18 febbraio 2018

Dai giornali di oggi 18 febbraio


Dai giornali

ITALIA-POLITICA
Voto, la sfida sul premier. Prodi lancia Gentiloni verso la prosecuzione
a Palazzo Chigi (Corriere e altri). Il professore parla al Corriere
(p.2) “Gentiloni è la persona giusta per un governo che riformi il
Rosatellum. Io sostengo la lista Insieme, Bersani e D'Alema sono miei
amici, ma hanno sbagliato: in questo momento bisogna stare uniti”. 
Matteo Renzi, intervistato dal Mattino (in prima e p.2-3): “Nessuna
alleanza con gli estremisti dopo il voto. Noi siamo gli unici ad
arginare la deriva populista”. Poi sulla legge elettorale, dice: “E'
stata l'unica possibile. Rischio impasse? Non ci sarebbe stato se la
riforma costituzionale fosse passata”. A Repubblica (p.3) parla
Frasnceschini: “Il Rosatellum è un suicidio per il Pd. I sondaggi dicono
che c'è il concreto rischio che la destra arrivi alla maggioranza, anche
perchè nei collegi basta un solo voto in più per vincere, e Leu può fare
molti danni al Pd”. In caso di stallo dopo il voto, il ministro avverte:
“Tornare alle urne con questa legge produrrebbe più o meno lo stesso
risultato”.
Battaglia sulla premiership anche nel centrodestra: Berlusconi evoca
Tajani a capo del governo, ma Salvini rilancia: “Tocca a me”. Berlusconi
però lo frena: “Vedo Salvini al Viminale” (Corriere p.3). La Lega fa il
pieno di collegi, ma in Forza Italia sono convinti di vincere: finirà
214 a 160 per noi (Messaggero p.3). Nel frattempo, FdI teme che gli
alleati possano guardare alle larghe intese dopo il voto. Oggi
manifestazione anti-inciucio a Roma. La Meloni alla Stampa (p.6):
“Berlusconi ha in testa un piano B e diserta il nostro patto. Ma –
avverte gli alleati – mai un governo con M5S o Pd”.
Punta alla premiership Luigi Di Maio, che a colloquio con la Stampa (in
prima e p.5) dice: “Io premier o niente governo: non vedo un altro
incastro possibile. Vogliamo creare le condizioni affinché Mattarella
possa constatare l'esistenza di una maggioranza intorno a un programma
di lavori”. Intanto, altri nomi nella black list per i rimborsi falsi:
salgono a 14 i “morosi” (su tutti). Fico a Repubblica (p.10): “Qualcuno
ha voluto colpirci a liste già chiuse. Comunque, noi invece si
insabbiare, abbiamo reso pubblici i nomi”. Sulle prospettive di governo,
Fico dice: “Nessun accordo con Salvini e Meloni. No a governi di scopo o
del presidente. Noi lavoriamo per governare da soli, ma anche per
evitare le larghe intese”. All'attacco del M5S l'ex Artini, che al
Messaggero (p.4) dice: “Il sistema di rendicontazione è un presa per i
fondell”.
Sulla Stampa (in prima e p.2-3) il nuovo allarme sulle possibili
ingerenze russe sul voto italiano: la task force italiana prevede un
“attacco” hacker nelle ultime 24 ore della campagna elettorale. Dopo
l'inchiesta pubblicata ieri dalla Stampa sulle ingerenze, tre account
filorussi che sarebbero dietro i cyber attacchi in Italia sono stati
chiusi. Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, sminuisce: “Solo
chiacchiericcio”.
Regionali Lazio, focus su Avvenire (in prima e p.8-9): si infiamma la
corsa. Il centrodestra prova a recuperare lo svantaggio nei sondaggi nei
confronti di centrosinistra e M5S. Parlano i 4 candidati, che parlano
dei loro programmi. Zingaretti: “In questi anni abbiamo risanato i conti
e migliorato i servizi. Nella sanità i conti sono tornati in utile,
mentre sul lavoro ci siamo concentrati nella lotta al crollo della
capacità di creare ricchezza, e abbiamo mirato alla promozione di uno
sviluppo basato su innovazione e internazionalizzazione”. All'attacco
del governatore uscente Parisi: “Lazio in ginocchio su sanità e rifiuti.
Zingaretti ha fallito. C'è un vento che spira a favore del centrodestra.
Noi siamo l'unica possibilità per dare un governo nuovo e una politica
credibile alla nostra regione”. Ma il centrodestra deva fare i conti con
la presenza di Pirozzi, che dice: “Non ho partiti alle spalle, ma stiamo
recuperando una fascia importante di cittadini che non andavano a
votare. Sono orgohlioso della mia scelta coerente, non ho sfruttato il
terremoto, altrimenti avrei accettato le proposte per il Senato. Noi
vogliamo ripartire dalle periferie, dagli ospedali di provincia e dalla
gente. Sono le periferie la ricchezza”. Anche la candidata del M5S,
Lombardi, intervistata da Avvenire: “Le sinergie con i governi M5S a
tutti i livelli saranno fondamentali, per i rapporti con il Campidoglio
e con il governo. Inoltre, Zingaretti ha già fallito sulla sanità e su
altri fronti, e siamo stanchi degli spot. Parisi non è credibile, perchè
un voto a lui sarebbe un voto a Zingaretti”.

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