22 febbraio 2018

Dai giornali di oggi 22 febbraio



In primo piano l'ondata di violenze in vista del voto: aggressioni,
blitz e arresti (su tutti). A Palermo fermati due antagonisti, un gruppo
di Fn entra a La7, accoltellamento a Perugia. Sono settanta gli episodi
di violenza nell'ultimo mese e mezzo, e adesso Viminale in allerta per i
prossimi cortei: oggi Casapound presenta programma e candidati a Torino.
Ma si teme anche per la marcia anti-razzismo dell'Anpi a Roma e il
corteo di Fn a Palermo (Corriere p.3). “Non c'è nessuna emergenza, ma
tolleranza zero con i violenti” avverte Minniti, che a colloquio con
Repubblica (in prima e p.3) chiede di “misurare le parole” per evitare
di “lanciare un allarme che finirebbe per farci cadere in una trappola
mortale”. Corriere (p.5) evidenzia però il ritorno degli estremismi:
scuola, occupazioni e disagio sociale rappresentano il terreno di
scontro tra antagonisti e gruppi di destra. E anche il tema immigrazione
infiamma il duello rosso-neri (Stampa p.3).
Verso il voto. “Gentiloni è un punto di riferimento essenziale per la
governabilità e la stabilità politica dell'Italia, non solo nel breve
periodo”: l'investitura di Napolitano nei confronti dell'attuale premier
ripresa da tutti i quotidiani. Altro endorsement per Gentiloni dopo
quello di Prodi (Repubblica p.6). Per la Stampa (p.6) è uno “sgambetto”
a Renzi. E anche per Giornale (in prima e p.6) Napolitano si schiera nel
fronte anti-Renzi. Fatto (in prima e p.5) polemizza con il “coro” dei
cantori per l'inciucio di coloro che puntano sulle larghe intese. Il
vice-segretario del Pd, Martina, al Corriere (p.6): “Gentiloni sarà
fondamentale in questa partita: noi offriamo al Paese una squadra e
personalità di spicco”. Negli scenari post-voto: Di Maio accetta la
linea Mattarella: “Se Berlusconi fallisce, incarico a me” (Stampa p.7).
Il leader del M5S sarebbe pronto ad un governo di scopo con chiunque ci
stia. Secondo Repubblica (p.11) il Quirinale, per evitare lo stallo,
vuole coinvolgere il Movimento nel gioco delle intese. Il Capo dello
Stato vuole evitare un ritorno a breve alle urne: in caso di pareggio
elettorale, si andrebbe verso un governo di scopo per la Finanziaria e
una nuova legge elettorale. Ritorno alle urne non prima di un anno.
Centrodestra, il leader del Ppe Weber al Giornale (in prima e p.3)
lancia Berlusconi: “Se vince lui, la voce dell'Italia sarà più forte in
Europa”. Per Repubblica (p.12) l'incontro a Roma con Weber è per
Berlusconi una nuova mossa anti-Salvini: il cav vuole lanciare Tajani
premier. Nel frattempo, Salvini e Meloni dicono “no” all'apertura di
Berlusconi agli esclusi del M5S (Corriere p.8). Berlusconi rassicura:
“Verso gli ex 5S era solo ironia”. Ma anche gli espulsi grillini si
tirano indietro: “Con lui non andremo mai” (Repubblica p.11). Per il
Messaggero (p.7) Berlusconi ha un piano B in caso di vittoria risicata:
offrirebbe una Camera al Pd, si parla di Franceschini verso la
presidenza di Montecitorio.
Regionali Lazio, Parisi a Panorama (p.12): “Gli elettori di centrodestra
sceglieranno me, votare per Pirozzi significa favorire Zingaretti. Con
la mia discesa in campo le percentuali sono cambiate”.

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