15 febbraio 2018
Dai giornali di oggi 15 febbraio
Ancora il caso dei rimborsi nel M5S in primo piano. Di Maio ufficializza gli 8 nomi di chi non ha restituito parte dello stipendio – si sono tenuti 800 mila euro - ed è fuori (su tutti). Sei di questi restano in corsa per le politiche, almeno 3 saranno rieletti (Fatto p.3). “Noi l'unica forza – rivendica il leader del Movimento - che ha tagliato per 23 mln di euro gli stipendi dei parlamentari”. Giornale (p.2) segnala “strani legami” tra i soldi versati dai parlamentari grillini e le società vicine a Casaleggio. Libero (p.11) controcorrente: “Lo scandalo c'è, ma è gonfiato. Non restituendo parte degli stipendi hanno truffato i loro fan, non gli italiani”. A scuotere il M5S anche la scissione dell'eurodeputato Borrelli, ex fedelissimo di Casaleggio, che smentisce l’addio al movimento per motivi di salute e si prepara a fondarne uno nuovo, per imprese e risparmiatori. Contatti con Colomban e Pizzarotti. Nella guerra in corso tra ex amici fraterni la Stampa rimarca il fatto che Borrelli, di fatto il numero tre dell’Associazione Rousseau, ha in mano la “scatola nera” della Casaleggio e del M5S: dati, informazioni, retroscena che come hanno fatto altri fuoriusciti ora potrebbe rivelare. Dubbi sulla mossa, che potrebbe essere collegata al buco di 350 mila euro nelle restituzioni degli eurodeputati grillini. Borrelli aveva discusso con Casaleggio dopo la richiesta respinta di un terzo mandato o di un posto da eurodirigente. Il Corriere (p.8) intervista Massimo Colomban: “Sembra di leggere le cronache di un partito qualunque. L'Italia che si prefigura Grillo è utopia pura”.
Sul Corriere (in apertura e p.2-3) l'analisi sul voto, che evidenzia come siano 35 collegi al Sud che potrebbero decidere la partita: centrodestra è in netto vantaggio al Nord, centrosinistra al Centro. Mentre al Sud diversi collegi in bilico tra M5S e la coalizione Fi-Lega-FdI: se il centrodestra facesse filotto potrebbe spostare gli equilibri anche nel proporzionale e raggiungere la maggioranza. Secondo la Stampa (p.4) lo scandalo “rimborsopoli” del M5S avvantaggia Berlusconi al Sud. Meloni al Mattino (p.5): “Spero il Mezzogiorno sia determinante per il nostro successo”.
Intanto, Berlusconi firma un nuovo “contratto” con gli italiani: come nel 2001, a “Porta a Porta” sottoscrive un impegno per i giovani (su tutti). “Disoccupazione sotto l'8%” ha promesso (Giornale p.9). Fatto: “Ritorno sul luogo del relitto”. Berlusconi nega l'ipotesi larghe intese: se c'è stallo si torna al voto, col Rosatellum (Messaggero p.6).
Renzi invoca la sfida diretta con gli altri leader. A raccogliere l'invito ad un “duello” è Salvini (Corriere). Intanto, il segretario dem va all'attacco di Di Maio, definito “il capo degli impresentabili”. La replica del grillino: “Allora Renzi è il capo dei boomerang” (su tutti). Nel Pd cresce il pressing su Gentiloni affinchè resti a Palazzo Chigi: in molti vorrebbero la sua riconferma. Ma Renzi precisa: “In caso di nuovo governo toccherebbe a me” (Messaggero p.6). Ma il segretario dem deve fare i conti con i piani della Bonino che, forte dei sondaggi, sogna Palazzo Chigi, appoggiata dall'eurocrazia (Giornale p.8).
Su Repubblica (p.6) gli “impresentabili” di Salvini: il leader della Lega promette legge e ordine ma sono molti i candidati inquisiti per spese pazze, peculato, turbativa d’asta. Nel passato di Armando Siri, il consigliere economico di Salvini, fallimenti societari e un pignoramento immobiliare. Sul Tempo (p.9) la rimonta di Parisi nei sondaggi: adesso è secondo dietro Zingaretti (al 31,7%) con il 25,6%. La Lombardi è data al 24,4%, Pirozzi al 9,3%. Fra i partiti: Pd 12,9% Civica zingaretti 6.7% Leu 4.5%. Il sondaggio è della GPF. Zingaretti raccoglierebbe più voti della coalizione che lo sostiene.
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