22 febbraio 2018

GLI STREGONI DELLA POLITICA E LA TUNICA DI NESSO



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Il minimalismo espressivo è un gioco al ribasso, di cui l'attuale politica sta facendo un uso sciagurato. I messaggi dei politici sono sempre più trancianti, privi di qualsiasi forma di sottigliezza razionale. Non interessa far riflettere l'elettorato. Interessa lanciare messaggi brevi, che possano essere immediatamente recepiti da un ascoltatore generalmente distratto e con un bassissimo livello culturale. Non si punta a far mettere in moto la ragione di chi ascolta. Se ne studiano invece gli appetiti, le paure, le fantasie per attirarlo e catturarlo, come farebbe un qualsiasi smartphone, in un mondo che viene cucito addosso ad ognuno e che diventa una terribile tunica di Nesso. Si creano emergenze, mostri, ma anche terre promesse, paesi di Bengodi, mentre impercettibilmente sfugge di mano all'elettore la presa sulla realtà, la capacità di osservare quanto effettivamente accade intorno. E tutto diventa una fantastica giostra, dove non si distingue più realtà e finzione, perché si perde progressivamente ogni ancoraggio e non c'è più un sopra e un sotto, una destra e una sinistra, un avanti e un indietro. Siamo di fronte a un gioco estremamente pericoloso, perché a blandire troppo la pancia della società si corre il rischio che gli appetiti destati diventino incontrollabili e nessuna ragione sia sufficiente poi a frenarne la potenza distruttiva. Narra il mito che la tunica di Nesso era una tunica contaminata dal sangue del centauro Nesso. Essa venne fatta indossare ad Ercole dall'ignara moglie Deianira, convinta che in tal modo il marito sarebbe stato soltanto suo e di nessun'altra. La tunica causò invece nel semidio la follia e la morte. Credo che troppi apprendisti stregoni della politica stiano facendo indossare al popolo italiano una tunica simile, nella convinzione che essa possa garantire loro il consenso. Ma l'incantesimo potrebbe avere degli esiti del tutto inaspettati e pericolosi.
Massimo Frana

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