26 febbraio 2018

L'Italia,Cipro e la Turchia

L'attenzione della gran parte dei commentatori politici e degli stessi leader politici è tutta concentrata sulla prova elettorale e pochi od addirittura nessuno si preoccupa di quello che accade alle porte di casa nostra ed in particolare il brutto avvitamento di rapporti tra l'Italia e la Turchia . I Fatti . Qualche giorno orsono la nave dell'ENI, inviata sulla base di accordi internazionali tra Italia e Cipro ad effettuare alcune trivellazioni nel mare territoriale cipriota, era stata bloccata da navi militari della marina turca . Il divieto di transito alla nave italiana era stato, in un primo momento ,giustificato come imposto da esercitazioni militari della marina turca . In breve però è stato chiaro che la Turchia non voleva affatto che la nave italiana dell'ENI  potesse intraprendere le operazioni di scavo ,dirette ad accertate la consistenza del giacimento di gas  naturale . Lo sfruttamento di quel giacimento è, per contratto aggiudicato all',ENI da accordi internazionali tra  Italia e Cipro . Erdogan, il presidente turco, desidera invece poter mettere le mani su quel giacimento per il suo Paese ,la Turchia ,povera di fonti energetiche . La nave italiana dell'ENI ha atteso una settimana circa con costi di gestione economica enormi ,ed è  di ieri la notizia che adesso fa rotta verso il Marocco ed ha abbandonato il progetto di scavo nel mar di Cipro. Infatti i Turchi hanno minacciato la nave dell'ENI e l'Italia di "speronare ", così hanno riassunto i Greci , la nave italiana ,se questa non avesse cambiato rotta e desistito dal suo programma . La "Repubblica " di oggi riporta un editoriale di Gianluca Di Feo, che chiarisce altri retroscena della poco encomiabile vicenda . Dal giugno del 2016 l'Italia, in forza di accordi NATO, ha schierato in Turchia per la difesa di questo Paese, ben 130 nostri militari che gestiscono un importante ed efficacissima batteria anti missile tipo "Samp-T " per un costo per il nostro erario di circa 12 milioni di euro all'anno.+ altre spese .Fino ad oggi l'Italia per contribuire alla difesa della Turchia ha già speso oltre 20 milioni di euro . Nel frattempo la Turchia si è data da fare ed ha iniziato la spedizione militare contro Afrin, in territorio siriano con la missione denominata "ramoscello di ulivo " nome questo infame ,atteso che copre ed edulcora un',operazione militare aggressiva e di conquista ..È assurdo , ma gli Italiani non sanno nulla di tutto ciò ,oppure sanno molto poco ,quasi niente . Eppure la nave dell'ENI era scortata dalla Fregata della Marina Militare Italiana Zaffiro . Come è possibile che di fronte ad un vero e proprio atto di pirateria dei mari ,ad una oltraggiosa prepotenza il nostro Paese ,si faccia mettere i piedi in faccia ? Come è possibile che il nostro Paese si sia fatto "stritolare " da accordi diplomatici militari in seno alla NATO di cui Italia e Turchia ,fanno parte per farsi quindi umiliare e danneggiare duramente nei propri interessi nazionali . Questo fatto di cronaca e di crisi  internazionale mi ricorda a tratti la crisi del Canale  Suez del 1956. Anche in quel caso un autocrate prepotente si mise sotto i piedi il Diritto Internazionale. Anche in quel caso importanti Paesi europei fecero una pessima figura ,mi riferisco alla Gran Bretagna ed alla Francia . Ma da quella pessima performance, quei due Paesi impararono qualcosa . La Gran Bretagna con Churchill che disse :" non saprei dire se avessi avuto il coraggio di iniziare questa impresa (la battaglia per riprendere il controllo del Canale, ma certamente avrei avuto il coraggio di continuare......),la Francia ,che a breve diventerà la Francia di De Gaulle, inizierà a smarcarsi dalla logica della NATO ed dal subordinare la propria politica nazionale alla difesa di interessi altrui di cui non si vedono e comprendono cin chiarezza l'utilità ed il vantaggio per il nostro Paese .
Da questa vicenda di Cipro e della batteria italiana anti aerea ,dislocata in Turchia ,la nostra politica estera e militare escono umiliate ed a pezzi . Escono a pezzi la reputazione politica amministrativa dei nostri Ministri della Difesa Sig.ra Pinotti ,del nostro Ministro degli Esteri Alfano ,del nostro Presidente del Consiglio Gentiloni . Un vero disastro . Uno zero carbonella . Una figura di zero acume politico e strategico . Un motivo più che sufficiente per dire addio alle loro velleità politiche .
Luca Giordano per Tre Righe

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