13 febbraio 2018

Sui rapporti Italia -Turchia

È di questi giorni la notizia che una nave - piattaforma 1200 dell'ENI ,è stata bloccata nel mare antistante l'isola di Cipro ,esattamente a 30 miglia marine da un' unità da guerra della marina turca . Si tratta di una piattaforma off shore ,che per accordi tra l'Italia ,l'Eni ed il governo cipriota doveva effettuare degli scavi marini alla ricerca di un ricco giacimento di gas naturale nelle acque di esclusiva espansione economica del mare antistante Cipro. La Turchia invece che dal 1974 occupa militarmente la zona nord di Cipro ,non gradisce questa iniziativa di scavo. Apparentemente la nave italiana è ferma fino al 22 febbraio p.v. ,fino a quando dureranno le "esercitazioni militari turche nel mare antistante l'isola settore nord di Cipro, ma in realtà la situazione è a ben vedere diversa . La stessa visita fatta da Erdogan in Italia la scorsa settimana ,accompagnata da polemiche a margine della stessa ,narrano una situazione diversa . Alcuni canali ,ben informati ,dicono che Erdogan avrebbe messo ben in chiaro di " pretendere di poter gestire l'esplorazione e lo sfruttamento del giacimento di gas naturale . La Turchia ha necessità di poter avere disponibilità energetica di cui è priva . L'Italia sta in questo momento muovendosi per le vie diplomatiche ,entrambi i Paesi come è noto sono membri della NATO . Tuttavia è questo il classico caso di contrasto tra due Paesi per la appropriazione e gestione di un giacimento di fonte energetica . In Italia questa "crisi " è stata gestita dal Presidente del Consiglio Gentiloni e dal Presidente della Repubblica Mattarella . È stata gestita bene ?  Non direi ,stante l'attuale situazione in cui una nostra unità navale ,battente bandiera italiana è bloccata se non addirittura peggio in acque nazionali di altro Paese ,Cipro con cui l'Italia ha in corso una joint venture . Forse dico sarebbe stato d'uopo,atteso il clima di ostruzionismo che la Turchia ha preso con l'Italia ,far scortare la nostra nave da alcune unità militari della nostra marina . Certo non per fare la "voce grossa " ma neppure per farsi intimidire ,come è accaduto invece nel caso di specie . Certo è che il confronto con la Turchia non si presenta agevole .La Turchia è un Paese Nato ,tra l'altro militarmente molto potente . Subire tuttavia questo "smacco " nel Mediterraneo certo non aiuta l'immagine ed il ruolo del nostro Paese ,che nel Mediterraneo occupa una posizione centrale ma come appare da ciò che sta adesso accadendo ,sempre più un ruolo marginale . Un ruolo che sta per essere "esautorato " come dimostra questo " incidente " con la Turchia . Lo dico con serenità , tutto si può comprendere e sopportare ,tranne che ,di essere " intimoriti " dalla aggressività di un altro Paese .La Storia infatti insegna che la politica di   appeasement non paga ed alla fine produce danni più gravi di quelli,che vorrebbe evitare " guai ai vinti !" .
Luca Giordano per Tre Righe .

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