[07:42, 8/2/2018] Michele Cardulli: Dai giornali
L'immigrazione torna il tema centrale della campagna elettorale dopo i fatti di Macerata. Sulla Stampa (p.2) i dati del Viminale: sono 3291 su 7978 i Comuni che hanno un centro di accoglienza e ospitano richiedenti asilo. Perciò almeno 3 Comuni su 5 non hanno ospitato migranti nel 2017. Numeri che contraddicono la tesi dell'invasione. Rispetto al 2016, sono il 59,8% i Comuni che hanno aperto all'accoglienza. Minniti: “L'obiettivo è smantellare gli arrivi illegali per poi sostenere quelli legali. Sono orgoglioso del calo degli sbarchi” (Stampa e Repubblica). Poi il ministro torna sui fatti di Macerata: “Un gesto di rappresaglia cieca, motivata da odio razziale. Ingiustificata e ingiustificabile”. Su Nazione Firenze parla Matteo Renzi: “Sull'immigrazione la strategia di Minniti è giusta: bloccare le partenze, porre il tema in sede europea, investire in cultura per cui chi viene qui rispetta le nostre regole. Purtroppo tutto nasce da un errore del 2003 con la firma del trattato di Dublino da parre del governo di destra”. Poi sui fatti di Macerata, dice: “Se c'è un partito che avrebbe il diritto di alimentare la polemica quello è il Pd: un esponente della Lega ha sparato a sei persone e poi ha voluto colpire anche simbolicamente la nostra sede. Ma quando si hanno responsabilità importanti il primo dovere è mantenere la calma e abbassare i toni, ma non significa nascondere la realtà: è un terribile atto razzista. Servono più militari e più sicurezza”. Intanto, il sindaco di Macerata ha chiesto lo stop di tutte le manifestazioni in città (Messaggero p.9). L'Anpi ha annullato il corteo antifascista in città. Carla Nespolo, presidente Anpi a Repubblica (p.6): “Rinunciamo non per debolezza, ma per senso di responsabilità verso la comunità. E' evidente, comunque, che c'è stata una sottovalutazione di quanto sta accadendo da parte del mondo democratico rispetto all'antifascismo”. Salvini su Libero (p.10): “La sinistra spinge sull'allarme fascismo perchè ha fallito, nasconde il fallimento attaccando gli altri e inventando problemi inesistenti. Con me a Palazzo Chigi uno spacciatore nigeriano clandestino starebbe in Nigeria, non qui”.
Centrodestra, lite tra Salvini e Berlusconi sul condono edilizio (su tutti). Mentre il leader di Fi annuncia una “sanatoria per l'abusivismo di necessità” e una facilitazione sulle procedure su permessi a costruire. Salvini lo stoppa: “Dico fortemente no, il nostro territorio è già troppo cementificato, occorre abbattere le costruzioni abusive”. Prende le distanze da Berlusconi anche Giorgia Meloni, bocciando gli “abusivi seriali”. Berlusconi prova correggere il tiro: “Ho parlato di semplificazione”. Sul condono edilizio, Messaggero (p.7) cita i numeri del rapporto del Centro studi Sogea: dalla vecchia sanatoria del 2005 ad oggi restano ancora da chiudere 5 mln di pratiche. Il Fatto (p.2): il condono depreda lo Stato e devasta il territorio, ma porta voti.
[07:57, 8/2/2018] Michele Cardulli: Zingaretti (sul messaggero): no a consiglieri assessori, il vicepresidente alla lista che arriva seconda
L'immigrazione torna il tema centrale della campagna elettorale dopo i fatti di Macerata. Sulla Stampa (p.2) i dati del Viminale: sono 3291 su 7978 i Comuni che hanno un centro di accoglienza e ospitano richiedenti asilo. Perciò almeno 3 Comuni su 5 non hanno ospitato migranti nel 2017. Numeri che contraddicono la tesi dell'invasione. Rispetto al 2016, sono il 59,8% i Comuni che hanno aperto all'accoglienza. Minniti: “L'obiettivo è smantellare gli arrivi illegali per poi sostenere quelli legali. Sono orgoglioso del calo degli sbarchi” (Stampa e Repubblica). Poi il ministro torna sui fatti di Macerata: “Un gesto di rappresaglia cieca, motivata da odio razziale. Ingiustificata e ingiustificabile”. Su Nazione Firenze parla Matteo Renzi: “Sull'immigrazione la strategia di Minniti è giusta: bloccare le partenze, porre il tema in sede europea, investire in cultura per cui chi viene qui rispetta le nostre regole. Purtroppo tutto nasce da un errore del 2003 con la firma del trattato di Dublino da parre del governo di destra”. Poi sui fatti di Macerata, dice: “Se c'è un partito che avrebbe il diritto di alimentare la polemica quello è il Pd: un esponente della Lega ha sparato a sei persone e poi ha voluto colpire anche simbolicamente la nostra sede. Ma quando si hanno responsabilità importanti il primo dovere è mantenere la calma e abbassare i toni, ma non significa nascondere la realtà: è un terribile atto razzista. Servono più militari e più sicurezza”. Intanto, il sindaco di Macerata ha chiesto lo stop di tutte le manifestazioni in città (Messaggero p.9). L'Anpi ha annullato il corteo antifascista in città. Carla Nespolo, presidente Anpi a Repubblica (p.6): “Rinunciamo non per debolezza, ma per senso di responsabilità verso la comunità. E' evidente, comunque, che c'è stata una sottovalutazione di quanto sta accadendo da parte del mondo democratico rispetto all'antifascismo”. Salvini su Libero (p.10): “La sinistra spinge sull'allarme fascismo perchè ha fallito, nasconde il fallimento attaccando gli altri e inventando problemi inesistenti. Con me a Palazzo Chigi uno spacciatore nigeriano clandestino starebbe in Nigeria, non qui”.
Centrodestra, lite tra Salvini e Berlusconi sul condono edilizio (su tutti). Mentre il leader di Fi annuncia una “sanatoria per l'abusivismo di necessità” e una facilitazione sulle procedure su permessi a costruire. Salvini lo stoppa: “Dico fortemente no, il nostro territorio è già troppo cementificato, occorre abbattere le costruzioni abusive”. Prende le distanze da Berlusconi anche Giorgia Meloni, bocciando gli “abusivi seriali”. Berlusconi prova correggere il tiro: “Ho parlato di semplificazione”. Sul condono edilizio, Messaggero (p.7) cita i numeri del rapporto del Centro studi Sogea: dalla vecchia sanatoria del 2005 ad oggi restano ancora da chiudere 5 mln di pratiche. Il Fatto (p.2): il condono depreda lo Stato e devasta il territorio, ma porta voti.
[07:57, 8/2/2018] Michele Cardulli: Zingaretti (sul messaggero): no a consiglieri assessori, il vicepresidente alla lista che arriva seconda
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