Ieri sera, 13 febbraio, si è svolta un partecipatissima dibattito sull'Università nel cuore della città universitaria, a due passi dal suo luogo simbolo, Piazza Bologna. Non una conferenza classica con i relatori che svolgono la loro brava relazione e poi passano la parola a quello successivo, bensì un talk show, sul modello ormai consolidato, in cui i tre candidati ospiti sono stati sottoposti da alcuni giovani universitari e delle scuole superiori , aderenti all'associazione Fomentum, ad una serie di domande.Il dibattito è stato condotto con intelligenza da Stefano Di Foggia che ha legato le domande dei suoi giovani colleghi con le risposte dei candidati, che hanno dimostrato particolare competenza e sensibilità sull'argomento. Non solo nello specifico tema dell'abolizione delle tasse universitarie, che è diventato un po' il leit motiv della campagna elettorale di Liberi e Uguali, ma anche su problemi più in profondità come quello della discriminazione di classe adombrata in alcuni regolamenti di ammissione ai licei (caso Visconti), dell'ANVUR, delle rivendicazioni salariali della classe docente, di una maggiore sinergia tra studenti e docenti, come il diritto allo studio e il dirittto a condizioni di vita più decorose. Particolarmente preparati i candidati sottoposti al fuoco di fila delle domande serrate e a tratti impietose dei giovani, come anche molto qualificati e partecipati gli interventi dl pubblico .
Un momento quello di ieri sera , che possiamo definire "alto" sia per qualità e contenuti , che ha saputo mettere insieme i partecipanti : studenti, candidati e pubblico.
Pubblichiamo l'intervento introduttivo di Domenico Fischetto, uno degli organizzatori del dibattito per Liberi e Uguali del II Municipio , e gli argomenti trattati.
Buona sera a tutti, ringrazio i
candidati che sono qui con noi stasera, Miguel Gotor, Claudia Pratelli e Giovanna Seddaiu.
Auguro a loro e a tutti noi di
riuscire in questa campagna elettorale molto difficile.
Siamo stati cancellati a tutti gli
effetti dalla televisione e dai giornali nazionali, c’è un disegno preciso di
eliminare dalla scena politica italiana la sinistra.
Sono certo che la sinistra invece sia
una parte viva della società italiana perché essa risponde al bisogno di
giustizia sociale e di uguaglianza.
Come voi sapete la nostra
Costituzione prescrive che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.
Questa è un’uguaglianza formale, un’uguaglianza declamata, un’uguaglianza
importante ma sulla carta.
Nella stessa Costituzione si parla
anche di uguaglianza sostanziale, cioè della necessità di rimuovere gli
ostacoli che limitano di fatto il concreto esercizio dei diritti.
E’ qui che viene in gioco il corposo
apparato dei diritti sociali, quei diritti cioè che servono per realizzare
compiutamente la personalità umana nel contesto sociale.
I diritti sociali sono il diritto AL lavoro e i diritti DEL lavoro, come l’equa
retribuzione, il diritto alle ferie pagate, alla malattia, all’aspettativa per
la gravidanza, il diritto alla salute.
Tra i diritti sociali è di capitale
importanza il diritto all’istruzione.
Gramsci diceva sempre che il figlio
del padrone ha letto 100 libri e il figlio dell’operaio ha letto 1 libro. Per
questo il figlio del padrone farà il padrone e – se gli va bene – il figlio
dell’operaio farà l’operaio.
L’istruzione è una leva di riscatto
sociale e infatti l’articolo 34 della Costituzione stabilisce che i capaci e i
meritevoli anche se privi di mezzi hanno diritto di raggiungere i gradi più
alti degli studi.
Ecco perché la stessa Costituzione
allude chiaramente al diritto allo studio.
Come tutti sapete, Pietro Grasso ha
lanciato la proposta di abolire le tasse universitarie perché l’istruzione deve
essere considerata un servizio universale come la sanità. Siamo stati attaccati
per questo ma in malafede. All’Università sono stati tagliati fondi per il 20 per cento in 10 anni. Bisogna
invertire la rotta.
Occorre Stabilizzare
il personale precario dell’Università e degli Enti di ricerca sul cui lavoro di
fatto essi si reggono e aumentare il
Fondo per il diritto allo studio
Poi c’è il problema della valutazione dell’università e della
ricerca per cui penso che occorra riformare
profondamente l’Anvur e prevedere
che la quota premiale del Fondo ordinario degli enti di ricerca sia aggiuntiva
e non una quota parte dell’ordinario.
