarla sul sito del movimento e poi ritirarla e tenersi tutto. Dai vertici del M5S verifiche in corso parlamentare su parlamentare. Di Maio promette: “Cacceremo le mele marce”. Poi mostra alle Iene i suoi bonifici e parafrasando Sanremo dice: “Oggi non ci avete fatto niente”. Renzi, dalla Gruber, attacca: “Di Maio ricorda Craxi con il mariulo Mario Chiesa. Sono diventati l’Arca di Noé, dove sono saliti truffatori, scrocconi, riciclati e massoni”. Su Repubblica parlano Barbara Lezzi e Mirella Liuzzi. La senatrice Lezzi: “Mai revocato ordini alla banca: sono sotto choc per questa infamia e mi difenderò”. L’onorevole Liuzzi: “Quanta delusione per il patto tradito con gli elettori. Sarò stata scema io a rispettarlo”. A Torre del Greco comizio di Grillo a fianco a Di Maio: “Per noi è il momento più difficile, ma da noi chi sbaglia non viene fatto ministro ma viene buttato fuori” (Corriere).
Sempre in primo piano anche i fatti di Macerata, con le ultime rivelazioni sulla morte di Pamela, e l’attacco di Fdi al direttore del Museo Egizio di Torino per le sue iniziative pro-arabi. Il direttore
Franceschini ad Avvenire: “Guerra al crimine, ma basta razzismo”. “E’ facile soffiare sulle paure, anche l’immigrazione fa paura. Ma una forza politica seria non le alimenta, le governa. Macerata e il Museo Egizio di Torino sono fatti diversi ma usati con la stessa spregiudicatezza e cattiveria. I moderati devono reagire rispetto a Salvini e a Meloni: li ascolto e mi preoccupo, Non c’è un no netto al razzismo, anzi, spesso c’è quasi un’assoluzione. I moderati devono riflettere su cosa è successo nel centrodestra, capire che gli equilibri sono cambiati. Oggi Meloni e Salvini sono i motori. E’ Salvini a dare la linea”.
Christian Greco al Corriere:”Il museo non fa politica, ma apre le porte a tutti. Ho invitato anche la Meloni, spero che venga”. Intanto la Meloni corregge il tiro: “Una bufala la notizia di voler rimuovere il direttore in caso di vittoria alle elezioni” (Avvenire). Ma resta il giudizio sullo sconto alle coppie arabe per l’ingresso al Museo: “iniziativa idiota, contestiamo lo sconto su base etnica”. Su Repubblica la solidarietà del mondo politico e della cultura al direttore Greco. Crosetto a Repubblica: “Non abbiamo minacciato nessuno, praticheremo lo spoil system per sostituire i tecnici nominati dalla sinistra sulla base della fedeltà politica e non del merito. Nonostante le fake news, siamo più liberali di come ci dipingono”. E sulla competizione con la Lega: “E’ naturale che ci sia ma gli elettori sanno che il vero partito nazionale siamo noi. Se poi si dovesse aprire una fase postberlusconiana, saremo noi e la Lega a unirci per dare vita al futuro partito unico del centrodestra italiano”.
Sul Corriere il sondaggio di Pagnoncelli sul voto in Lombardia: Fontana è al 41%, Gori al 35%, Violi (M5S) al 15%. Ma nel gradimento Gori batte Fontana 44 a 24. Indecisi al 37%. Sul fronte partiti, la Lega al primo posto col 23,3%, seguita dal Pd al 20,3%, M5S 18,9%, FI 13,9%, Lista Gori 7,5%, Leu 4,3%, Fdi 2,4%.
Sul Dubbio intervista a Stefano Parisi: "Zingaretti governa con le Procure". Per il candidato del centrodestra "bisogna lavorare e non dare retta ai sondaggi: con me in campo Zingaretti ha perso il 10%".
Sul Fatto focus di Noto sui 10 milioni di elettori indecisi, che sceglieranno se e come votare gli ultimi 3-4 giorni. Saranno determinanti, mobilitando e spostando il 5% ei consensi. Molto dipenderà dalle promesse di leader e schieramenti e soprattutto dal loro grado di credibilità. Le promesse del M5S hanno un indice di credibilità tra gli elettori del 19,3%, quelle di FI del 17,1%, quelle del Pd del 13,4%.
Con i sondaggi fermi tra i leader del centrodestra è scontro continuo (Corriere). Meloni a Berlusconi: indichi il candidato. Romani: “Non siamo tenuti a dare risposte a nessuno”. E sui programmi Berlusconi si accoda a Salvini: “Via la legge sulle unioni civili” (Stampa).
Sulla Stampa le grandi manovre per dare vita ad un “governo di scopo”: a questo punta quello che viene definito il partito trasversale delle larghe intese. In caso di stallo andare a rivotare con la stessa legge sarà inutile; servirà un governo per rifare la legge elettorale. Sul punto arriverà in soccorso la Consulta bocciando l’attuale sistema di voto e rendendo impossibile il ritorno alle rube senza modifiche del Rosatellum.

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