21 febbraio 2018

Dai giornali di oggi 22 febbraio

Berlusconi spiazza Di Maio: “Gli esclusi 5Stelle? Saranno loro a farsi avanti. Sono stati presi a casaccio, è gente che non ha mai lavorato. La nostra coalizione sarebbe molto conveniente per loro: potrebbero trattenere per intero l’indennità parlamentare”. Le dichiarazioni al Corriere Tv in primo piano su Corriere e Messaggero e su tutti. Di Maio: “Peggio della Camorra”. Di Battista: “Mercato delle vacche preventivo”. Nell’intervista ripresa dal Corriere Berlusconi rimanda ancora l’annuncio del suo candidato premier, parla di un tecnico all’Economia, nega che Ghedini sia in corsa per la Giustizia e nega anche sue ambizioni per la presidenza della Repubblica. E sulle larghe intese dice: “Non credo che i nostri programmi siano compatibili”. Poi lancia lo Young Act per spingere le assunzioni a tempo indeterminato.
Per la Stampa Berlusconi rivelerà il nome del suo candidato premier il primo marzo a “Matrix” su Canale5. Meloni inflessibile sull’inciucio - “Io mi fido solo di me stessa e dei miei candidati” – stronca un Gentiloni bis e invita Berlusconi a fare chiarezza sul suo candidato premier: “Deve dirlo prima del voto. Va bene la regola che decide il partito che prende più voti ma non possiamo accettare chiunque a scatola chiusa”.
Repubblica dà per sepolte le larghe intese: troppo deboli i dem. Berlusconi: “Questo Pd non tiene più”. Spaventano anche gli impegni a cui sarà chiamato il nuovo governo: subito una manovra correttiva sui conti e in autunno una legge di Stabilità lacrime e sangue.
Sulla Stampa la strategia di Mattarella per evitare di tornare alle urne. Il faro, scrive Magri, è la prassi costituzionale consolidata negli ultimi 50 anni. L’incarico non andrà necessariamente al primo partito ma a quello che ha più chance di portare a casa una maggioranza parlamentare per il governo. Le larghe intese, qualora si realizzassero, sarebbero frutto di lunghe attese. Ma Gentiloni, per quanto apprezzato, difficilmente resterà a Palazzo Chigi.
Anche il Pd si prepara al dopo voto: la Stampa rilancia sul ruolo di Zingaretti per la successione a Renzi. Il governatore del Lazio, in corsa per la riconferma, sceglie il basso profilo ma nel Lazio con lui è in campo una coalizione di centrosinistra ampia: “Se ce la faremo contribuiremo a ritrovare le ragioni dell’unità. Ma ci sarà da lavorare per rifondare un radicamento sociale nel Paese e costruire una prospettiva futura”.
Su Repubblica le tensioni dentro Leu. Ieri Grasso a Londra per giocarsi la carta Corbyn, ma Leu è delusa dal leader: venti di scissione tra ex dem e Sinistra Italiana. Dopo il 4 marzo diventerà prioritario ricostruire il centrosinistra. Bersani al Corriere: “Vogliamo costruire una grande area progressista che si basi su una sinistra sociale di governo. Discuteremo con tutti quelli che sono disposti a parlare di lavoro vero, fisco progressivo, sanità e scuola”.
Campania,sul caso rifiuti cade un altro uomo legato al governatore De Luca (Stampa, Repubblica e tutti). E’ Biagio Iacolare, presidente della Sma. Con lui nel mirino anche Rory Oliviero, che nel video diffuso da Fanpage tratta una tangente da 50 mila euro per lo smaltimento di fanghi tossici. Di Maio: “Allucinante, sembra di vedere Gomorra”. De Luca parla di operazione squadristica e camorristica contro di lui.
Sulle urne l'allarme dal cyberspazio: “Gli 007 contro le manipolazioni”. Sul Corriere e tutti la relazione annuale al Parlamento dei servizi di sicurezza. Il pericolo non viene solo dagli hacker: c’è il timore che il cyberspazio “diventi sempre più un agevolatore di attività di influenza realizzate attraverso la manipolazione e la diffusione mirata di informazioni, per orientare le opinioni pubbliche ed alimentare le tensioni socio-economiche”. Una minaccia che si fa più concreta avvicinandosi alle urne. Alessandro Pansa (Dis): “Pronti ad evitare che la votazione subisca influenze negative”. Non cala il livello di attenzione sul terrorismo, in particolare sulle infiltrazioni grazie a sbarchi occulti e sul rientro dei foreign fighters. Guardia alta anche su spionaggio industriale e finanziario:“Occorre difendere i nostri asset strategici” ha spiegato Gentiloni. “Lontano da chi interpreta questa protezione in chiave nazionalista e da chi propone dazi ma non siamo anime belle”. Sul rischio eversivo dice: “Non può mai considerarsi superato”. Nella relazione dei Servizi focus anche sull’estremismo politico: tra eversivi rossi e neofascisti, torna l’incubo dei nuclei armati (Stampa). Preoccupa la deriva dell’ultradestra contro gli immigrati e la propaganda filo Br di alcuni gruppi di antagonisti.

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