Sfiorata la tragedia alla Balduina, in via Livio Andronico .Non ci sono state vittime
ma enormi disagi ai residenti mentre alcune automobili sono state inghiottite
dalla voragine che si è improvvisamente aperta. Improvvisamente solo per l’ACEA ,
per la ditta che stava effettuando i lavori, per il Comune, ma non per i residenti che da giorni erano in preallarme per via
degli inquietanti segnali che provenivano dal sottosuolo e di cui avevano puntualmente informato “chi
di dovere”. Ormai è prassi consolidata che , neanche davanti ai messaggi con
posta certificata, agli esposti ,ai continui richiami qualcuno di LOR SIGNORI SI
DIA UNA MOSSA. Fatto salvo , quando il patratrac succede, son tutti lì a piangere lacrime di coccodrillo. Però questa volta non deve passare in gloria.
Deve cadere la testa di qualcuno. Non è possibile che non ci sia alcuno che
debba pagare per la sua negligenza. La Procura giustamente ha aperto un
fascicolo per disastro colposo. Qualcuno deve pagare, perché sia da esempio, perché
fatti come questo non si verifichino più, perché queste disattenzioni devono essere
giustamente , codice alla mano, sanzionate. E’ inutile il via vai di
autorità, Sindaca in testa , per rassicurare che giustizia sarà fatta e
garantire assistenza agli sfollati: ci mancherebbe!!!.
Meno male che non ci ha lasciato la pelle nessuno.
Meno male che non ci ha lasciato la pelle nessuno.
Ma una volta tanto vogliamo fare un ragionamento, alla fine
del quale questa disgrazia potrebbe essere utile e vediamo perché.
Come molti sanno la legge regionale del Piano Casa e la sua
successiva riedizione della Legge sulla Rigenerazione Urbana, permette l’abbattimento,
con ulteriore aumento di cubatura del 30%, di edifici non catalogati nella
carta della qualità nè tantomeno vincolati. Godono di vincolo tutti gli edifici
di pregio all’interno
delle Mura Aureliane, ma quelli fuori dalla cinta no.
Allora succede che i costruttori, che tutti sanno non
essere propriamente dei filantropi ma degli uomini d’affari in cerca sempre di
opportunità, hanno colto l’occasione al balzo del Piano Casa della Regione Lazio per acquistare palazzine e villini non in possesso dei requisiti di cui sopra, per poi abbatterli e ricostruire nuovi edifici con le caratteristiche e le peculiarità, tutte sacrosante, del Piano Casa .
Le loro richieste sono in regola, per carità,
avallate dal Comune, dal Dipartimento competente, che si limita a verificare la
sussistenza o meno dei requisiti senza entrare troppo nel dettaglio e fare una
verifica forse più puntuale.
Non sappiamo se l’edificio dell’ordine religioso abbattuto alla Balduina fosse di pregio. Sta
di fatto che l’ordine religioso, a causa della mancanza di vocazioni, l’ha
messo in vendita ad un costruttore, che giustamente voleva farci il suo business.
Poi sono stati sfortunati (anche loro , poverini!!!) e quello che è successo è cronaca.
Ora grazie al Piano Casa molti sono i villini storici o le
palazzine di pregio minacciate di abbattimento e successiva “ipertrofica “
costruzione con annessi garage sotterranei. E’ il caso , nel II Municipio, di Villa Paolina di Mallinckrodt come di tanti altri che il
nostro giornale ha fotografato e pubblicato in un articolo l'8 febbraio. Quindi per assurdo oltre al
danno di alterare il tessuto urbanistico di un quartiere e di interromperne l’armonia e la bellezza,
si pensi al villino abbattuto in via Ticino in pieno quartiere Coppedè, questi abbattimenti/ricostruzioni possono
trasformarsi, grazie all’imperizia dei nostri amministratori, anche in un danno per la comunità.
La Legge sul Piano Casa e la sua successiva Legge sulla
Rigenerazione Urbana dovrà come minimo essere modificata per salvaguardare l’identità di
quartieri storici dei nostri Municipi. Si pensi, oltre a quelli del II
Municipio, la Città Giardino a Montesacro, i villini a Monteverde Vecchio e a
Garbatella, per citare i più noti. Urge un intervento tempestivo della
Soprintendenza e del Comune di Roma, Assessorato all’Urbanistica, per bloccare questi manovre che sanno tanto di speculazione e poco di rigenerazione e
che incidono sull'armonia architettonica dei nostri quartieri. Devono farlo adesso, prima che sia troppo tardi.
Bisogna fermare la speculazione che deturpa "LA GRANDE BELLEZZA" .
Bisogna fermare la speculazione che deturpa "LA GRANDE BELLEZZA" .
Domenico Fischetto
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