Si è svolta ieri mattina, 4 febbraio, una partecipata assemblea pubblica intorno alla bellissima, ma spenta, fontana di Piazza
Caprera per scongiurare un provvedimento edilizio su una palazzina che affaccia sulla piazza.
Erano presenti tra i convenuti la consigliera del I Municipio
Nathalie Naim, per Italia Nostra Vanna Mannucci,
per il Municipio Roma 2 l’assessore ai lavori pubblici Giovannelli, e il
consigliere Rolli.
La Naim ha esposto, salita sul bordo della fontana, la
gravità della situazione che si è venuta a creare a causa di un’applicazione
dissennata della legge sul Piano Casa ora sulla Rigenerazione Urbana. Nel caso
della palazzina di Piazza Caprera non si tratterebbe di un vero e proprio
abbattimento della stessa ma un ampliamento “artistico” della cubatura con
delle vetrate nella parte alta e a lato della palazzina stessa. Insomma uno
stravolgimento dell’armonia urbanistica del quartiere, disegnato ai primi del
novecento e caratterizzato da villini e edifici in stile omogeneo.
Sta di fatto che la consigliera in questione ha invocato l’intervento
più deciso da parte della Soprintendenza e del Comune, Assessorato all’Urbanistica.
La Mannucci, in un capannello che si è creato intorno a lei,
ha invitato i presenti a partecipare ad un’assemblea indetta sull’argomento da
Italia Nostra mercoledì p.v. alle 16, perché devono essere i
cittadini e non la politica a chiedere che le demolizioni vengano fermate. Un
concetto abbastanza “originale” espresso dalla pur espertissima Mannucci. Saranno
pure i cittadini a spingere perché certe storture vengano eliminate, ma tali
pressioni devono essere canalizzate attraverso la politica, cioè a dire attraverso le
istituzioni che li rappresentano, in primis il governo di prossimità del
Municipio e a seguire Comune e Regione.
Una dimostrazione di questo processo è la sottoscrizione
della petizione popolare promossa da Liberi e Uguali del Municipio II, iniziata
prima di Natale scorso, che ha raccolto e presentato alla Sindaca 6500 firme,
ed ha avuto come primo importante risultato l’interesse del Municipio
manifestato in un carteggio sull’argomento, a metà gennaio 2018, la
Soprintendenza e l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Roma .
Per ultimo abbiamo registrato un intervento che ha invitato infine i presenti ad un maggior
coordinamento tra i quartieri colpiti dalle demolizioni: creare più comitati
serve solo a far confusione e a disperdere le energie .Il riferimento deve essere
unico perché se la legge viene bloccata
i benefici si riverseranno su tutti, non sul comitato che è stato “più bravo”. Una
riunione in tal senso si terrà sempre mercoledì 7 febbraio alle ore 18 presso la sala
cittadina di via Boemondo a cui parteciperà
“la politica”, cioè il Municipio , la Regione e un ex assessore all’urbanistica
del Comune. Infine, ha dichiarato l’oratore, ci sono buone probabilità che partecipi anche la
Soprintendenza. Italia Nostra, attraverso la Mannucci, ha dichiarato di non
partecipare all’incontro, in netta antitesi ad una probabile partecipazione confermata
solo qualche giorno prima.
Intanto il nostro
giornale ha effettuato un servizio fotografico di tutte le palazzine in odore
di abbattimento, dall’elenco stilato dalla Presidente del Municipio Roma 2, che
sarà presentato durante l’assemblea del 7 febbraio nella sala cittadina.
Domenico Fischetto
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