Per la trasparenza, occorre poi rendere pubblici i
verbali delle commissioni giudicatrici dei concorsi universitari e imporre un limite di 3 anni al mandato del direttore generale e del
capodipartimento della ricerca e dell’Università del MIUR.
C’è molta carne al fuoco, ne parleremo con i nostri candidati
e poi sentiremo le domande dei nostri giovani compagni di Fomentum, che porranno quesiti serrati.
I candidati
Miguel Gotor
Sono nato nel 1971 a
Roma,la città dove vivo con mia moglie Elena e le nostre due figlie.Insegno
Storia Moderna all’Università di Torino e sono stato editorialista dei giornali
“La Stampa”,”Il Sole 24 ore”e “La Repubblica”.Ho studiato i santi,gli eretici e
gli inquisitori tra Cinque e Seicento,ma anche Aldo Moro ed Enrico
Berlinguer.Sono stato elettocome capolista in Umbria al Senato nel 2013 nel
Partito Democratico guidato da Pier Luigi Bersani e in Parlamento mi sono
occupato in particolare di affari costituzionali e dei diritti dei migranti e
dei carcerati.Nel 2017 sono stato tra i fondatori di Articolo 1 Mdp.
Candidato al Collegio plurinominale della Camera dei
Deputati di Roma Uno
Claudia Pratelli
Trentasette anni, nata
a Siena, il mio primo grande amore è stato il movimento studentesco e il mio
primo grande impegno l’Unione degli Studenti. A 18 anni sono arrivata a Roma e
non l’ho più lasciata. Laureata a Sapienza e poi addottorata a Firenze in
sociologia, durante e dopo il dottorato mi sono divisa tra attività di ricerca
e attivismo sindacale.
Sono stata tra le
animatrici del comitato “Il nostro tempo è adesso la vita non aspetta”, rete di
giovani contro la precarietà e mi sono occupata di precariato universitario per
la FLC CGIL.
Negli ultimi anni mi
sono impegnata ,insieme a tanti altri,nella costruzione di un circolo ARCI al
Pigneto,il quartiere in cui vivo.Adesso il circolo si chiama Sparwasser,come il
calciatore della Germania Est che segnò a sorpresa il gol della vittoria contro
la Germania Ovest,ai mondiali del 1974.Un simbolo del potere dell’imprevisto
che non smette mai di ispirarmi.Questo cammino mi ha portata a dare forma al
mio impegno dentro un partito politico,Sinistra Italiana,per il quale sono
responsabile scuola,università e ricerca.
Candidata al Collegio
plurinominale della Camera dei Deputati di Roma Uno.
Giovanna Maria Seddaiu
Trentanove anni, nata e
cresciuta in Sardegna, da circa venti anni vivo a Roma nel quartiere
Nomentano-Italia. Diplomata all’Istituto d’Arte di Sassari e Laureata alla
Sapienza di Roma in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione.
Militante di sinistra,
impegnata nelle battaglie per la difesa dei diritti degli ultimi, dell’infanzia
e dell’adolescenza, delle donne vittime di violenza e dei migranti. Dopo un
esperienza nei movimenti indipendentisti sardi, trasferita a Roma, approdo nel
centrosinistra con il PD presente nel territorio, passata in Sinistra Ecologia
Libertà vengo eletta nel 2013 consigliera del Municipio II e ricopro la carica
di Presidente della Commissione Commercio e del gruppo consiliare. Candidata
nel 2016 alla Presidenza del Municipio Roma II vengo eletta consigliera dove
sono tuttora in carica. Membro dell'Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana e
delegata nazionale di Liberi e Uguali, ricopro il ruolo di responsabile
migrazioni e accoglienza nella segreteria di SI Roma Area Metropolitana. Figlia
di un muratore e di una casalinga, orgogliosa delle mie radici, vivo con
entusiasmo e responsabilità le occasioni di crescita che la vita mi riserva.
Candidata alla Camera
dei Deputati Collegio Uninominale Roma 02
I temi trattati
Diritto allo studio, finanziamento pubblico alle scuole e alle università private
Disinteresse politico tra i giovani, la scomparsa della politica dalle scuole
Adeguamento Delle retribuzioni, scatti stipendiali, sciopero docenti universitari di settembre
L'ANVUR, come valutare l'università? L'autovalutazione delle scuole (la polemica sul Visconti)
- Valorizzazione delle discipline umanistiche universitarie"
Domenico Fischetto
Domenico Fischetto
Nessun commento:
Posta un commento