Pineta di Villa Massimo
Informativa marzo 2017
Forse si vede la luce in fondo al tunnel
Come molti sanno la pineta di Villa Massimo è chiusa dal 13 gennaio del 2013 e noi, come molti, auspichiamo la riapertura di tutto il parco. Consci che ricorsi ed impugnative dell’ex concessionario non rendono possibile la sua totale riapertura chiediamo da tempo la sua parziale riapertura, con la ripiantumazione dei 43 pini tagliati, in attesa che il Consiglio di Stato, il prossimo 27 aprile, sciolga il maggiore di questi impedimenti dell’ex concessionario per permettere al Comune di Roma di procedere, in sintonia con la Soprintendenza Paesaggistica di Roma, al recupero e restauro della pineta con l’eliminazione degli abusi edilizi.
Che l'ex Concessionario si opponga alla sentenza del Consiglio di Stato, alla revoca della Convenzione-Concessione, alla Conferma della revoca da parte del TAR, alla richiesta della Soprintendenza Paesaggistica di recupero e restauro della pineta, alle Determinazioni Dirigenziali del Municipio di demolizione dei manufatti abusivi in quanto senza concessione edilizia, alla Determina Dirigenziale di revoca dei condoni dell'Ufficio Condoni del Comune di Roma, E' NORMALE, LUI DIFENDE I SUOI INTERESSI.
Ma gli altri ?
Da qualche mese germogliano in continuazione dichiarazioni di Municipio e Comune sulla volontà di riaprire la pineta, ripiantare i pini tagliati ed eliminare gli abusi.
Sulla volontà del Municipio Roma II di difendere i beni comuni siamo scettici perchè da troppo tempo attendiamo atti che ci facciano cambiare idea e quelli che vediamo ci confermano nel nostro scetticismo.
Infatti in contraddizione con le dichiarazioni di voler riaprire la pineta, ripiantare i pini tagliati ed eliminare gli abusi ci sono alcuni atti del Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma e del Municipio .
Il Municipio
Il Municipio Roma II ha chiesto a ottobre 2016 con una memoria di Giunta al Dipartimento Tutela ambientale l’affidamento della pineta di Villa Massimo e a novembre gli è stata affidata dal Dipartimento Tutela Ambientale.
Peccato che per le regole sul decentramento amministrativo che il Comune di Roma si è dato non sia possibile affidare al Municipio la pineta, perchè non è previsto l’affidamento di aree vincolate e la pineta lo è .
Al Municipio e al Dipartimento Tutela Ambientale del Comune è stato richiesto da più parti di ritirare l’atto, ma hanno continuato anche se l’Assessore all’Ambiente Giuseppina Montanari ha dichiarato il 2 marzo al giornale on line Romatoday, allegato, “la gestione dell’area però non starà in capo al municipio......resterà in capo al Dipartimento e al Servizio Giardini.”.
Il Dipartimento Tutela Ambientale
Il Direttore del Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma il 26.09.2016 ha richiesto al Ministero dei Beni Culturali e Paesaggistici (MIBACT) il rilascio di titolo concessorio ex art.57 bis del Codice dei Beni culturali (T.U. n.42/2004) per la Convenzione-Concessione nella pineta ora per il 2000 e nonostante che la Convenzione sia stata revocata.
La richiesta di titolo concessorio non è che il tentativo di ottenere una sanatoria delle mancanze del 2000 della Convenzione per ottenenere:
a)- surrettiziamente un titolo concessorio di supporto al giudizio pendente al Consiglio di Stato dell’ex Concessionario;
b) - una sanatoria sugli abusi edilizi riconoscendone implicitamente la legittimità;
c) – Il riconoscimento di un titolo per tutti i condoni in sanatoria revocati in autotutela dall’Ufficio Condoni.
La presa di posizione,tra gli altri, di Italianostra e della Soprintendenza Paesaggistica di Roma, al momento hanno arenato il tentativo.
Se si sgombera del tutto il campo da questi tentativi maldestri forse si procederà alla parziale riapertura della pineta con la ripiantumazione dei pini tagliati e l’eliminazione degli abusi.
Si rammenta che
- la pineta di villa Massimo è area di particolare bellezza con vincolo paesaggistico notificato dal 1927;
- la Convenzione-Concessione è stata annullata dalla Sentenza del Consiglio d stato del settembre 2014, nonostante il contenzioso in essere su cui Il Consiglio di stato il 27 aprile 2017 si esprimerà;
- l’unico elemento improprio nell’originaria pineta, su cui non ci sono atti che ne prevedano l’eliminazione, è l’originario chiosco bar di 11,8 mq in quanto:
a) i manufatti realizzati a seguito della Convenzione ed in seguito sono stati realizzati senza concessione edilizia come certificato, anche, dal Municipio Roma II con n. 3 Determinazioni Dirigenziali di demolizione nel marzo 2014;
b) tutte le concessioni edilizie in sanatoria di abusi nella pineta sono state ritirate in autotutela dall’Ufficio Condoni edilizi del Comune di Roma;
c) i manufatti realizzati a seguito della Convenzione-Concessione per il punto di ristoro come sancito dal Tribunale Civile di Roma hanno violato i distacchi previsti nei confronti di alcune unità abitative del contiguo palazzo di via Belluno;
- il Soprintendente di Roma ha richiesto ( agosto 2014) per la pineta un piano di recupero e restauro della stessa ripristinando l’originario stato dei luoghi.
Esplicitiamo alcuni degli elementi della nostra diffidenza sulla volontà del Municipio Roma II di riaprire la pineta libera da abusi, di recuperarla e restaurarla.
Il Municipio Roma II in 6 anni non si è mai accorto e continua ad non accorgersi, nonostante sia ampiamente documentato, che :
1- il bagno pubblico previsto dalla Convenzione-Concessione è stato privatizzato e inglobato nel punto di ristoro ;
2- L’accesso alla pineta e sue pertinenze su via di Villa Massimo 8 sono state inglobate nel punto di ristoro;
3- Il punto di ristoro occupa un’area molto maggiore di quella prevista dall’originaria Convenzione-Concessione, ora annullata e revocata, (Non entriamo nel particolare di un punto di ristoro divenuto un ristorante di 500 mq);
3- il punto di ristoro è aperto fino alle 2 di notte in spregio delle norme del Comune di Roma che prevedono per giardini e parchi e loro pertinenze un’apertura dall’alba al tramonto secondo le stagioni.
Inoltre la nostra diffidenza aumenta rilevando che il Municipio Roma II ha prodotto due atti:
a) L’ elenco delle opere abusive accertate sul territorio municipale candidate alla demolizione (prot. Municipio Roma II n. CB129427 del 14.12.2015);
b) L’elenco delle opere abusive su area vincolata inviato dalla Direzione Tecnica del Municipio Roma II all’Assessorato all’Urbanistica con nota prot. CB93930 del 09.09.2016 (l’elenco delle opere abusive su area vincolata richiesto da Assessorato Urbanistica (con nota prot. CB93930 del 09.09.2016).
Da ambedue gli elenchi mancano gli abusi edilizi nella pineta .
Perchè si vuole nascondere la realtà?
Sulle strada del recupero e restauro della pineta il Comitato per la difesa di Villa Massimo reitera la disponibilità, più volte espressa, di promuovere il concorso dei cittadini per supportare il Comune sui costi delle ripiantumazioni di pini e la collaborazione alla gestione dell’area, che nonostante le carenze organiche del Servizio Giardini, avendo una postazione a 300 metri a Villa Paganini, può essere agevolmente espletata dallo stesso Servizio Giardini.
Comitato per la difesa della pineta di Villa Massimo
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