Dai giornali
Voto e cortei, allarme scontri (Corriere e tutti). Ieri ancora tensioni tra centri sociali e polizia a Pisa per l'arrivo di Salvini. “C'è un clima da Anni '70, molti partiti sottovalutano o giustificano le gravi violenze di piazza, è molto pericoloso” dice Padoan alla Stampa (in prima e p.7). L'allarme del Viminale per i cortei di oggi a Milano, Roma e Palermo. “Qualcuno vuole destabilizzare” avvertono dal ministero degli Interni. Capitale ostaggio di cortei e antagonisti (Messaggero p.2): si teme il pericolo infiltrati al raduno di partigiani e Cgil.
M5S, passo falso di Di Maio al Quirinale (Stampa in prima e p.3): il leader grillino sale al Colle, ma fallisce la richiesta di avallo ai superministri. Il segretario generale: “Non è questo il momento”. Per Franco (Corriere p.6) il vero obiettivo di Di Maio era corteggiare Mattarella perchè sappia sin d'ora che il M5S non vuole essere escluso dalle trattative per il governo. Di Maio ha ribadito i “segnali di disponibilità a un governo con Pd e Leu”. Tra i dem, è Emiliano ad aprire al governo con il M5S, ma viene snobbato anche dai fedelissimi (Messaggero p.11). In un'intervista a Sky, il leader grillino: “Agli altri partiti dico di incontrarci e contrattare il programma della prossima legislatura. Poi contiamo i voti e facciamo un contratto sul programma che li vincoli” (Corriere p.6). Nel frattempo, arrivano altre defezioni nella possibile squadra di governo: si sfilano Magri e Becchetti. Nel Movimento tiene banco anche il caso Caiata: il presidente del Potenza calcio – indagato per riciclaggio - è stato espulso (su tutti). Nel mirino degli investigatori dieci anni di compravendite fittizie dell'imprenditore su quote di ristoranti e bar a Siena (Repubblica p.2). L'ira di Di Maio: “Non ci aveva informato”, l'inchiesta è del 2016. Ma lui tira dritto: “Non mi ritiro”.
Gentiloni ripara i danni di Juncker (QN p.4) e chiude il caso sulle parole del presidente della Ce. Poi incassa l'aiuto di Merkel e Macron (Stampa p.8 e tutti). Anche Tajani torna sulle parole del presidente della Commissione Ue, per dirsi convinto “che gli italiani, liberi di decidere, si daranno un governo stabile” (Messaggero p.7). A colloquio con la Stampa (p.9), Tajani frena su un suo approdo a Palazzo Chigi: “Sono impegnato nel Parlamento Ue”. Il leghista Siri al Sole (p.12) a Juncker: “Stia tranquillo, il centrodestra conquisterà la maggioranza parlamentare”. Per l'esponente di +Europa, Antonella Dragotto, “le dichiarazioni di Juncker sono state inopportune. Ma le preoccupazioni per il nostro debito ci sono” (Sole p.12).
Berlusconi riunisce il centrodestra: pronto a partecipare alla manifestazione unitaria, ma i suoi frenano (su tutti). “Non sono queste manifestazioni a dimostrare l'unità, ma il programma sottoscritto – dice al Corriere (p.10) Schifani (Fi) -. Con la Lega nessun problema, chi arriverà primo indicherà il premier, Fi ha le carte in regola per prevalere”. Dal fronte di Fi, parla anche Vittorio Sgarbi, che a Libero (in prima e p.4) annuncia: “Sarò capo di Forza Italia”.
Zingaretti al forum del Messaggero (p. 11): “Sanità, invertita la rotta. E sui rifiuti aspetto la Raggi”. Il presidente della Regione, a otto giorni dal voto: “Liste d'attesa, c'è ancora da fare: con i primi 3500 assunti cercheremo di migliorare”. Su rifiuti: “Tutte le province hanno fornito risposte sul piano, eccetto una: Roma. Poteri sostitutivi alla Regione? Non è da escluderlo, ma sarebbe drammatico”. E per Atac: “Non aumenterò i fondi, concordato sbagliato: i problemi vanno affrontati, non delegati. Il Cotral era in condizioni peggiori, ma lo abbiamo risollevato”.
Sul Messaggero Roma le mosse della Lombardi: oggi lancerà gli Stati generali della sanità, domani sarà a Rieti per il comizio di Di Battista. Ma l'entourage spera in una grande sorpresa: la presenza di Beppe Grillo.
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